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mercoledì 1 maggio 2013

IL COACH DEL 2000

Antonio Conte ieri in conferenza stampa ha espresso un concetto molto chiaro e interessante che apre a discorso più ampi: "Io penso che l'allenatore, il mister, il coach, come lo vogliamo chiamare, nel 2000 non può essere un allenatore che è chiuso esclusivamente in discorsi tecnici e tattici. Un allenatore bravo, preparato, deve comunque essere totalizzante, deve comunque riuscire a toccare tutti gli aspetti, l'aspetto tecnico-tattico, l'aspetto fisico, l'aspetto motivazionale, l'aspetto proprio psicologico, di riuscire a capire come confrontarsi con un giocatore, perchè c'è un giocatore che magari ha bisogno della parola dolce per rendere al meglio e c'è quello che invece ha bisogno della partola dura per ottenere quello che si ottiene da quello a cui viene detta la parola dolce. E' molto importante per noi a livello psicologico capire, entrare nelle menti dei calciatori; non è facile perchè abbiamo 25 calciatori per essere belli stretti, non dimenticando che comunque ti devi interfacciare anche con dirigenti, con il magazziniere, con chi prepara il campo. L'allenatore bravo è quello che studia, che legge, che s'interessa, che occupa il suo tempo per cercare di migliorarsi se vuole arrivare ad essere il numero uno, altrimenti è facile fare l'allenatore gestore, quello che ha meno problemi, prendi i 3-4 più grandi, te li tieni buoni e speri in Dio che vada tutto bene e che ti tengano in panchina". MOTIVATORE: come spingere una squadra da settima a prima. Motivazione, tirare fuori tutto da chi ha ancora molto da dare e forse non lo sa, spremere i giocatori e farli rendere al meglio. Conte ha dimostrato di essere un grandissimo motivàtore, Pirlo lo ha lodato, evidenziando come Conte e' uno dei migliori che abbia mai avuto, forse il migliore. INNOVATORE: era partito con quattro ali, il famoso 4-2-4, e' passato al 3-5-2 e ora al 3-5-1-1. Innovatore? Si certo nei metodi e nella gestione del gruppo. Schemi ripetuti ancora e ancora fino allo sfinimento. Bardonecchia e Chatillon luoghi dove i giocatori hanno vissuto il loro incubo: fatica e sudore che si sono tramutate in energia. ADATTATORE: adattare gli uomini allo schema, e' successo con Arturo Vidal e' ricapitato con Paul Pogba. Conte non inventa, innova, adatta e soprattuto studia. Conte a Natale aveva detto: "Io il calcio lo studio dal punto di vista tecnico, tattico, psicologico, fisico, gestionale. Se sono a casa, scelgo un libro che mi aiuti nella mia professione. Adesso sto leggendo Open, l’autobiografia di André Agassi, mi agevola per capire come può essere la testa di un campione. Sto pure studiando inglese e devo ammettere che fatico da bestia: però mi serve con gli stranieri per comunicare in maniera corretta, per essere persuasivo sotto il profilo motivazionale. Un buon allenatore deve essere un po’ tutto e non può essere una cosa sola". Antonio Conte e' l'allenatore del 2000, i tifosi bianconeri sperano che sia l'allenatore della Juventus il più a lungo possibile. @pavanmassimo

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