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tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

lunedì 30 aprile 2012

padroni a casa altrui, ora a casa propria

Sfida di grande impatto emotivo quella di oggi sia sugli spalti che in campo.La Juventus parte di gran carriera con un Borriello carico a mille. Per lui subito l'occasione ghiotta e un bel tiro. Il clima e' teso, il terreno veloce, non sembra una sfida tra la prima e la penultima ma una sfida di grandissimo valore. La sfida si indirizza bene al sedicesimo: Pirlo pennella su punizione e Vucinic concretizza al meglio. Sempre croce e delizia il Montenegrino, che a Novara sembra subito in palla. La Juventus non si ferma e con Marchisio va vicina subito al raddoppio, ma Fontana e' bravo a ipnotizzarlo. La Juventus continua a creare fino al quarantesimo quando Borriello segna il raddoppio di testa sfruttando un bellissimo assist di Giaccherini. Un primo tempo chiuso sulla linea del rendimento in campionato con tanta personalità. Al quinto del secondo tempo dopo un gran gol mangiato da Borriello arriva il terzo gol di Vidal che concretizza una ribattuta di Fontana su conclusione di Vucinic. Anche sul tre a zero squadra mai doma e pronta a lottare fino alla fine che crea tantissimo con Borriello e Padoin prima che Vucinic segni il quattro a zero. Entra anche Elia nel finale che mostra le sue doti di corsa impegnando due volte il portiere avversario. La Juventus vince quindi e convince, padroni a casa altrui, vincendo le prossime in casa e essendo padroni a casa nostra, il sogno diventerà realtà.

LO SCUDETTO LO VINCERA' LA LAZIO, ECCO LE ALTRE NOVE PROVOCAZIONI...

Terza stella argomento caldo e discorso sul nulla, visto che ne parleremo eventualmente tra due settimane. Nel frattempo analizziamo il presente e le parole di Massimo Moratti: "Vediamo se la Figc accetta la provocazione -ha detto il patron nerazzurro- a quel punto liberi tutti, e' questione di buon senso (della Juventus, ndr). E' una cosa che ha poca logica, per il momento mi sembra solo una provocazione". Se quella della Juventus sara' una provocazione lo sapremo presto, nel frattempo ricordiamo dieci provocazioni altrui. Ci sarebbe da rispondere anche al cantautore Vecchioni che forse da luci a San SIRO e' passato alle ombre di quest'anno che forse saranno lunghe, ma molto lunghe, sicuramente in due anni ha battuto il record di allenatori. Per loro questo piccolo manuale da studiare per capire che le provocazioni sono altre, non le eventuali stelle. Smocking bianco: Ci ricordiamo tutti dell'uomo dal completino bianco, ormai sporcato dalla verità, colui che si è definito senza macchia ora non può più parlare, viste le nefandezze uscite fuori, caro Materazzi, come vogliamo definire la tua maglietta il giorno della finale con scritto: "rivolete anche questa?". Una parola: provocazione. Scudetto assegnato: dare uno scudetto di cartone a chi arriva terzo a 20 punti dalla prima non ha senso. E' una provocazione intollerabile. A questo punto sarebbe giusto dire che lo scudetto di quest'anno l'ha vinto la Lazio. Guido Rossi: una delle provocazioni maggiori della storia, tanto che all'estero non ci credono quando la storia viene raccontata. Guido Rossi e' l'unico presidente di Federazione chiamato a giudicare una situazione in palese conflitto di interessi, avendo precedentemente fatto parte del consiglio di amministrazione di una squadra, indovinate quale (la stessa a cui e' stato attribuito uno scudetto). Grazie a questa decisione, la federazione italiana si e' resa ridicola in tutta Europa con le decisioni del 2006, fatte di approssimazione, doppiopesismo e autolesionismo, visto l'attuale ranking (Chievo al posto della Juve, chapeau a chi ha deciso). Scommessopoli: chi scommette la fa franca e le società forse, diciamo forse pagheranno con tempi biblici. Chi non trucca niente perché non ci sono prove e pentiti va in B: malagiustizia o provocazione? Non decidere: la gloria del paese (dati di giocatori utilizzati in nazionale alla mano), mandata in B in due settimane. Due anni senza ricevere una risposta per un ricorso, se non la decisione di non decidere. Si, questa e' una provocazione. Processo farsa e indagini: leggere oggi certe opinioni sul principale quotidiano sportivo e leggere di indagini fatte con la Gazzetta dello Sport, vuol dire fare una grande provocazione, per non dire altro e "far fare " brutta figura a tutti coloro che hanno indagato nel 2006. Telefonate scomparse: abbiamo scoperto in questi anni che esistono le "telefonate baffute". Dicesi telefonate con colore diverso di baffi per segnalarne l'importanza. Alcune telefonate baffute sono scomparse, alcuni sono stati salvati per punirne altri maggiormente. La vogliamo chiamare con il suo nome: provocazione o meglio ingiustizia. Nucini costituisce la grande provocazione processuale a livello di testimoni: l'unico che è riuscito sotto giuramento ad affermare che aveva avuto un colloquio di lavoro con un dirigente interista...ovviamente nessuno e' intervenuto, bella provocazione. La Coppa del Mondo: non definire la squadra del 2006 come la migliore e poi vantarsi di aver vinto la Coppa del Mondo con una squadra che affrontava un'altra in finale con 9/11 in campo della Juventus racchiude i contorni dell'incompetenza calcistica o della provocazione. La provocazione della limpidezza: aver affermato per anni la limpidezza della propria società e aver poi scoperto che anche all'Inter si faceva come tutti gli altri, e' una vera e propria provocazione, anzi, scoprire che non si vinceva nemmeno quando Bergamo dice di farti vincere, fa male, molto. Un avvertimento: non sappiamo se la Juventus vincerà il campionato, non sappiamo quando lo vincerà il trentesimo scudetto, ma sappiamo una cosa, la sappiamo bene bene: la Juventus ha vinto 29 scudetti, un ventinove scritto bello grande e questo non lo dice il tifoso Juventino, ma il campo e gli undici che hanno vinto in quelle due stagioni. Il prossimo, venga domani, dopodomani, tra un anno o dieci, sara' il numero 30. Chi si permette di dire il contrario, o non capisce o e' schiavo di un sistema che non porta le prove e insinua argomenti per poi negarli come tutti, sotto giuramento. E' schiavo di un gioco dove non vince il migliore ma solo il più furbo o il più protetto. Chi dice che la Juventus non ha 29 scudetti, dice che l'Italia ha 3 coppe del Mondo. I tifosi bianconeri non ci stanno e sapranno come sempre farsi rispettare perché la storia e' storia e quella non si cancella con un colpo di spugna o con una non decisione che non arriva mai perché sarebbe contraria a quelle prese nel 2006.

La rivoluzione blaugrana libera...

La notizia di ieri della partenza di Pep Guardiola ha spiazzato molti ma non tutti. La partenza di quello che viene considerato il miglior allenatore d'Europa rischia pero' di provocare un terremoto in casa Barca con almeno cinque giocatori che potrebbero lasciare la squadra che in questi anni ha comunque dominato in Europa. I nomi sono diversi e molto appetibili. Sicuramente o quasi sicueramente non partiranno i nomi della Canterà. Quindi i vari Cuenca, Tello, Xavi, Iniesta e Messi resteranno. Più incerta la posizione di chi ha giocato poco o di chi viene da una stagione difficile. Quindi spazio alla fantasia per Mascherano, Keita, Villa, Afellay e addirittura El Nino Sanchez. La Juventus potrebbe interessarsi ad almeno due giocatori. Afellay e' stato seguito spesso e volentieri e potrebbe essere aggiunto in rosa per sostituire il deludente Elia. Sogno estivo della scorsa stagione e' invece il cileno Sanchez. Pure lui piace molto e considerando l'investimento, 25 milioni potrebbero bastare per portare il talento in Italia. In ogni caso molto dipenderà dalle indicazioni del nuovo mister, che comunque sembra voglia agire sotto il segno della continuità comunque puntando su giocatori spagnoli e ben conosciuti. Sicuramente se arrivasse qualcuno da Barcellona i tifosi non rimarrebbero delusi, anzi.

la matematica non è un'opinione

Forse siamo trapattoniani, forse solo estremamente realisti ma siamo convinti che questo scudetto va ancora sudato sull'onda dell'emotività in linea con la sfida di mercoledì. Quattro partite, anche se si spera solo tre di totale sofferenza proprio come quella giocata con il Cesena. La sfida di domani pomeriggio si presenta ricca di spunti per immaginarla come una vera e propria finale. Penultima trasferta stagionale, la sfida del Piola e' storica perché ritorna dopo 50 anni circa e riporta alle grandi sfide piemontesi del passato quando c'erano anche Pro Vercelli, Casale e Alessandria a rendere il Piemonte la capitale del pallone. Conte ieri ha capito il momento topico e il ritiro di Novara in stile finale fa comprendere la situazione. Non resta che mettercela tutta, tre punti a Novara non portano la matematica ma sarebbero forse l'ultimo gradino per portare il trionfo da festaggiare, rigorosamente in casa.

giovedì 26 aprile 2012

intrigo uruguaiano in salsa reds...

Due giorni fa il procuratore di Gaston Ramirez ha confermato: "...La valutazione spetta al presidente, il quale so che ha ricevuto una proposta di circa 20 milioni dall'Inghilterra". Chiaramente l'unica squadra inglese che ha voluto cercare da subito di prendere Ramirez e che lo segue da mesi e' il Liverpool. I Reds tuttavia non parteciperanno alla Champions League il prossimo anno e quindi dovranno obbligatoriamente cedere qualche pedina. Poche le carte pregiate in mano al club di Anfield ed ecco che indiscrezioni d'oltre Manica confermano che l'arrivo di Ramirez potrebbe portare alla cessione di Luis Suarez che in Inghilterra soffre ancora per i recenti problemi. L'uruguaiano ha ripreso a suon di gol e i Reds potrebbero venderlo per una cifra vicina ai 25-27 milioni di euro. E la Juventus che c'entra? La Juventus si toglierebbe dalla corsa per Ramirez evitando aste in cambio di una prelazione per Suarez. L'uruguaiano al Liverpool guadagna circa due milioni di euro e quindi sarebbe pienamente nei parametri societari. Il giocatore poi e' molto bravo in costruzione e per lui garantisce Martin Caceres e anche Daniel Fonseca ex compagno di Antonio Conte. Insomma, un investimento non a scatola chiusa.

AVANTI IL PROSSIMO E MICHEL

La battaglia di Cesena ha insegnato sicuramente qualcosa: da qui alla fine non ci saranno regali. Antenne dritte, quindi perché anche giocando in casa (perché a Cesena si e' giocato in casa) le gare sono più che difficili. A Novara l'ambiente sara' ancora più caldo con il Piola pronto a fare lo sgambetto. Avanti il prossimo ci viene da dire, un avversario tosto, che andrà battuto con le stesse armi mostrate a Cesena nella ripresa, vale a dire forza, consapevolezza e un minimo di spregiudicatezza perché nel finale Conte ha giocato con Del Piero, Borriello, Vucinic, Giaccherini e Vidal avanzato, praticamente un 3-1-6. Conterà il modulo, ma soprattutto quel cuore che ha portato la Juventus in alto. Contro il Novara, pero' sarebbe bello mostrare anche la classe superiore, per rendere Platini consapevole del nuovo corso e che magari un giorno potrebbe anche consegnare quella Coppa che lui ha vinto...

ecco come si battono le piccole

Una vittoria per Andrea, un gol per Andrea Fortunato come ha ricordato Marco Borriello. La sfida con il Cesena e' stata lo specchio delle partite con le piccole: gara a senso unico e assedio con una squadra che spinge e prova a vincere e un'altra che si difende con i denti e con il cuore. Un cuore grande come quello di Andrea che veglia dall'alto. Una vittoria giusta per quanto fatto vedere ma difficilissima. La sfida di Cesena e' perfetta per andare a Novara e capire quello che ci aspetta nelle prossime partite. Una lotta, una bolgia, una battaglia. La partita con il Cesena ci ha mostrato la via. Solo con il sudore e la battaglia si possono battere le piccole. Ci vuole cuore, un cuore immenso. Per domenica ci vorrà lo stesso spirito e qualcosa di più perché il Novara e' più forte del Cesena. Bisognerà mostrare a Platini che la Juventus vuole tornare dove lui sa, dove stava con lui. Una squadra da "scudetto", vincendo a Novara, si cucirebbe per un terzo.

SAN MARCO...

Sfida con il Cesena partita con il botto. Pronti via subito partita maschia con il Cesena giustamente arcigno e pronto a fare lo sgarbo alla vecchia signora. La sfida poteva essere falsata da un rigore concesso per fallo al limite, ma fortunatamente Pirlo tira sul palo e rende la sfida apertissima, con il Cesena nel primo tempo iperbattagliero. Dopo il ventesimo la Juve si sveglia ma Marchisio sbaglia la conclusione e Vucinic di testa non riesce bucare Antonioli. Nel finale ancora Juve e paratona su De Ceglie con palla sulla traversa. Stesso motivo della partita di andata con fort apache e Juventus ad attaccare. Il primo tempo mostra i soliti dati sul possesso palla, 71 a 29, dati schiaccianti,ma non sufficienti a far chiudere il primo tempo sull'uno a zero. La ripresa parte con una Juventus convinta che crea una maxi occasione sventata sulla linea da Antonioli. La Juve pressa ma il Cesena non molla anzi, vuole assolutamente il pari lottando su ogni pallone. La Juve comunque e' spenta e mostra uno dei peggiori lati stagionali. Pressa e crea ma non e' abbastanza per sfondare. Dal settantesimo gioca solo la Juve, proprio come all'andata. Conte mette in campo tutti gli avanti per vivere quindici minuti di palpitazione. Prima Del Piero su punizione scalda le mani a Antonioli poi Borriello ci regala la prima gioia stagionale nel giorno del suo onomastico. Vittoria fondamentale, ne mancano tre, il bonus c'e' sempre...

TASTIERA VELENOSA: TERZA STELLA? NE PARLEREMO, PER COERENZA INTANTO, RESTITUITE LA COPPA

In questi giorni leggiamo e sentiamo molta, forse troppa euforia. Discorsi su stelle, due, tre e grandi discorsi su trionfalismi, che vanno e andranno fatti solo e se succede. Bisogna essere ottimisti, ma come dice un detto: "mai vendere la pelle dell'orso prima di averlo preso". In questo caso l'orso è la vittoria del campionato e va ancora raggiunta con quattro vittorie. Dopo le eventuali vittorie ci sarà il discorso per tutto il resto. Diventa quindi superflio raccontare e commentare le parole di Demetrio Albertini, a Panorama, il quale ha una sua posizione sull'eventuale terza stella: "Sinceramente a oggi rimango ai regolamenti sportivi che dicono una cosa differente, che la Juventus ha vinto 27 scudetti e il prossimo sarebbe il numero 28...Il regolamento sportivo dice questo. La terza stella sarebbe una forzatura secondo me senza valore, pur nella stima che ho della società. Ci sono regolamenti e sentenze della giustizia sportiva che hanno determinato alcune situazioni e anomalie come succede nello sport. Non mi metto a dire chi ha ragione e chi no perché non sono il magistrato, però dico che Ben Johnson non ha vinto la medaglia d'oro". Sulla questione terza stella ci torneremo se sarà il caso, come speriamo di parlarne presto, ci facciamo un bel nodo alla cravatta e ne riparleremo, se succede... Nel frattempo facciamo rilevare che la Juventus ha vinto 29 scudetti sul campo, uno non è stato assegnato per motivi ignoti e uno regalato all'Inter per altri motivi sconosciuti, o forse chiari ad altri. Il trattamento del processo Farsopoli alla luce delle prove, delle prime sentenze e a maggior ragione oggi di quanto vediamo per Scommessopoli è verognoso. Negare la vittoria della Juventus in quei due campionati, vorrebbe però dire qualcosa di più e ci vorrebbe un minimo di coerenza. Dire che quella Juventus non meritava i titoli equivale a negare la Coppa del Mondo 2006 con una squadra costituita in parte dalla costola di quella Juventus. Se Albertini rinuncia alla Coppa del Mondo, allora la Juventus forse potrebbe rinunciare ai due scudetti... forse. Sentiremo mai qualcuno pronunciare che rinuncia alla Coppa del Mondo 2006? Crediamo proprio di no...quindi.

Andrea Fortunato sempre nei nostri cuori, vinciamo per lui

L'8 settembre si e' inaugurato il nuovo stadio e la stella di Andrea Fortunato e' brillata in alto commuovendoci tutti. La settimana scorsa abbiamo pianto Piermario Morosini. 17 anni fa piangevamo Andrea Fortunato, simbolo di grandezza bianconera. Li vogliamo pensare entrambi lassù a giocare insieme, portati via tutti e due troppo presto da un destino beffardo e atroce. Li ricorderemo per sempre. Oggi ricordiamo Andrea che ci manca tanto perché anche se aveva giocato pochi anni Con i colori bianconeri, aveva dimostrato di essere un giocatore che sapeva dare molto dal lato umano e clcistico. Chi lo conosce bene come il Capitano Conte, Del Piero e lo staff tecnico tra cui Massimo Carrera, siamo convinti che oggi lo ricorderà e cercherà di dedicargli una vittoria. Noi gli dedichiamo in pensiero affettuoso: "Ci manchi Andrea". In breve la storia di Andrea Fortunato (da wikipedia). Cominciò la sua carriera professionistica nella stagione 1989-1990 con la maglia del Como, poi nel 1991 venne ingaggiato dal Genoa, dove si mise in luce accanto a un'altra giovane promessa del calcio italiano, Christian Panucci e poi in prestito al Pisa (25 partite in Serie B), e l'anno successivo lo fece esordire in Serie A (33 presenze con 3 reti).Nella stagione successiva passò alla Juventus prendendo parte a 27 partite della stagione 1993-1994 e segnando un gol. Nel 1994 gli venne diagnosticata all'ospedale Molinette di Torino una forma di leucemia linfoide acuta. I tifosi e la squadra si strinsero attorno al giovane terzino, e proprio dagli ultras bianconeri giunsero le scuse per il trattamento riservatogli nel periodo in cui le condizioni atletiche del giovane crollarono, ma nessuno conosceva ancora la causa dell'involuzione nelle prestazioni. Trasferito all'ospedale di Perugia, venne sottoposto a trattamenti di chemioterapia, e un parziale trapianto cellulare dalla sorella Paola prima, e dal padre poi, non potendo ricevere un trapianto totale di midollo osseo. I trattamenti ricevuti ne migliorarono il fisico, aumentando l'ottimismo riguardo ad una sua totale guarigione, e ne permisero la convocazione per la partita Sampdoria-Juventus del 26 febbraio 1995, occasione in cui comunque non tornò ancora a calcare i campi di gioco. Quando tutto sembrava volgere verso il meglio un improvviso abbassamento delle difese immunitarie causato da una polmonite lo stroncò, togliendogli la vita giovanissimo (non aveva ancora compiuto 24 anni), il tardo pomeriggio del 25 aprile 1995. Al funerale, svoltosi nel Duomo della natia Salerno, erano presenti più di cinquemila persone compreso l'intero staff della Juventus. Durante la funzione, prima Sergio Porrini e poi il capitano dei bianconeri Gianluca Vialli tennero un toccante discorso di addio allo sfortunato terzino.

Regala (ci) il tuo sogno

Una canzone di Ligabue dice...: "Se ti vuoi fidare davvero di me.. fallo fino in fondo, Oh, fino in fondo. Fatti piu' vicina, regalami il tuo sogno. Te lo custodirò, te lo conserverò, finchè ne avrai bisogno. Regalami il tuo sogno, guardami negli occhi, deciderai poi se aver paura". E' arrivato il momento di regalare quel sogno, di guardarvi negli occhi l'uno con l'altro e come detto da Antonio Conte ieri in conferenza stampa di non sentire nemmeno da lontano la parola paura. Ragalami il tuo sogno, ragala(ci) il sogno. Il sogno è vicino o se preferite lontano quattro partite più una. Basterebbero quattro vittorie per renderlo reale e come dice Conte, la stagione sarebbe super straordinaria, storica, da record. I tifosi a questo sogno ora ci credono, ma non abbassano la guardia. Lo stanno custodendo, conservando in uno spazietto recondito o forse meno, del loro cuore. E' un sogno che hanno dal 2006, da quella notte in cui qualcuno decise che era il momento di spedire la Juventus all'inferno. Ora quei giorni sono lontani, ma non vanno dimenticati, vanno presi da esempio di risalita dagli occhi di Del Piero, Buffon, Nedved, De Ceglie, chi quella B l'ha vissuta sulla pelle, per avere ancora più rabbia, determinazione e voglia. Il futuro si costruisce sulle basi del passato e il passato dice che la Juventus e i suoi tifosi hanno sofferto, ora però hanno un sogno: regalatecelo...Si comincia da oggi pomeriggio a Cesena e poi a Novara. Vincere per avvicinarsi, vincere per renderlo reale.

martedì 24 aprile 2012

ecco il profilo di conte per l'attaccante del futuro

Se pensate che l'attaccante bianconero di domani possa essere un giocatore che rimane fermo e staziona nell'area di rigore per poi concretizzare rimarrete delusi, Antonio Conte in conferenza stampa ha chiaramente delineato il giocatore che gli piace e le caratteristiche che deve avere: "Con me giocherà sempre chi partecipa al gioco di squadra, non mi piacciono i calciatori che vivono per il gol, che giocano esclusivamente per il gol e poi se ne fregano della fase offensiva, della fase difensiva, pensano solo a loro stessi; con me non giocheranno mai. Io ho la fortuna di non avere questo tipo di giocatori". Quindi, Beppe Marotta, ha preso nota e con lui i tifosi bianconeri. Il profilo è chiaramente delineato perchè non avrebbe senso prendere un giocatore d'area che è un semplice finalizzatore. Serve qualcosa in più, l'uomo bravo a fare gioco, a costruire e a dare manforte ai compagni. Scordiamoci, quindi, un Benzema, forse anche un Higuain. Più possibile, un giocatore come Luis Suarez del Liverpool o addirittura Edin Dzeko che fa del proprio movimento una delle caratteristiche migliori. Come anticipato ieri, però occhio anche a Edison Cavani. Su di lui molte incognite: primo la valutazione del cartellino, secondo la volontà di De Laurentiis. Si superassero gli scogli, Conte sicuramente non direbbe no, anzi. Conte, quest'anno ha sempre lodato Mirko Vucinic e lo ha sempre o quasi impiegato. Il giocatore che piace al mister deve avere le doti del montenegrino, ma anche il suo spirito nel seguire le indicazioni dell'allenatore. Il cinismo sotto porta per il mister conta, ma meno, rispetto alla funzionalità al progetto e al gioco collettivo. Come dargli torto, visti i risultati?

ultimo tabù da sfatare

C'è un grandissimo entusiasmo nell'aria. In tutte le città d'Italia, dove il tifo bianconero è presente c'è un volto sorridente. La Juventus ha veramente buone possibilità di coronare il sogno. Per farlo, però, bisognare lottare ancora e superare l'ultimo tabù: le piccole. Il calendario pone infatti la Juventus di fronte al suo peggior incubo: Cesena-Novara-Lecce, le ultime tre della classe da affrontare in dieci giorni. Tre sfide intense con due squadre ormai retrocesse o quasi e con una che lotta ancora con ardore e mostra sempre grande cuore. L'imperativo è uno solo: attenzione massima. I tifosi e non solo si ricordino della difficoltà avuta all'andata: 2-0 con Cesena e Novara ma partite difficili e un 1-0 a Lecce sudato. Insomma, tre partite che dovranno mettere di in campo tutto il cuore, tutta la voglia, tutta la determinazione. La Juventus vincendo con la Roma si è cucita sul petto il 16% dello scudetto. Ora bastano quattro vittorie su cinque per essere sicuri di non dover guardare in casa d'altri. Vincendo le prossime tre la Juventus avrebbe oltre il 50% di possibilità di vittoria, il futuro è ancora tutto da costruire, ma il sogno potrebbe essere tremendamente vicino.

DA ZERO A DIECI: POKER FACE FIRMATO "I CAPITANI UGUALI E DIVERSI"

Contro tutto e contro tutti si diceva alla vigilia, contro tutto e contro tutti ma con il vento in poppa dopo una prestazione di grandissima intensità e voglia. Una prestazione magistrale che merita pagelle magistrali. VOTO ZERO: Fin troppo facile lo zero questa volta. Dedicato a tutti coloro che hanno osato mettere in mezzo Antonio Conte in certi articoli. I nomi li conosciamo, ormai... VOTO UNO: sarebbe zero, ma gli diamo uno, a coloro che bloccano le partite senza vergogna. Sono tifosi? No...altro. VOTO DUE: due come i gol di Vidal, non e' una pagella, ma una consacrazione per un giocatore che potrebbe seguire le orme di quelli che a Torino hanno fatto la storia. VOTO TRE: alla difesa della Roma. Imbarazzante ieri sera come durante tutta la stagione. Errori a ripetizione come nel primo e terzo gol. VOTO QUATTRO: Ai quattro gol presi dalla Roma, un numero per i gol e la pagella della squadra. Quattro a Lamela, il suo gesto a Lichtsteiner non merita risposta, ma solo il voto. VOTO CINQUE: a Luis Enrique. La Roma ha un bel gioco, ma non e' possibile prendere quattro gol così spesso e volentieri, fa divertire, ma spesso e troppo gli avversari, chiedere ai tifosi del Lecce e della Juventus. VOTO SEI: agli ultimi 35 minuti, accademia e riposo in vista di Cesena. VOTO SETTE: a De Ceglie, Marchisio. Prestazione sopra le righe con intensità e belle manovre. Ancora una volta i complimenti a De Ceglie e di nuovo a Marchisio tornato sui livelli fantastici di inizio stagione. Sette anche a Vucinic, oggi senza gol, ma finalizzatore di gran classe. Sette anche a tutta la difesa, perfetta anche se facilitata dall'andamento della gara. VOTO OTTO: a Pirlo. Ancora una volta sopra le righe. Disegna traiettorie da compasso. Ancora una volta grazie Milan, grazie Galliani e grazie Allegri. Del resto Van Bommel e' meglio...di Pirlo (mal di pancia...). VOTO NOVE: a Conte. Sente l'odore della difficoltà del Milan, supera le accuse e le illazioni caricando la squadra come non mai e disegna ancora una squadra perfetta. Un abbraccio virtuale a chi se lo merita di cuore. VOTO DIECI: Ad Arturo Vidal. Non solo quei due gol, ma l'insieme della prestazione che rendono una partita potenzialmente difficile come facile. Il cileno vive e continua il suo momento d'oro. A Marotta l'oscar del marcato. Dieci anche al pubblico, dodicesimo uomo come richiesto, mai sopra le righe, un boato dall'inizio alla fine alla ricerca del sogno.

ubriachi di juve

Quando hai un match ball lo devi sfruttare perché poi sai che altri potrebbero non passarne. La Juventus oggi ha mostrato quello che diceva Conte, rabbia nell'approccio, concretezza, forza, voglia di vincere. Un approccio perfetto con Vidal che si trasforma da Re a Capitano e uncina due volte la Roma in pochi minuti. Dopo il gol la Juventus non si ferma, anzi, continua con forza, intensità e precisione a lottare. Il rigore di Marchisio e' la giusta consacrazione e la punizione forse eccessiva per una Roma che comunque crea gioco anche se poco concreto. Ci pensa Pirlo a tirarlo bene ma Curci e' bravo ma non eccezionale, permettendo il tap-in a Pirlo del tre a zero. La Juve non si ferma e continua a giocare, mostrando la sua forza. Nel secondo tempo la Juve non e' paga e Marchisio cala il poker con un bellissimo tiro. Dopo il quarto gol la Juve macina gioco e continua a giocare e creare, ma inconsapevolmente si ferma. Entra la leggenda Del Piero e tutti vorrebbero il suo gol e invocano anche il suo rinnovo. Dal sessantacinquesimo pero' la Juve sembra quasi risparmiarsi tra la voglia di amministrare le forze e quella di non infierire. Bello così, che determinazione, che cuore, che Juve. Siamo ubriachi, ubriachi di Juve, ubriachi del gioco di Conte e lo ringrazieremo sempre per riaverci regalato la Juventus.

burle e burlesque

L'altra notte ho fatto un sogno... In quel sogno si era a carnevale e si ballava e c'era una bella festa Burlesque. Ci si divertiva e c'erano tante ballerine che ballavano per tutti i tifosi. In quei giorni c'era un interrogatorio di un giocatore che raccontava, raccontava. Chissà come mai quei racconti sono rimasti nascosti e alla fine mi sono svegliato. Mi sono svegliato in questi giorni e precisamente ieri e mi e' sembrato di rivedere i fantasmi del 2006, dentro quelle parole sconnesse uscite solo ora e chissa' perche' solo ora. Ancora una volta come allora titoloni e paginoni e il mostro in prima pagina, anche se mostro non e', e' persona di onore, grandezza, fede, umanità e juventinita'. Anche oggi come allora si arriva in un momento topico della stagione e si cerca di destabilizzare qualcuno e un ambiente. Speravamo fosse una burla, ma non lo e', non e' una festa burlesque come quelle che si fanno nei villini a carnevale, e' la realtà. La realtà ci dice che qui c'e' qualcosa di profondo che non funziona. C'e' un sistema media che fa acqua da tutte le parti, ci sono quotidiani che scrivono sulla pelle di altri andando a minare la dignità delle persone e soprattutto la tranquillità di un ambiente scrivendo cose e dando notizie fuori da logica e fondamento. Il motivo non ci e' lecito saperlo, ma possiamo immaginarlo. Siamo curiosi di una cosa, pero'. Per il processo FARSOPOLI abbiamo visto e sentito pentiti dire cose che poi sotto giuramento hanno negato. Allora la Juve pago' per il sentito dire. Oggi qualcun altro potrebbe finire, quanto meno, sotto la lente di ingrandimento eventualmente al massimo per omessa denuncia, che francamente a noi sembra di un'illogicità incredibile e totalmente inesistente. Tutto questo ci sembra una burla, vorremo svegliarci e credere che le nostre preoccupazioni siano solo delle feste in maschera, purtroppo notiamo che le preoccupazioni sono più profonde e stanno dentro a chi pur di minare una situazione arriva a creare una situazione media che definire imbarazzante e' poco. (Ps. Ringraziamo per il titolo l'amico Riccardo Z.)

toccate conte e toccherete tutti

Quanto letto oggi su alcuni quotidiani sportivi ha del clamoroso. Alla vigilia della sfida più importante della stagione un attacco mediatico vero e proprio verso il condottiero bianconero. Ce l'aspettavamo e sappiamo che questo attacco arriva proprio e allo stesso modo di quello su FARSOPOLI, a fine campionato con sfide decisive. Penso che sia arrivato il momento di dire basta. Questa volta il popolo bianconero non si farà toccare. Toccare Conte vuol dite toccare tutti i tifosi, chi pubblica certe cose non solo cerca di mettere in difficoltà l'allenatore e di minare la squadra, ma insulta il popolo bianconero. Prima Bari, poi Siena, squadre scelte con il lanternino, accuse che arrivano puntuali come un orologio svizzero e affermazioni che interessano l'allenatore chissà come mai, solo per Conte perché in tutte le altre squadre nessuno parla di allenatore (Lazio, Genoa, Lecce, Bari...). Questo e' di una crudeltà', offesa e ingiustizia incredibile. Questa volta i tifosi non ci stanno, perché attaccare così Antonio Conte vuol dire attaccare tutti. Non lo accettiamo e questa volta la reazione sara' pari all"offesa.

futuro di VAN PERSIE in tre giorni

Nella nottata di ieri i tabloid inglesi e soprattutto il Daily Mirror hanno battuto la notizia: Wenger ha dato tre giorni di tempo a Robin Van Persie per decidere il suo futuro. O accetta entro tre giorni dalla fine del campionato il rinnovo o finisce sul mercato venduto al miglior offerente. L'olandese sta meditando ma quasi sicuramente non accetterà, del resto le richieste non mancano anzi. Purtroppo per la Juventus i bianconeri non sono in prima fila dove ci sono il Manchester City e il Real Madrid. Entrambe sono pronte a liberare un posticino per l'Olandese. Il City si libererebbe di Mario Balotelli o Carlitos Tevez, il Real del "Pipita" Higuain. E la Juve? Aspetta... Van Persie e' il preferito, ma il gioco delle parti potrebbe liberare altri top player a prezzo molto vantaggioso.

venerdì 20 aprile 2012

ROBBEN: IL RETROSCENA DELLO SPOGLIATOIO

Nella giornata di ieri su alcuni siti di gossip tedeschi e su alcuni quotidiani sportivi si sarebbe diffusa una notizia che se confermata potrebbe portare a un radicale cambiamento dello scenario di mercato in casa del Bayern Monaco. Infatti dopo le critiche di Beckenbauer del mese scorso che evidenziavano prime crepe nello spogliatoio: "Quando Robben esulta non corre verso il compagno che gli ha fatto l’assist, ma verso la famiglia in tribuna; la squadra gli sta sempre dietro, ma verrà un giorno in cui gli altri penseranno: ‘Se lui non riconosce il nostro contributo, la prossima volta vada a prendersela da solo la palla", ci sono quelle di oggi. La rivelazione abbastanza clamorosa di mercoledì mattina sarebbe quella di una lite nell'intervallo della partita contro il Real Madrid, tra Robben e il francese Ribery. Una disputa forte che addirittura avrebbe quasi portato i due giocatori con un carattere focoso alle mani. Solo l'intervento dei compagni avrebbe evitato il peggio. La causa sarebbe futile, la battuta di un calcio di punizione, rivelerebbe ruggini antiche mai sopite. Diventano, quindi, comprensibili a fine partita le parole del giocatore che deve ancora rinnovare il contratto, a differenza di Ribery che ha un contratto ancora per due anni. In ogni caso chi sta subendo la diatriba è il Bayern che si trova nella spinosa situazione di offrire un contratto da oltre sei milioni di euro a un giocatore in rotta con lo spogliatoio o cercare di venderlo con la consapevolezza che a un anno dalla scadenza la quotazione non può essere superiore ai quindici milioni di euro. Marotta potrebbe essere pronto ad approfittarne, Rumenigge permettendo.

QUELLE FRECCIATINE DA "BAUSCIA" O FORSE MEGLIO DA "CASCIAVIT", ECCO COSA CERCANO...

Partiamo con la premessa d'obbligo perché non tutti conoscono così bene il termine "Bauscia",vocabolo dialettale utilizzato nel XX secolo nella zona della Brianza, in particolar modo a Lissone per indicare le persone che aiutavano i forestieri nella ricerca di botteghe e artigiani in cambio di denaro. I bauscia erano soliti disporsi ai confini della città per poter abbordare i turisti e far loro da "Cicerone", in alcuni casi accompagnandoli direttamente. Wikipedia ci dice che con accezione calcistica il vocabolo è particolarmente attestato e utilizzato nel gergo sportivo, con riferimento al club calcistico di Milano, utilizzato per di più per l'Inter ma spesso erroneamente anche per il Milan. In realtà i tifosi milanisti furono soprannominati "casciavit" (cacciaviti) allo scopo di indicarne l'origine popolare ed operaia. Purtroppo da alcune settimane di affermazioni "bauscia" o se preferite "casciavit" ne sentiamo ormai parecchie. Dalla favola del gol di Muntari, ormai diventata un motivetto orecchiabile anche in discoteca, fino ai consigli su Alessandro Del Piero che nessuno dovrà farsi scappare. Preferendo non entrare nei soliti discorsi, ci concentriamo sull'ultimo punto. Il senso dice che non bisogna cadere in facili provocazioni o giochini avversari. La Juventus ha avuto fino a questo momento un unico e solo fattore di forza dato dalla grandezza del gruppo, del collettivo, una macchina perfetta che vede totale simbiosi tra i quattro elementi che sono alla base del successo: squadra, allenatore, società e pubblico. Chiaro che questa totale sintonia crea fastidio a chi non riesce a superarti in campo e ci prova da fuori cercando di minare spogliatoio e unita'. Fortunatamente nessuno sembra cascare in questi giochini. Se la Juventus vuole provare a vincere non possono esistere distrazioni di sorta. Non possono esistere discorsi sui contratti di Del Piero, su frizioni tra chi lo vorrebbe ancora e chi forse non sa se lo vuole più. Insomma, se la Juventus vuole la terza stella esiste solo e soltanto la totale unita' di intenti che deve portare a giocare con la Roma come se fosse la finale di Coppa del Mondo. Tutti devono avere la testa a quello e pensare che una vittoria cucirebbe 1\6 di scudetto, per gli altri discorsi ci sara' tempo, ricordando sempre piacevolmente le frecciatine dei "casciavit" sul gol di Muntari.

DIMOSTRAZIONE DI FORZA?

Mancano tre giorni e fortunatamente si tornerà a giocare. Partita di domenica di importanza capitale e difficoltà alta. La Roma, rappresenta insieme al Napoli e al Milan a Milano, una delle squadre che ha messo maggiormente in difficoltà la Juventus. Ricordiamo in molti, infatti, la sfida di Roma e la grande parata di Buffon su Totti, in una partita sfortunata con la Juventus a impostare e la Roma brava a ripartire. La partita di domenica è importante per tanti aspetti: classifica ovviamente, per vagliare la condizione dopo 10 giorni senza match giocati e soprattutto per dare l'ultima e fondamentale prova di forza. La Juventus se riuscisse a battere anche la Roma avrebbe battuto tutte le prime della classe: 6 punti su 6 con Lazio e Inter, 4 punti su sei con Napoli, Udinese e Milan. Resta fuori dal gruppo la Roma, appunto, da testare domenica. Qualora la Juventus riuscisse a battere i capitolini riuscirebbe a dimostrare ai chiaccheroni di Milano come il confronto sia impietoso. Il Milan, infatti può oppore: 4 punti su sei con la Roma e 4 punti su sei con l'Udinese, 1 solo punto su sei con Juventus, Napoli e Lazio e per il momento 0 punti con l'Inter. Insomma, una confronto che dice 25 punti a 11. I numeri dicono questo, se la Juventus fosse riuscita a battere anche le piccole sarebbe scudetto (matematico).

giovedì 19 aprile 2012

VENGO ANCH'IO...



Strano il mercato a volte, strane le situazioni. Il mercato deve ancora partire, la stagione deve ancora finire, ma il dibattito finisce già sui famosi "top player". L'anno scorso non arrivarono, quest'anno potrebbero arrivare. Sembra quasi di trovarsi dentro il testo della canzone "Vengo anch'io..." e chissà forse ci sarà qualcuno costretto a dire... "No, tu no..". Colpiscono e forse fanno sognare le dichiarazioni di alcuni pezzi pregiati europei e non, che in un certo senso hanno aperto spiragli e ad essere sinceri, l'anno scorso non era così. Robben, forse speculando un pò per strappare un contratto migliore strizza l'occhio ai bianconeri, Ribery, dice che gli piace l'Italia e il suo campionato, Damiao, non nasconde una predilezione per il Belpaese e che dire di Dzeko che non disegnerebbe un avvicinamento a casa? Insomma, rispetto all'anno scorso, dove sembrava che la Champions fosse un vincolo invalicabile, quest'anno i giocatori non chiudono per niente la porta ai bianconeri, anzi la aprono e riempioni di complimenti la Juventus per storia e blasone. Fortunatamente o sfortunatamente a seconda dei casi siamo solo ad aprile e i giochi devono ancora iniziare. Tra i tifosi però c'è grande fermento, qualora Alessandro Del Piero lasciasse la Juventus, quel numero dieci non può finire su delle spalle qualsiasi...

ECCO CHI SI PUO' METTERE IN MEZZO TRA ROBBEN E LA JUVE

Nella giornata di ieri abbiamo letto con attenzione le parole di Arjen Robben che in un certo senso non ha chiuso in faccia le porte alla Juventus: "La Juve ha una grande storia ed è un grande club. Ha fatto una buona stagione e credo stia costruendo anche un'ottima squadra per il futuro. So che interesso a loro e questo mi fa molto piacere".

Chiaramente Robben, che è un campione e sa come muoversi, non chiude per nulla le porte in faccia a nessuna soluzione, ben consapevole che la situazione a Monaco di Baviera non è ancora definita, anzi. Il Bayern sta vivendo una stagione felice in Champions con la semifinale che potrebbe tramutarsi in finale in caso di grande risultato a Madrid. Detto questo, va chiarito che in campionato il Bayern ha perso malamente con il Borussia e quindi la stagione, da trionfale potrebbe trasformarsi in deludente. Al Bayern si alternano, quindi, due anime Beckenbauer e Rummenigge. Il primo sarebbe anche disposto a cedere Robben, in nome del collettivo e di qualche rinforzo, le sue parole del mese scorso non lasciano dubbi: "Quando Robben esulta non corre verso il compagno che gli ha fatto l’assist, ma verso la famiglia in tribuna; la squadra gli sta sempre dietro, ma verrà un giorno in cui gli altri penseranno: ‘Se lui non riconosce il nostro contributo, la prossima volta vada a prendersela da solo la palla", queste le dichiarazione di Beckenbauer, che evidenziano come ci sia qualche piccola frizione nello spogliatoio.

Se da una parte Beckenbauer pensa al possibile divorzio, dall'altra c'è il vero nemico della Juventus, Rummenigge che anche a causa di screzi passati non vorrebbe mai cedere ai bianconeri il giocatore. Di pochi giorni fa le parole della conferma dell'olandese: "Con Arjen siamo vicini all'accordo e sono certo che rimarrà con noi a lungo. Non vedo in questo momento all'orizzonte possibilità di rottura o addio anticipato dal Bayern Monaco". Quindi, in questo momento non ci sarebbero spazi per la cessione e se anche questa soluzione fosse la migliore, il dirigente tedesco eviterebbe la Juve, ancora ferito per l'affare "cileno". A Kicker quest'estate dichiarava: “Aveva promesso ripetutamente al presidente che avrebbe firmato con noi, ora vediamo che valore hanno le sue promesse. Se il giocatore avesse mantenuto la sua parola e se avesse mostrato carattere, se fosse un uomo con una morale, allora sarebbe arrivato da noi. Ora Vidal gioca in un club che è come lui, basta guardare la storia giudiziaria della Juventus o, al massimo, i suoi ultimi risultati sportivi”.

Visto l'andamento di Vidal oggi, la beffa è doppia, chissà se la Juventus riuscirà a superare le resistenze dell'ex attaccante dell'Inter e a assicurarsi un giocatore che, anche se a volte condizionato da infortuni, può sicuramente essere considerato uno dei migliori attaccanti al mondo, capace come Ibrahimovic, Cavani, Eto'o di condizionare l'esito di una partita.

TASTIERA VELENOSA: QUELLO CHE I TIFOSI NON CAPISCONO...

Continuano a uscire, giorno dopo giorni, nuove rivelazioni sul caso scommessopoli. Incredibilmente in questi interrogatori troviamo dei pentiti con rivelazioni abbastanza pesanti. Innanzitutto ci piacerebbe sapere se questi pentiti, un giorno saranno capaci di mantenere la stessa posizione anche davanti a un giudice in un tribunale. Siamo curiosi e ce lo chiediamo perchè per esempio nel processo così detto come Calciopoli e rinominato Farsopoli, nessuno ha saputo mantenere le posizioni originali.

Ce lo chiediamo perchè oggi, a differenza di allora, sembrerebbero esistere partite chiare, pentiti e soprattutto il movente, che è chiaramente il denaro, le scommesse. Nel 2006 nessuno ha avuto chiaro il movente. Possibile che qualcuno truccasse le partite per delle magliette e per pochi regali che gli arbitri ricevevano in uguale misura da tutte le società? Chi erano i pentiti? Possibile che il solo Nucini, rivelatosi poi teste poco attendibile e che ha addirittura inguaiato un'altra società, sia stato l'unico?

Quello che succede oggi spinge i tifosi di fronte a terribili interrogativi: come è possibile che in questo caso qualcuno arrivi a proporre l'aministia, l'abolizione della responsabilità oggettiva, una sanatoria e soprattutto invochi i tempi lunghi e cinque anni fa, tutto fu deciso in due settimane? Quanto succede oggi e' l'ennesima prova di una cartina al tornasole che deve far tornare a Torino i due scudetto "mancanti". In caso contrario qualcuno dovrà rendersene conto e agire di conseguenza, perché il tempo passa ma i tifosi non dimenticano, anzi...

IL FUTURO E' DOMANI, MA NON CADIAMO NEL GIOCHINO...

Ci ha un pò sorpreso l'intervista di Alessandro Del Piero a Vanity Fair. Ci ha sorpreso per la schiettezza e i contenuti che aprono a un'eventuale partenza del numero dieci e leggenda bianconero: "La stagione più complicata della mia vita, perché mi ha messo di fronte a una realtà che non avevo mai conosciuto: la realtà di chi gioca poco o niente. Nessuno pensa di meritare l'esclusione, e per quanto io abbia sempre pensato che se gioca un altro vuol dire che se lo merita, questo non significa rinunciare a lottare per conquistare quel posto". E' difficile trovare un equilibrio corretto su queste parole. Il tifo bianconero sembra dividersi tra Delpieristi e non. La questione, però non è questa. La Juventus si sta giocando la stagione e stare oggi a parlare di eventuali polemiche sull'utilizzo di Alessandro Del Piero dopo questa stagione giocata a grandi livelli da tutta la squadra ci sembra altamente riduttivo e offensivo verso chi la squadra l'ha costruita (società) e verso chi ha gestito l'organico (allenatore). Se la Juventus è arrivata dopo 5 anni a giocarsi qualcosa a fine stagione il merito è di tutti. La storia insegna che si vince e si perde con il gruppo e con l'unità. Oggi forse certe polemiche orientate da certi media rischiano di creare problemini e frizioni. Noi non ci cadiamo, tutti vogliamo ancora l'anno prossimo Alessandro Del Piero con noi e l'abbiamo testimoniato con oltre 41,000 consensi e con una grande mole di lavoro per raccoglierli. Detto questo siamo consapevoli che non si vive e non si vince solo con Alessandro Del Piero che rappresenta la storia e ha rappresentato per anni e sempre sarà un'icona, se non l'icona della Juventus. Ricordiamoci però che la Juventus è qualcosa di più grande anche di Alessandro Del Piero e che la storia ci insegna che le situazioni cambiano e chi guarda troppo al passato non ha futuro (l'unico passato che guardiamo e recriminiano è quello degli scudetti "rubati). La speranza è che Alessandro Del Piero rimanga, ma questo non deve essere un'imposizione per nessuno, un suggerimento, un attestato d'amore del popolo bianconero, da affrontare a fine anno con serenità. Il futuro è dopodomani, si chiama 21 maggio dopo la finale di Coppa Italia, il presente ci dice 7 finali da giocare (6 di campionato e una di Coppa Italia). Giochiamole al 100%, giochiamole con Alessandro Del Piero. Chi crea polemiche cerca solo di fare il gioco di qualcun altro e sicuramente non ha la maglia bianconera indosso.

martedì 17 aprile 2012

HA VINTO IL BUON SENSO...

Nelle ultime ore sono arrivate diverse lettere di ringraziamento in redazione da parte delle migliaia di tifosi che avevano già acquistato i biglietti e i pacchetti aereo-bus-hotel per la sfida con la Roma. La soluzione decisa dalla lega calcio ci appare una soluzione di grande buon senso, quella auspicata dai tifosi e quella che permette il minore danno possibile agli appassionati. Insomma, ringraziamo chi ha permesso questa decisione a nome dei tanti tifosi che ci hanno scritto in questi giorni. Quando ci sono decisioni non apprezzate, lo diciamo, quando invece si decide in modo corretto, è giusto rilevarlo e ringraziare chi lo permette.

BIVIO URUGUAIANO

L'attacco della Juventus richiede un rinforzo e la dirigenza bianconera è al lavoro. Un lavoro duro, assiduo, per trovare un bomber capace di concretizzare la grande mole di gioco che crea la squadra. Un giocatore freddo sotto porta ma anche abile a saltare l'uomo e creare spazi. Insomma, un "top player". Difficile trovarli, difficile pagarli poco. In questi giorni la attenzioni si stanno riversando su due connazionali dalla maglia "celeste", ovviamente parliamo di Luis Suarez ed Edison Cavani. Uniti in nazionale, divisi in Europa. Il primo sta vivendo alti e bassi a Liverpool. Un inizio spumeggiante poi quest'anno il brutto caso Evra, ora invece una nuova giovinezza con il Pistolero tornato a segnare con regolarità. Il Liverpool potrebbe venderlo, sicuramente per non meno di 25 milioni. L'ingaggio è alla portata dei bianconeri, il giocatore in Inghilterra ora si trova bene ma chissà, il richiamo della Champions potrebbe cambiare le cose. Più o meno lo stesso vale per Edison Cavani. Il giocatore a Napoli è uno dei tre tenori e De Laurentiis non ha bisogno di contanti, ma a volte le cose cambiano rapidamente e il mercato nasconde tante insidie e situazioni mutevoli. Il Napoli qualora non andasse in Champions un tenore lo cederà al 70%. Lavezzi, Hamsik o Cavani, partirà quello che avrà meno motivazioni nel restare. Cavani alla Juventus raddoppierebbe l'ingaggio e giocherebbe in Champions: motivazioni sufficienti? Forse, il costo però è proibitivo, oltre 30 milioni, unica soluzione le contropartite tecniche, a questo punto la palla passerebbe al Napoli. In ogni caso la dirigenza bianconera è a un bivio uruguaiano: su chi puntare? Il passato insegna: meglio puntare sugli obiettivi sicuri, piuttosto che inseguire difficili chimere...

ANDIAMO AVANTI...

Nella giornata di sabato il tempo sembrava essersi fermato. In molti siamo rimasti bloccati dallo stupore, dalla tragedia e abbiamo dedicato nel fine settimana ampio spazio alle emozioni e a quelle dei nostri lettori per salutare come merita un grande giocatore, ma soprattutto una grande persona. Sono state ore emozionanti e toccanti. Oggi, ci ritroviamo a dover guardare avanti, a ripensare alle sfide che si avvicinano e in un certo senso a cercare di tornare alla normalità. Siamo consapevoli che non sara' possibile farlo per tutti, ovviamente chi e' stato toccato direttamente dalla tragedia, vivrà dentro per sempre quei momenti. Noi, lasceremo uno spazio per queste forte emozioni ma ci sembra giusto ripartire e tornare a parlare di quello sport che Piermario ha sempre amato. Il presente ci dice campionato, il presente ci dice sei finali alla fine, il presente ci dice Roma, speriamo che per tutti valga questa linea, la linea della logicità, la linea che dicono i tifosi, la linea di chi questo sport lo vive e non di chi questo sport pensa di viverlo e lo guarda da lontano.

lunedì 16 aprile 2012

SLITTAMENTO DELLE GIORNATE? FOLLIA!!!

Da chi organizza i campionati di calcio ci aspettiamo di tutto ormai. La decisione di ieri del rinvio non e' stata giusta, ma giustissima, vista la tragedia. Da un decisione giusta, pero' ne sta per venire fuori una pessima. Trapela infatti che le giornate di campionato potrebbero slittare con la giornata persa giocata la settimana prossima e quella della settimana prossima il mercoledì del 25 aprile. Riteniamo incomprensibile tale decisione. Innanzitutto una decisione del genere penalizza per l'ennesima volta e doppiamente i tifosi. Chi ha già i biglietti per l'evento dovrebbe spostare prenotazioni e calendario. In secondo luogo che senso ha far slittare la giornata? Non era forse il caso di recuperare subito mercoledì di questa settimana ? Insomma delle domande cominciano a nascere nella testa dei tifosi, incomprensibili come le decisioni di giocare i turni infrasettimanali in inverno e come tanti orari di posticipi e anticipi ai tifosi veramente oscuri. Si chiedono poi perché gli stadi sono vuoti, la risposta e': per quale motivo una persona dovrebbe prendere un biglietto non sapendo quando e dove si giocherà?

CIAO PIERMARIO, ORA SEI CON ANDREA E GIOCHERAI CON LUI

Volevamo parlarvi di tante cose oggi, della partita di ieri, delle aspettative di quella di oggi e del campionato, lo faremo più avanti ma per ora vogliamo ricordare ancora Piermario Morosini, uno di noi che se n'e andato. Chi vive il mondo del calcio, vede spesso i giocatori della tua squadra come idoli e gli altri come avversari, ma tutti i giocatori sono parte del nostro mondo e sono avversari solo in campo e amici fuori. Piermario come detto era uno di noi, un ragazzo come noi che da ieri non c'e' più. Lo ricordiamo oggi come vicino al grande Andrea Fortunato, come lui volato via a un'eta' troppo giovane e troppo assurda per morire. Oggi il dramma di Piermario ci ricorda quello di Andrea, oggi vogliamo pensare che sono lassù insieme e potranno ridere e scherzare e giocare insieme a calcio per sempre, noi per sempre lo ricorderemo e porteremo con noi, nel nostro cuore.

TASTIERA VELENOSA: QUALCUNO DOVREBBE RINGRAZIARE CHI HA ANNULLATO IL GOL DI MUNTARI, ECCO CHI...


Ieri abbiamo assistito all'ennesimo lamento di Mr. Allegri: "Chi vince lo scudetto? Credo noi. Il gol di Muntari al momento pesa in maniera devastante". Difficile capire se le parole si riferiscono al gol con il Chievo o a quello con la Juventus. Qualora si riferissero a quello con la Juventus diventa molto semplice smentire lo stesso allenatore rossonero.

Lo avevamo scritto tempo fa, le partite non terminano al quarantacinquesimo, terminano al novantesimo e ormai, forse e' pedante e ridondante ricordarlo. Il gol di Muntari può valere uno scudetto? Si certo, può valerlo, l'avevamo scritto. Avremmo volentieri perso con il Milan perché in quella partita avremmo meritato di stare sotto due a zero il primo tempo. Pero' fortunatamente le partite durano di più. Nel secondo tempo infatti, la Juventus avrebbe meritato di vincere due a zero. Quell'errore e' stato il vero momento topico della stagione, da quel momento si e' deciso il campionato a causa dei lamenti continui di Mr. Allegri. Avremmo volentieri restituito quel punto "maledetto" e dato due punti in più al Milan. Pero' restituirli, vorrebbe dire aggiungere gli altri punti persi per errori arbitrali alla Juventus e sarebbero almeno dieci, ragionando anche per difetto. Facendo un rapido ragionamento Allegri dovrebbe ringraziare chi ha annullato il gol di Muntari, non rimpiangerlo. Grazie a quell'avvenimento da quel momento alla fine della stagione gli e' stato creato un alibi che gli permetterà di ripetere e ripetere ancora all'infinito l'importanza di quell'errore. Senza quell'errore crediamo che la posizione di Allegri oggi sarebbe molto, ma molto più in bilico perché sul serio l'allenatore dovrebbe rendere conto dei tanti infortuni avuti e degli equivoci tattici spesso celati solo e soltanto dai gol di Ibrahimovic.

ECCO COSA MANCA ALLA JUVE



Non lo scopriamo certamente oggi, ma ormai da un pò di tempo e i numeri sembrano darci ragione. L'attacco bianconero segna, ma non con la costanza che permetterebbe di avere certezze e chiudere subito le partite. Premettiamo: gli attaccanti bianconeri sono ottimi attaccanti presi singolarmente. Matri è concreto e abile, Quagliarella combattivo, Vucinic fantasioso e abile nel spaccare le partite e Del Piero, leggendario, Borriello fisico, ma purtroppo nessuno di loro per il momento ha impressionato per cattiveria sotto porta e le loro medie-gol, sebbene la prolificità sia migliorata nelle ultime cinque partite, non sono da primi in classifica.

Analizziamole singolarmente. Il migliore è Alessandro Matri con dieci gol stagionali, 1787 minuti totali e 29 presenze con 61 minuti giocati di media a partita. I suoi gol sono 10, quindi con 1 gol ogni 178,70 minuti. Matri è il migliore e segna un gol quasi ogni due match. Clamorosamente secondo, ma forse non per tutti, c'è Alessandro Del Piero, per lui 4 gol, 722 minuti totali giocati e un gol ogni 180,50 minuti. Le presenze totali per lui sono 23 presenze con media di 31 minuti a gara. La leggenda bianconera pur giocando pochissimo ha comunque segnato quattro gol. A breve distanza Fabio Quagliarella, pure per lui 4 gol, 828 minuti giocati e quindi un gol ogni 207 miinuti. Pure per lui le presenze sono 23 con qualche minuto in più rispetto a Del Piero, 36 minuti a gara. Fabio paga il recupero post infortunio, anche se nelle ultime partite si sta riprendendo alla grande. Penultimo in graduatoria, Mirko Vucinic. Per lui, forse non valgono i gol visto che gli viene richiesto altro. La media, non è delle migliori: 1 gol ogni 295,57 minuti, visto che i gol totali sono 7. La media dei minuti giocati a partita è alta, circa 71 e le presenze sono 29 con 2069 minuti giocati. In coda alla fila l'ultimo arrivato, ancora a bocca asciutta nei gol: Marco Borriello. Per lui 11 presenze, con 514 minuti giocati e 46 di media a gara, ovviamente media gol 0.

Questi sono i numeri bianconeri, che ad alcuni possono sembrare dignitosi, vista la mole di gioco e quello che viene richiesto agli attaccanti. Se estendiamo però il confronto a Milan, Inter, Napoli ed Udinese, squadre che hanno grandi attaccanti, evidenziamo come la situazione richieda per il prossimo mercato un intervento massiccio e una riflessione profonda.

Ad esempio relativamente al campionato: Cavani ha segnato 19 gol in 2845 minuti con 1 gol ogni 149 minuti, ed è il peggiore dei quattro considerati. Meglio di lui hanno fatto Di Natale con 20 gol in 2538 minuti, un gol ogni 126,9 minuti. Ancora meglio i due idoli della Madunina. Milito 20 gol in 2055 minuti, con un gol ogni 102,75 minuti e in cima c'è Ibrahimovic con 23 gol in 2270 minuti, praticamente un gol a partita (1 gol ogni 98,69 minuti).

Se il miglior attaccante bianconero segna con una media che è la metà dello svedese, per il futuro basterebbe trovare un attaccante con media vicina a Cavani per migliorare esponenzialmente la redditività offensiva della squadra. Ovviamente i numeri sono solo numeri e freddi, ma a volte dicono molto di più di quello che sembra...e le considerazioni semplici da fare.

venerdì 13 aprile 2012

E SE VI DICESSIMO CHE NESTA...

In molti in questi giorni hanno arricciato il naso sul nome di Alessandro Nesta. Chissà perchè in molti pensano che il campione rossonero non possa essere utile alla causa. Francamente, la pensiamo diversamente e riteniamo che qualora il Milan non decidesse di rinnovargli il contratto, offrire un contratto annuale ad Alessandro Nesta sarebbe un'opzione molto valida. Questo non lo diciamo per partito preso o altro, ma semplicemente perchè la storia ci dice che la Juventus del passato ha spesso pescato giocatori di esperienza che sono poi risultati fondamentali. La prima Juventus di Lippi aveva Luca Fusi il primo anno e per la Champions prese Pietro Vierchowood che in quella Juventus giocò con la Juventus 21 partite e segnò 2 gol. In bianconero vinse la Champions League giocando da titolare, all'età di 37 anni, la finale contro l'Ajax. Le parole di allora di Vierchowood potrebbero essere un monito forse: "Sono arrivato a Torino, essenzialmente per vincere la Champions; non ho dimenticato al sconfitta di Wembley, contro il Barcellona, ed ora vorrei prendermi la rivincita. Anche per questo, oltre al grande fascino che emana la Juventus, ho preferito un contratto annuale con i bianconeri, piuttosto che uno biennale propostomi da Roma e Fiorentina". Chissà cosa pensa realmente Alessandro Nesta, sicuramente noi la pensiamo come Andrea Pirlo, del resto in molti erano scettici anche su di lui e oggi sono in molti a essersi ricreduti. La speranza è di essere qui l'anno prossimo a commentare delle parole di Nesta simili a quelle di Vierchowood...

IL SEI CI DIRA' IL FUTURO

Mancano sei giornate alla fine. Sei intensissime e tiratissime giornate che diranno chi tra Juventus e Milan vincerà il campionato. Il countdown è arrivato e non si può più sbagliare. Se gli errori prima si potevano rimediare nel corso di una stagione, da qui a fine campionato chi vorrà vincere dovrà essere perfetto. Sarà una sfida bella, tesa e incredibilmente appassionante. Si inizia da Cesena domenica pomeriggio contro un'avversario non semplice, piegato all'andata solo nel secondo tempo. La Juventus con le "piccole" ha quasi sempre faticato, quindi attenzione, memori delle fatiche di Ercole e non solo. il numero di oggi è quindi il sei, sei come tante cose. Il sei è infatti un numero perfetto e per vincere la Juventus dovrà essere perfetta, sei vittorie sarebbe l'ideale per non guardare in casa d'altri. Il sei è anche il numero che identifica le facce del cubo e la Juventus è stata quest'anno una squadra estremamente quadrata e si sa, tanti lati di un quadrato formano un cubo. Da qui al 13 maggio, quindi sei battaglie. Antonio Conte da grande condottiero dalle 0,01 da ieri ha cominciato a pensare alla sfida mettendosi alle spalle la grande prestazione contro i capitolini. Ci sono ottimi motivi per essere ottimisti sul finale di stagione: il gioco è spumeggiante e la Juventus non deve fare altro che ripetere le prestazioni mostrate fino ad ora. I risultati passano attraverso il gioco e il gioco la Juventus ce l'ha...quindi fiducia consapevoli come dice Conte che la Juventus sta facendo qualcosa di straordinario.

giovedì 12 aprile 2012

DA ZERO A DIECI: ZERO AI MOVIOLISTI, DIECI AI CAMPIONISSIMI MONDIALI

Ci eravamo lasciati la domenica di Pasqua a raccontare le emozioni di Palermo, riprendiamo in questo mercoledì notte dopo l'ennesima vittoria contro una grande, Lazio che cade a Torino dopo Milan, Udinese, Inter, Napoli...ma torniamo alla nostra classifica.

VOTO ZERO: a chi per l'ennesima volta dopo un match a senso unico prova a parlare di arbitri. Le statistiche dicono che la Lazio non ha giocato, noi abbiamo visto solo la Juventus, quando vedremo avversari fare i complimenti?

VOTO UNO: ai tiri in porta della Lazio. Devono ringraziare la Roma che ha battuto l'Udinese. Si può venire a Torino per giocarsi la partita, ma giocare così secondo noi e' stato poco ragguardevole.

VOTO DUE: a Kozak. Entra e alza i gomiti e i toni. Dopo aver abbattuto tre giocatori del Milan l'anno scorso ci riprova quest'anno. E' bravo, ma si dia una calmata.

VOTO TRE: a chi ha perso tempo dal primo all'ultimo minuto. Che senso ha? Antisportivi.

VOTO QUATTRO: a Reja. Bravissimo da dieci nel mettere la squadra, da -2 nelle dichiarazioni, facendo il totale e dividendo per due viene quattro... Caso strano proprio la sua pagella.

VOTO CINQUE: a Vucinic. Ci dispiace ma lo bocciamo ancora. Ci fa venire voglia di cambiargli la marca delle ciabatte con cui a volte gioca. Oggi e' croce, scommettiamo che a Cesena sara' delizia?

VOTO SEI: a Barzagli e Marchisio. Prove dai due volti. Precisa com sbavatura il primo, ordinata il secondo ma senza fronzoli. Va bene così, forse siamo abituati bene.

VOTO SETTE: a Vidal, Pepe e Lichtsteiner. Ci sono piaciuti per motivi diversi. Lotta, ardore e gol e lo svizzero per propositivita' nella prima frazione. Tutto bene, comunque. Voto sette e mezzo a Marchetti, come scritto ieri dopo Buffon c'e' lui.

VOTO OTTO: a Pirlo. Il primo gol e' per meta' suo. Ci entusiasma sempre e comunque. Il suo dialogo stretto nel finale con il numero dieci bianconero e' più che sontuoso. Storia del calcio.

VOTO NOVE: a Conte. Ci mancava da un po' inserirlo in classifica, ma lui e' tutta la stagione che la fa da dieci, quindi non si sara' offeso. Aveva di fronte un grande stratega come Reja, Conte ha fatto pretattica, correttamente e sfruttato tutte le armi. Giusti i cambi nel finale, decisivo l'ingresso del Capitano: complimenti.

VOTO DIECI: alla leggenda del 700. Difficile ancora una volta non dare la palma d'Oro al nostro Ale Dieci +. I campionati e i trofei si vincono con le giocate dei campioni. Andrea Pirlo e Alessandro Del Piero lo sono a tutti gli effetti, per vincere c'e' bisogno di tutti, c'e' bisogno di loro.

NON DEVE ESSERE E NON SARA' MAI UN PROBLEMA

Da due settimane siamo partiti con una petizione per richiedere con educazione al nostro Presidente un regalo: un altro anno di Alessandro Del Piero. Non l'abbiamo fatto per mancare di rispetto a qualcuno o per creare difficoltà ma semplicemente perché un milione di lettori che legge TUTTOJUVE.com ce lo chiede. Su FACEBOOK, nei sondaggi, negli umori l'amore per il Capitano e' immenso e secondo noi sarebbe straordinario avere il capitano un altro anno per vivere tutti insieme le emozioni europee. Se succederà bene, ne saremo felici ed entusiasti, se non succederà ringrazieremo Alessandro per quanto fatto e lo faremo con le lacrime agli occhi. Ora, pero', come dice Del Piero, viviamo il presente, viviamo le emozioni fantastiche che ci sta regalando la squadra. Viviamole tutti uniti con il pubblico, con la dirigenza che ha fatto un grandissimo lavoro, con lo staff e i giocatori che ci stanno regalando una delle più belle stagioni della storia. Comunque vada l'annata sara' da ricordare e per questo ringrazieremo tutti. Al futuro penseremo tra sei giornate, Del Piero non e', non e' stato e non sara' mai un problema.

QUELLA LUCE NEGLI OCCHI DEL CAPITANO

Anche questa volta lo sapevamo: la sfida sarebbe stata difficile, molto difficile e così e' stato. Una partita quasi a senso unico nel primo tempo con la Juventus capace nella prima frazione di creare tanto, tantissimo. Bel gioco, occasioni e tanto Marchetti con la Lazio timida nel primo tempo per affacciarsi presso Buffon. Abbiamo visto poco, pochissimo, quasi nulla e se non la bravura di Mauri nel segnare al minuto quarantacinque sull'unica occasione di tutto il primo tempo. Poco da rimproverare alla Juventus se non di aver avuto sfortuna e di essersi trovati di fronte un Marchetti in versione Superman, maestoso nel fermare tutto e tutti. Le statistiche del primo tempo anche oggi recitavano possesso palla Juventus 66% e Lazio 34%, dati imbarazzanti per la squadra biancoceleste che ha pensato solo a difendersi. Una magia di Pirlo aveva aperto la strada con Speedy Pepe bravo a farsi perdonare l'errore precedente. Nel secondo tempo la Juventus ci prova ancora e ancora e ancora ma Marchetti e' bravo e la Lazio pure a difendersi con cattiveria e classe. La partita si trascina tra mille emozioni fino alla punizione di Alex Del Piero che dimostra ancora una volta la sua utilità e la sua classe firmando una partita incredibile. La partita da quel momento diventa un turbinio di emozioni con i sette minuti di recupero finale. La prima delle sette finali e' vinta, avanti con la prossima. La cartolina più bella e' quella di Alessandro Del Piero che scrive un'altra pagina della sua immensa storia.

mercoledì 11 aprile 2012

LA STORIA RICORDA SOLO I VINCITORI: "THE WINNER TAKES IT ALL"



Le parole di Antonio Conte ieri sono state per l'ennesima volta interessanti: " (...) siamo in ballo adesso e cerchiamo di arrivare fino alla fine, per provare a scrivere qualcosa, perchè come dico sempre, se si vuole entrare nella storia bisogna vincere".

Il ballo delle debuttanti ci verrebbe da dire, visto che Antonio Conte al debutto come allenatore della Juventus ha fatto non bene ma benissimo. E' arrivato a lottare fino alla fine su tutti i fronti perchè male che vada la Juventus contenderà questo scudetto fino alla fine al Milan e questo non succedeva da tanto, tanto tempo, troppo forse. La Juventus contenderà la finale di Coppa Italia al Napoli, La Juventus è tornata a far parlare i tifosi bianconeri, che non avevano mai smesso di incitarla e seguirla, ma ha riacceso il fuoco orgoglioso della lotta e dell'ardore dopo un paio di anni dove la squadra pareva svogliata e assente, non degna del blasone e della storia. Ora la Juventus ha la storia a portata di mano, è vicina, si vede la luce, la si può vedere e sfiorare con il pensiero. Sta ai giocatori avvicinarsi e prendere il loro giusto premio e far loro il bottino. La storia giustamente ricorda quasi sempre solo i vincitori e per i vinti non c'è molto spazio. Una canzone dice: "Chi vince prende tutto, chi perde si sente una nullità, accanto alla vittoria, questo è il suo destino". Purtroppo è vero, chi vince prende gloria e fama, chi perde anche se a volte ha fatto imprese straordinarie finisce alla lunga nell'oblio. Ai giocatori bianconeri il compito di iscriversi nella storia in queste ultime sette sfide. A loro toccherà l'impresa di cercare di riportare la Juventus alla vittoria. Questa formazione i tifosi bianconeri vogliono impararla e scriverla ovunque per ricordarla a lungo, ma per fare questo, occorre vincere e Conte e non solo lui lo sa e tenterà in tutti i modi di farlo a partire da stasera.

balotelli?



E' l'argomento di ieri, di due giorni fa e lo sara' fino alla fine della stagione: Mario Balotelli agli Europei, si o no? Apriamo e chiudiamo l'argomento oggi, per trattario il meno possibile. Qualche giorno fa ci eravamo fatti la domanda se Balotelli fosse un giocatore da Juve o meno? Francamente il giocatore tecnicamente non si discute, ma davanti alle "ragazzate" e soprattutto all'intervento su Song nella sfida con l'Arsenal ci viene da pensare che il giocatore non sara', il prossimo anno un giocatore bianconero e forse non lo sara' mai. Il giocatore ha commesso l'ennesima leggerezza e ci chiediamo come sia possibile che Prandelli lo possa considerare per gli Europei. Troppi errori per un giocatore del genere, troppe leggerezze per un giocatore che deve crescere e che non ha mostrato in questa stagione abbastanza cose positive per essere portato agli Europei. La domanda che si fanno i tifosi e': chi escludere tra gli attaccanti italiani per portare Balotelli? Matri? Quagliarella che sta crescendo? Giovinco? Di Natale? Con quale logica escludere uno di questi che sanno mantenere un comportamento "etico"? Qualora Prandelli scegliesse Balotelli lo farebbe a suo rischio e pericolo. Siamo curiosi di sapere che scelta fara' ma se non ci crede Mancini in Balotelli perché ci devono credere tutti gli altri?

NOSTALGIA ORMAI SVANITA

Per parlare di Juventus-Lazio non possiamo fare a meno di citare quella serata di dicembre dell'anno scorso quando Milos Krasic impreziosì una gara di alto profilo con un gol in parte fortunoso ma anche figlio delle doti tecniche. Chi era allo stadio allora non poté fare a meno di pensare a una nuova stella bianconera. Oggi a un anno e mezzo di distanza le cose vanno diversamente e il serbo vive ormai da tempo ai margini tra una voce che lo vede in Turchia, una in Russia e un'altra in Inghilterra. Il giorno in cui mise in crisi Diakite' e Cavanda e tutta la difesa biancazzurra sembra cosi' lontano. La Juventus gioca alla grande e lui il campo lo vede con il binocolo. Purtroppo per lui Conte non e' riuscito a trasmettergli le doti di combattività e sacrificio imprescindibili per trovare spazio nell'undici iniziale e lui stesso non e' sembrato voler entrare al 100% nel progetto. Rimangono ormai solo sette partite e poi lo saluteremo, la nostalgia, vista la classifica ci sara' solo per quel gol allo scadere del dicembre 2010, del resto la macchina di Conte sembra ormai rodata e impeccabile.

MAGIC MOMENTS PER LUI

Quasi un anno e mezzo fa avevamo dedicato la copertina a Fabio Quagliarella capocannoniere del campionato bianconero e grande protagonista della squadra juventina guidata allora da Gigi Delneri. Momenti speciali allora per Fabio con grandi gol e prodezze come quel gol in rovesciata al Chievo o quello di tacco all'Udinese. Allora avevamo utilizzato la canzone di Perry Como, proposta anche in uno spot di un famoso brodo che parlava di "Magic Moments". Allora quei bei momenti durarono quasi per tutto il girone di andata per poi interrompersi in quella sfortunata partita con il Parma. Forse non sara' Trezeguet, forse non sara' sempre implacabile.... ma Fabio sta regalando ai tifosi e a se stesso dei "Magic Moments" che si vorrebbe non finissero mai. Fabio con la sua freschezza, simpatia ed entusiasmo ha contagiato tutto l'ambiente bianconero e non solo da oggi grazie i suoi gol, ma da subito mettendo sempre il cuore in campo. Con Quagliarella siamo sicuri che l'impegno non mancherà e che lui, proprio come facevano i grandi come Gianluca Vialli un altro che era passato da Genova e che sapeva inventare gol con giocate memorabili, non smettera' di lottre in campo.Se Fabio continua così i tifosi potrebbero aver trovato uni degli uomini copertina per il finale di stagione che vedrà ancora sette finali, si spera da vincere. Nel frattempo "complimenti Fabio e goditi questi Magic Moments.."

LICENZA DI...

Stanno battendo ogni record, ovviamente parliamo dei difensori bianconeri che in questa stagione sono la difesa meno battuta d'Europa. Conquistano copertine ed elogi, ma a loro non basta, vogliono di più. Parliamo dei gol e infatti in poco tempo ne hanno segnati tanti. Caceres all'Inter, Bonucci (in teoria) al Napoli, ancora Bonucci al Palermo e chissà chi sara' il prossimo, magari Barzagli, uno dei pochi non ancora a segno. Insomma, licenza di difendere ma anche di offendere per i difensori bianconeri che in poco tempo sono passati dall'anno deludente di Del neri a quello meraviglioso di Mr. Conte. Da elogiare tutti, su livelli altissimi, anche se vogliamo citarne due che ci hanno sorpreso: De Ceglie, tornato su livelli di rendimenti alti, se non sorprendenti e il Bonucci delle ultime settimane, apparso sicuro e convinto dei propri mezzi, dopo critiche feroci. Una crescita costante di tutto il pacchetto. La voglia di vincere trascina i difensori e non solo, del resto per vincere c'e bisogno dell'apporto di tutti e i difensori bianconeri hanno preso alla lettera l'indicazione.

SPARAMETRATI

Li abbiamo visti in azione nel fine settimana e tra i due parametri zero Pirlo e Mexes, abbiamo avuto una certezza: la Juventus ha fatto un affare, il Milan meno. Considerando anche gli ingaggi, il Milan ha commesso un grande errore a lasciar partire verso Torino il centrocampista. Meglio per la Juve, meglio per i tifosi bianconeri e meglio per il campionato perché con Pirlo al Milan ora sarebbe già chiuso. Miopia milanista e in parte anche nostra che non pensavamo che Pirlo potesse garantire una stagione su questi livelli e forse lo abbiamo accolto non come si accoglie un supercampionissimo. Complimenti a Marotta, Andrea Agnelli e allo staff bianconero, oltre che al giocatore che hanno fatto la scelta giusta e ci hanno regalato e stanno regalando una stagione che speriamo possa essere memorabile. Sparametrati, quindi con guadagno bianconero e meno rossonero, chissà se alla fine dell'anno prossimo potremo magari dire lo stesso di Alessandro Nesta.

DA ZERO A DIECI: ZERO COME CHI NON TIRA, DIECI A CHI RITORNA...

Che vigilia di Pasqua, che emozioni per una serata che ci ha riportato ai tempi antichi, una giornata che abbiamo vissuto intensamente, praticamente su due campi. Anche oggi la nostra classifica da Zero a Dieci. VOTO ZERO: alle conclusioni del Palermo ieri e ai gol presi nelle ultime quattro partite. La Juventus sembra sulla strada giusta e la compattezza difensiva e' la base di tutto. VOTO UNO: uno come i punti di vantaggio sui rossoneri. La sfida e' quanto mai aperta ed e' difficile fare un pronostico. Ognuno e' arbitro del proprio destino, questo ci conforta. VOTO DUE: alle reti prese dal Milan ieri, simbolo della disfatta, due come le sconfitte settimanali del Milan, due come i problemi che il Milan ha adesso: Allegri e Pato, ah dimenticavamo, due come i gol della Juventus ieri. VOTO TRE: alle occasioni create dalla Juventus nei primi dieci minuti con annessi errori e frenesia, approccio giusto, nervosismo sbagliato, con la Lazio servirà la Juventus più cinica della stagione. VOTO QUATTRO: agli attaccanti del Palermo, mai pervenuti, mai visti. VOTO CINQUE: a Mirko Vucinic. Qualcuno storcerà il naso, ma noi continuiamo a dirlo. Quando esce dalla lampada e' un genio, quando ci rimane gioca in ciabatte e vestaglietta e ci fa impazzire... VOTO SEI: allo spirito del Palermo. Chissà come sarebbe andata a finire con questa rabbia anche contro il Milan? Nel primo tempo lottano e corrono, poi scompaiono dopo il gol, molte assenze ma tanto cuore. Voto sei a Estigarribia, troppo morbido e lezioso. VOTO SETTE: a Marchisio, Vidal, Pirlo e Caceres. Molto bene, partita intensa e vissuta da lottatori, pronti per la Lazio? VOTO OTTO: a Chiellini, Barzagli e Bonucci. Tengono la squadra compatta, lottano e bloccano tutto e tutti. Plauso a Bonucci, precisissimo e poi quella palla al piede..sembrava Baresi. VOTO NOVE: ad Antonio Conte. Tiene il discorso giusto, non fa cadere la squadra in passaggi a vuoto e ora potrà condurre le danze, ora tocca solo e soltanto alla Juventus.Ps: nove come i rigori per chi si lamenta sempre di gamba "sana", se lo ricordi. VOTO DIECI:a Quagliarella. Gli dedichiamo la copertina per il secondo gol consecutivo e una prestazione con luci e qualche ombra data dall'errore iniziale. Tanta corsa, tanta abnegazione, tanta lotta. La sua prestazione e' il simbolo di questa Juve che nasce, parte ha un problema ma rinasce e spera di tornare a vincere, oggi lui e' la copertina, sperando che la sorte gli restituisca quello che gli ha tolto.

yes we can...



Non si offenderà Barack Obama ma vista la nuova partnership bianconera dobbiamo utilizzare un po' di inglese per fare contenti gli americani. "Yes we can" diceva il Presidente Americano, "Yes we can" diciamo noi oggi, ce la possiamo fare giocando come ieri sera, con questa voglia, questa determinazione. Ora siamo noi che dobbiamo scrivere la nostra storia, abbiamo la carta, la penna e tutto quello che serve per scrivere la storia, inaspettatamente, contro ogni pronostico, contro tutto e contro tutti, contro i numeri, i campioni e tanto altro. Noi ci siamo, siamo li, pronti a non mollare a partire da mercoledì con la Lazio, la Pasqua e' alle porte ma noi siamo già tutti concentrati a quella sfida e alle altre successive che saranno difficili, tremendamente difficili ma possibili, crediamoci, la storia e' difficile da compiere ma e' a portata di mano, proviamoci: "Yes we CAN"

E ORA FATELI ARRIVARE A QUOTA 16

Sapevamo che era la gara decisiva e non ci hanno deluso. Una prestazione di gran cuore, voglia e determinazione. La fretta poteva essere una cattiva alleata e portare ad errori a ripetizione. Fortunatamente e' stata presente solo nel primo tempo, svanendo nel momento del gol di Bonucci. La sfida di oggi vale molto di più di tante cose. Vale nove volte tanto come i rigori che sono stati concessi al Milan. Vale più di quei tre punti che permettono di tornare primi. Sono quattro le vittorie consecutive ma soprattutto quattro volte che la Juventus deve vincere e vince. Questo vale molto di più di tante parole, vale come la storia che la Juventus sta cercando di costruire, una storia che ormai vede la Juventus arbitro del proprio destino, ora bisogna vincerle tutte e non bisognerà neanche più vedere la classifica dei rigori, ora possono anche dargliene uno a partita, noi pero' dovremo fare del nostro meglio, come stasera, come in tutta la stagione e cercare di vincerle tutte perché il sogno ora e' a portata di mano, sta a noi prenderlo.

mercoledì 4 aprile 2012

sfida a due per il sogno uruguaiano

In un primo momento sembrava che la principale concorrente della Juventus per Luis Suarez potesse essere il Real Madrid. I blancos seguono sempre i grandi talenti, ma nelle ultime ore si stanno concentrando sullo scambio Aguero-Higuain. Ecco, quindi, decadere l'interesse per Luis Suarez che anche a causa dei mancati introiti Champions l'anno prossimo lascerà quasi sicuramente il Liverpool. Nonostante gli alti e bassi stagionali stiamo parlando di un ottimo giocatore capace di far molto bene all'Ajax e bene anche al Liverpool, un giocatore che in nazionale ha segnato di più di Cavani.

Un talento che e' un numero dieci, ma anche un'ottima seconda punta. Insomma un giocatore che dal punto di vista del rapporto qualità-prezzo sarebbe ottimo. Della bontà del giocatore se ne sono accorti in tanti, da ultimi Baldini e la Roma che grazie ai buoni uffici inglesi stanno pensando all'uruguaiano per sostituire Bojan. Qualora la Roma arrivasse in Champions ci sarebbero le risorse necessarie per sostenere l'investimento. Si prospetta allora un nuovo duello Juve-Roma con da una parte Caceres a spingere per la Juve e dall'altra Stekelenburg, ex compagno dell'Ajax a spingere per Roma. Un derby italiano per un giocatore che costa sui 20 milioni di euro ma che a venticinque anni ha ancora molto da dare. Ad oggi sembra corsa a due, ma attenzione le insidie sono sempre dietro l'angolo.

proviamo ad incitare Calimero...

Partiamo dalla premessa, chi vi scrive, francamente non è mai stato un grandissimo estimatore di Marco Borriello. Lo ritiene un buon attaccante ma non un fenomeno. Detto questo, chi vi scrive, è convinto che i giocatori possano migliorare e in un certo contesto crescere e diventare grandi giocatori o magari giocatori importantissimi. L'abbiamo visto con Lippi, lo stiamo vedendo con Conte. L'arrivo di Marco Borriello è stato da tutti o quasi accolto con scetticismo o sfiducia. Sfiducia e scetticismo che avevano in molti, tutti ad eccezione di chi guida il carro, alias Antonio Conte. Il nostro Apollo che ogni mattina guida quel carro che ci deve riportare alla vittoria ha fiducia nel giocatore e se non ne avesse non lo avrebbe schierato nelle sfide con Milan e Napoli che tutti sanno essere tra le più difficili stagionali. Appare chiara quindi un'equazione: chi ha fiducia in Conte deve avere fiducia nel suo operato. Se questo vuol dire schierare e credere in Borriello allora ci tocca avere fiducia in lui. Appare quindi chiaro, per la proprietà transitiva che Borriello vada incitato e non lasciato solo. Borriello non deve essere il "Calimero" di turno, non va fischiato all'uscita, ma incoraggiato e spronato a dare di più. Il giocatore forse dall'aspetto un pò originale, non ha ancora mostrato le sue doti, ma potrebbe anche regalarci inaspettate sorprese da qui a fine stagione e anche lui sa che da qui alla fine si gioca "la carriera". Sicuramente gli è mancata un pò di precisione, ma il giocatore per ora dal punto di vista dell'impegno è stato encomiabile. A questo punto, magari con qualche valutazione più uniforme da parte di chi valuta, sui suoi falli in attacco, pensiamo che possa ancora dare un certo contributo in queste ultime otto partite stagionali. Conte ci crede, sarebbe bello unirsi al "Capitano" e appoggiarlo in questa scelta, anche perchè alla fine fischiare Borriello sarebbe un pò come fischiare chi lo manda in campo e questo ci sembra veramente ingeneroso.

DA INDIFESI A....

L'anno scorso di questi tempi parlavamo di squadra allo sbando anche se alla trentesima giornata la Juventus vinceva con il Brescia e si portava a 45 punti. Allora i gol subiti erano 38. Un dato allucinante se confrontato con quello di oggi (17). Tutti ci chiediamo come sia possibile trasformare in un solo anno una difesa che ha solo un nuovo interprete (Lichtsteiner, oltre a Caceres), da colabrodo a fortino. Non sappiamo come abbia fatto Conte, ma lo apprezziamo e i dati sono veramente incredibili. Esponenziale il miglioramente di Barzagli, la crescita di Bonucci, la conferma di Chiellini e Buffon e la sorpresa De Ceglie. Il centrocampo con Vidal ne ha giovato e Pirlo ha dato la giuste geometrie. Il risultato sono soli 17 gol subiti, sette in meno del Milan. In Europa solo una squadra ha saputo subire così pochi gol, tra poco vi sveleremo quale. In Germania il Bayern Monaco ne ha subiti 18, mentre il Borussia Dortmund 21 e Borussia M'gladbach 20. Distanti le inglesi dove le due di Manchester hanno le difese migliori: Manchester United (27) e City (25). In Spagna il fortino è del Barcellona (22) seguito dal Real Madrid (27). In Francia le sorprese: Tolosa (26), Montpellier (27). Negli altri campionati ancora difese non infallibili in Scozia Celtic Glasgow (20); Olanda; Az alkmaar (27); Turchia: Galatasaray (24). E infine arriviamo a chi si avvicina alla Juventus o meglio la raggiunge, si trova in Portogallo dove il Porto ha subito solo 17 gol, mentre lo Sporting Lisbona 19. Insomma un dato straordinario che va difeso nella prossima trasferta di Palermo dove la Juventus l'anno scorso uscì sconfitta. Da indifesi a superdifesa, per informazioni chiedere ad Antonio Conte.

martedì 3 aprile 2012

tastiera velenosa: e se avesse ragione lui?

Ormai da sabato sera stiamo vivendo una piacevole guerra di nervi, foto e immagini al rallentatore che testimoniano come il Milan sia stato inesorabilmente danneggiato. Il povero diavolo che nella stagione in corso ha potuto godere di soli otto rigori è stato danneggiato dalla cattiva decisione del guardalinee. Un danno grave che ha sicuramente impedito ai rossoneri di vincere, del resto le partite per il Milan finiscono quando lo decidono loro e quindi come già per il gol di Muntari (partita sospesa sul 2-0 o vinta 2-0 se preferite), la partita sarebbe finita 2-1 e l'arbitro Bergonzi avrebbe fischiato la fine. Ci sembra giusto quindi che al Milan vengano assegnati i punti di ufficio, quindi la nuova classifica recita Milan 70 e Juventus 61. Vi chiederete perchè abbiamo aggiunto sei punti al posto di quattro, semplice, due sono di bonus per le piacevoli azioni intraprese nel fine settimana e per quanto vogliono far credere a tutti, del resto c'è gente che crede ancora alla favola della nipote di Mubarak. Vanno sicuramente lodati per la pregevole campagna mediatica che vede il Milan sempre danneggiato dai "cattivoni in giacchetta nera o gialla". Del resto il Milan dopo Farsopoli ha ricevuto pochi rigori, vero? Ci sembra ultimo in questa speciale classifica... Vanno lodati anche per la fantasticherie di cui l'ultima per cui "la Juventus viene favorita per il discorso risarcimento Farsopoli". Una bugia in quanto in questa stagione la Juventus ha ricevuto un solo rigore a favore ed è ultima e anche ieri abbiamo visto tutti che l'episodio su Borriello era rigore. Insomma, un dubbio ci viene, soprattutto ascoltando Lo Monaco: "Il Milan ha ottenuto un buon punto a Catania, poteva anche perdere la partita, all'ultimo minuto Izco ha avuto una grande occasione. Il risultato ha rispettato l'andamento del gioco. Il gol fantasma? Non lo commento nemmeno, non penso sia giusto stare a questo gioco al massacro. Il gol non c'era e avrei voluto vedere il gol annullato a Gomez, ma è inutile fare queste polemiche, non servono a niente".

La differenza tra Juventus e Milan è di due punti e francamente alla luce degli scontri diretti e delle sfide viste con le squadre di alta classifica non ci stanno. Al Milan sono convinti che meriterebbero punti in più, a Torino, invece, cosa supportata dai fatti che forse la Juventus sarebbe pari se non davanti. Fortunatamente, come dice Lo Monaco, fare queste polemiche non serve a nulla, lo scudetto lo vincerà chi riuscirà a vincere tutte le partite da qui alla fine della stagione e sicuramente non chi si lamenterà di più. Fare ulteriori polemiche non serve a nulla, ci concentriamo sul campo, consapevoli della forza e delle qualità che fortunatamente non dipendono da un singolo giocatore ma da un gruppo coeso ed unito, non dipendono dalle fantasie di un presidente ma da un allenatore competente, non dipendono dalle televisioni di qualcuno, ma solo dalla forza di undici e più leoni. Godiamoci le otto finali, sperando e cercando di vincerle tutte. Se il Milan farà lo stesso, ci toccherà applaudirli, del resto a questo punto non si può fare altro, ci piacerebbe che anche dall'altra parte facessero lo stesso.

DA ZERO A DIECI: LA TAVOLA ROTONDA DI KING ARTHUR DA DIECI, ZERO A...


Era il weekend decisivo della stagione e ci ha regalato emozioni incredibili. Ci ha regalato partite al cardiopalma e una grande Juve. Anche oggi ci troviamo a raccontarvi, come ormai succede da quasi un anno, la nostra scalata da zero a dieci, originali avendo creato la rubrica e fuori dalle imitazioni che " nascono a volte". VOTO ZERO: a chi non ha commentato lo spettacolo di Catania ma solo gli episodi, a chi dice che al Milan mancano dei punti e non ricordano che la classifica dei rigori e' 8-1, a chi continua essere schiavo del potere e legato alla "prostituzione intellettuale" VOTO UNO: a Zuniga, che sgomita e si fa espellere. Perde la testa come un pollo a coronamento di una prestazione pessima. VOTO DUE: a chi vuole l'espulsione d Lichtsteiner. Lo svizzero aveva già preso un cartellino generoso, quando cade, si alza non chiede nulla e chiede scusa, qualcuno lo vorrebbe pure punire...con lo stesso metro Lavezzi dovrebbe ricevere un cartellino giallo a partita di "default" VOTO TRE: tre come numero positivo, i tre gol della Juve come quelli presi in questi anni dal Napoli, a causa di tante cose. Teniamoli nel cuore questi gol come punto di partenza verso un futuro roseo. VOTO QUATTRO: ai tenori che steccano e non danno emozioni, Hamsik, Lavezzi e Cavani non brillano, stranamente fa di più Pandev. Quattro anche alla difesa partenopea, forse al posto di Vargas andava preso Caceres? VOTO CINQUE: al primo tempo di Borriello e Vucinic. Imprecisi e fumosi hanno fatto dubitare su alcune scelte, il tempo poi è stato galantuomo con Conte. VOTO SEI: al secondo tempo di Borriello e Vucinic e a Lichsteiner, i due ex giallorossi si svegliano nel secondo tempo e solo in quello creano qualcosa e giustificano la presenza. Lichsteiner gioca bene ma sembra meno lucido del solito. VOTO SETTE: a De Ceglie, Barzagli, Pirlo, Marchisio, Caceres, Del Piero. Giocano da Juve, e confermano la loro straordinaria stagione. Menzione per Del Piero che entra e incanta, Presidente, ci pensi... VOTO OTTO: a Conte per come ha saputo difendere Leonardo Bonucci, se riuscirà a far segnare un gol, magari scudetto, a Borriello...chissà che voto gli daremmo. VOTO NOVE: a Bonucci e Quagliarella. Segnano il gol e si prendono un gradino in più o forse due. Bonucci e' stato perfetto, da segnalare un suo intervento uno contro uno su Pandev degno del miglior difensore, se tiene alta la concentrazione può diventare un pilastro, intanto ha staccato Ranocchia, se ne ricordi Prandelli. Quagliarella segna un bellissimo gol e va vicino alla magia...non esulta per rispetto, cuore grande anche se da Napoli...forse non c'è stato lo stesso trattamento. VOTO DIECI: a King Arthur. Lo abbiamo sempre esaltato e lui ci ha ripagato con uno dei gol più belli. Ha cuore, tecnica, lancio, grinta, corsa. Forse forse potrebbe essere il degno erede di Pavel Nedved nel cuore dei tifosi, come Caceres sta entrando lentamente nell'immaginario, questa Juventus sta creando una nuova tavola rotonda di campioni.

TORNEREMO IN CHAMPIONS

Undici punti di vantaggio sulla Lazio a otto partite dalla fine a meno di suicidi collettivi vuol dire ritorno in Champions League quasi sicuro. La Juventus stasera e' riuscita a creare qualcosa di grande, regalando una serata unica ai suoi tifosi con emozioni fuori da ogni logica e impensabili dopo un primo tempo che era stato buono ma non straordinario. Il secondo tempo e' stato uno dei migliori mai visti e la partita poteva finire 5-0. La squadra vista oggi ci esalta e ci fa pensare che con due o tre ritocchi si può aprire un ciclo. In ogni caso ci sentiamo già di ringraziare allenatore e giocatori per quanto visto, ora siamo al tavolo seduti e non ci vogliamo fermare. Sabato alle 18 si giocherà probabilmente a distanza siderale, vista la Fiorentina attuale, ma come dice Conte: "il campionato lo può perdere solo il Milan". Fortunatamente non vince sempre il più forte, ma a volte chi ha più fame. La Juventus ha dimostrato oggi che di fame ne ha, ha una forza vera e solida e un cuore grande. La Juventus quest'anno in quattro partite con il Milan non ha mai perso, questo vuole dire qualcosa, più di qualcosa.

Oh mamma... che Juve!!!



Era la sfida decisiva e la Juventus nel primo tempo l'ha interpretata con foga e convinzione ma anche tanta imprecisione. Forse la tensione, forse l'importanza dell'incontro hanno bloccato le squadre e impedito alla Juventus di avere il guizzo decisivo contro un Napoli che ha pensato soprattutto a difendersi. Bozze di occasioni quindi nel primo tempo, sprazzi di Juve e poco altro, oltre a un rigore negato (come al solito). La ripresa, invece vede una Juventus molto più convinta che mostra il cuore e la voglia. Primi dodici minuti di grande intensità e Napoli alle corde con meritatissimo gol di Bonucci. Dopo il gol i partenopei crescono e la partita diventa bellissima con cambi di campo e velocità da una parte e dall'altra. La Juventus soffre cinque minuti ma poi riprende in mano il match e una magia di Arturo Vidal che inventa uno dei gol più belli della stagione. Dopo il gol l'apoteosi bianconera con azioni a ripetizione e Napoli distrutto. Arriva il terzo gol di Quagliarella che vendica i tre a zero dei tempi andati mostrando che la Juventus e' tornata così come le gerarchie. Si finisce in tripudio cantando...: "sai perché innamorato so? Ho visto la Juventus...ho visto la Juventus". Ps. E ora silenzio..grazie!!!

zitti...zitti..ecco perchè

Se ci conoscete, sapete che siamo soliti parlare molto e accusare molto e che più che la carota usiamo veleno e bastone. Questa volta, tuttavia, preferiamo almeno fino a stasera mantenere il detto "zitti zitti il silenzio è d'oro". Francamente ad Allegri ne avremmo tante di cose da dire e pure agli amici rossoneri, ma evitiamo. Preferiamo concentrarci sul match. Del resto c'è poco da dire verso chi controlla in Italia quasi il 50 % dei media e ti fa vedere quello che vuole e dice quello che vuole, come vuole e quando vuole. Meglio stare zitti, correre e pedalare e poi vediamo. Vediamo come va a finire... per il momento i dati dei confronti diretti ci dicono due vittorie Juventus e due pareggi. Sfortunatamente non vediamo vittorie del Milan, ma quello ovviamente non conta. Non conta come le regole che bisogna cambiare in corsa sempre e comunque, dagli orari di dati e incontri, fino al fatto che le partite terminano sul 2-0 o sul 2-1 senza considerare tutti gli episodi dei match. Ma non ci dilunghiamo, stiamo zitti, parleremo stasera se e soltanto se la lotta scudetto sarà riaperta come speriamo, del resto meglio stare zitti, chi parla troppo fa una bruttissima fine... Zitti e pedalare, zitti e cercare di vincere, zitti e dimostrare sul campo che la Juventus c'è, possibilmente con una grande prestazione utile a zittire "le vecchie comari che nella notte si sono prodigate a trasformare il numero di Marchese dal 12 al 17".... ma di questo parleremo stanotte solo e soltanto se ne varrà la pena.

nessun rimpianto

Ieri hanno fatto una domanda precisa ad Antonio Conte, se avesse rimpianti su qualche punto perso per strada. La risposta potrebbe essere si di primo acchito, perchè certi pareggi con Siena, Cagliari e Bologna gridano vendetta come quelli con il Parma, lo stesso Bologna e il Genoa. Tante situazioni che potrebbero far propendere la bilancia verso quella valutazione. Ma se da una parte possiamo pensarla così, dall'altra ci viene da dire che la stagione della Juventus ha sempre visto la squadra scendere in campo con l'atteggiamento giusto, la voglia, la concentrazione e prestazioni convincenti. Ha ragione Conte, quindi quando dice che i pareggi ad eccezione di pochi casi isolati potevano essere con un pizzico di fortuna in più, qualche episodio favorevole e occhi più vigili, oltre a una discreta dose di cinismo, tutte vittorie. Alla Juventus stasera non resta che inseguire ancora la vittoria con lo stesso cuore, voglia e determinazione di domenica scorsa, altre vie non ne esistono.

zebre? no antipatici cani sciolti

C'era una volta una simpatica zebra che correva felice e spensierata nei prati e perdeva con "lo smile sulla faccia" con tanti avversari. Quella zebra aveva una volta gli occhi di tigre, ma con il tempo e l'ingiustizia aveva perso il suo ardore trasformandosi in un allegro personaggio di Madagascar...

Fortunatamente quella zebra da qualche mese sembra essere un ricordo lontano e il merito è soprattutto di un uomo che gli occhi di tigre li ha sempre avuti in campo ma non solo. Occhi cerulei ma convinti e fieri, simbolo perfetto di chi sa cos'è il lavoro e quello che vuole per tramutarlo in obiettivo. Antonio Conte ha tramutato le zebre sorridenti in "tanti cani sciolti e fondamentalmente antipatici".

La sua intervista di ieri a Repubblica, come al solito è fonte di ispirazione e ci è sempre facile riprendere alcuni concetti per estendere il pensiero comune: "Chi vince non è simpatico, io rimango di questa idea. E poi in questo mondo vorremmo essere sempre gli unici a fare bene, e vorremmo che tutti gli altri facessero male. Io vado dritto per la mia strada, se poi genero stima, invidia o antipatia è secondario. So che chi allena la Juve non sarà mai un simpaticone. Sono un cane sciolto. Non uscivo con i miei compagni neanche quando giocavo, a parte Ferrara. Però mi sento con i vecchi maestri, con Lippi, con Sacchi: a loro consigli ne chiedo".

I tifosi bianconeri non sono simpatici, la Juventus non è simpatica, basta leggere i giornali per capirlo, basta sentire i cori per intuirlo, basta vedere le facce degli avversari per esserne certi. Ai tifosi bianconeri non interessa essere amati, interessa vincere in modo onesto ("cosa sempre accaduta"), interessa primeggiare e essere protagonisti. Utilizzando le parole di Conte, va benissimo essere "antipatici", va benissimo essere dei "cani sciolti" e mordere, anche perchè lo si è capito da tante cose, chi tifa Juventus è sempre "solo contro tutti", si chiamino gli avversari Roma, Milan, Inter o Napoli, non ci saranno mai "amici", perchè per gli altri battere la Juventus è sempre speciale, mentre per la Juventus battere gli avversari deve tornare a essere la normalità.

alleato a milanello

Da ieri Silvio Berlusconi e' tornato a essere il presidente del Milan. Aumenta, quindi, il peso politico e non solo della squadra rossonera e diminuisce, inequivocabilmente quello dell'allenatore. Hanno fatto scalpore, quindi, le parole del presidentissimo nel post partita: "Sono senza parole", chiaro riferimento alla prestazione buona nel risultato e meno nella prestazione che ha visto il Barcellona primeggiare nel gioco grazie al suo solito tic toc. Il ragionamento, quindi, diventa obbligatorio: quale può essere l'influenza di Berlusconi verso il finale della stagione? Allegri sentirà la pressione come i precedenti allenatori che alla fine hanno commesso in passato errori cercando di assecondare il presidente? La speranza e' che già a partire da Catania il Milan possa perdere un po' il passo, con la convinzione che Allegri possa commettere qualche errore, magari cercando di assecondare il Previdentissimo, ora tornato re di Milanello.

tre tenori? no undici coristi

Tutti parlano dei tre tenori del Napoli, ovviamente. Cavani, Hamsik e Lavezzi sono giocatori di valore internazionale che francamente ci piacciono molto. Lavezzi abile nel saltare l'uomo, Cavani implacabile in tutto (forse eccetto che dal dischetto) e Hamsik bravissimo nel punire la Juventus con i suoi inserimenti. Insomma tre tenori degni del miglior palcoscenico lirico. Tuttavia se il Napoli ha tre tenori, questi a volte non bastano per primeggiare, come dice la classifica e come dice l'eliminazione Champions. Per primeggiare ci vuole un gran coro, uniforme e unico, cosa che Conte ha, ma che l'anno prossimo potrebbe avere altri due nuovi interpreti di grandissimo livello. Chiaro che la Juventus ha nel suo coro almeno 9 importantissimi interpreti: Buffon, Barzagli, Chiellini, Caceres, Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio con ottimi giocatori pronti a far cantare tutta la formazione come De Ceglie, Bonucci e Pepe. Praticamente otto coristi di grande livello e un grande interprete solista come Vucinic che quando si schiarisce la voce è degno tenore. A questo punto per avere un gruppo unico, basterebbero due ritocchi, senza contare che un altro tenore all'occorrenza ci sarebbe e di nome fa Alessandro e di cognome Del Piero. Preferiamo concentrarci sui coristi da acquistare, proprio per questo sono almeno due i giocatori che potrebbero dare una grossa mano: Dzeko, Higuain o Suarez. Tutti abili tutti bravi. L'uruguaiano è quello forse che convince meno, ma ricordiamo che la sua efficacia con la Celeste è pari a quella di Cavani se non superiore. Un giocatore di quel calibro dimezzerebbe il gap offensivo con i tenori, senza contare poi l'altro innesto (magari un esterno bravo nell'uno contro uno), che potrebbe dare il contributo decisivo. A quel punto il coro sarebbe perfetto. Undici coristi forti e uniformi per superare in agilità i tre tenori, sempre che uno di questi non decida di cantare altrove.