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tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

martedì 27 marzo 2012

IL FUTURO DI DEL PIERO SI CHIAMA...

La settimana appena passata è stata la settimana di Alex Del Piero. Difficile trovare un termine per definire questo grandissimo campione eterno sotto tutti i punti di vista. In molti tifosi ci chiedono alla luce delle prestazioni decisive di Del Piero quale sarà il suo futuro. Difficile dirlo, tutto sembra segnato nel nome del divorzio, ma a volte proprio come in amore la passione rinasce quando meno te lo aspetti. Fossimo nella Juventus ci penseremmo due volte prima di sancire ufficialmente il divorzio, fossimo in Alex Del Piero ci penseremmo due volte prima di espatriare. I tifosi bianconeri hanno grandissima voglia di vivere ancora una Champions con il loro capitano e lo stesso pensiamo sia nelle corde di Alex Del Piero. In giro per l'Europa tantissimi club hanno campioni di esperienza nelle loro fila, facendogli svolgere ovviamente non il ruolo di titolare inamovibile, ma di dodicesimo uomo pronto all'accoglienza e pronto a sfruttare il momento. Del Piero fin qui è stato eccezionale, proprio come ha detto Buffon, per essere stato parte del gruppo. A questo punto dipende tutto da lui, se Alex è disposto a esserlo per il futuro, proprio come quest'anno allora tutto potrebbe essere definito, in caso contrario è giusto che il simbolo bianconero percorra la strada che sceglierà e che un giorno però lo riporterà sicuramente a Torino dietro la scrivania a insegnare a tutti cos'è la juventinità. In ogni caso il futuro si chiama solo e soltanto Vinovo, solo e soltanto Napoli inteso come sfida di campionato e di Coppa Italia. Occasioni per provare a ri-vincere e poi vedere se dirsi addio o no, anche se poi sappiamo tutti che è solo un arrivederci.

RANIERI COSA NE PENSA DELLO STILE INTER?

Nei mesi scorsi avevamo avvertito Claudio Ranieri affinché non si sbilanciasse troppo sull'Inter, perché l'Inter a volte ti prende e ti assorbe come un vortice. Ranieri era stato avvertito, ma non ci ha ascoltato per nulla con queste parole che gli avevamo dato da monito: "A Ranieri, però, diciamo di stare attenti, l'ambiente nerazzurro è molto diverso da quello bianconero. Stia attento a tante cose perchè il pubblico è molto diverso da quello di Torino e non solo quello. Troverà sicuramente qualcuno in società che sarà pronto a dirgli metti questo e metti quello. Allora ricordammo il destino beffardo, soprattutto ricordando le polemiche con Mourinho e alcune stilettate non solo a lui ma anche alla società di cui il portoghese era fiero ambasciatore. Una frase celebre riguarda il famoso stile, alla fine di una partita di Coppa Italia: "Questo è lo stile Inter" disse sarcasticamente riferendosi alla frase di Mourinho, difeso dall'Inter a spada tratta.  "Se Ranieri è al fianco di Spalletti, io sono al fianco di tutti gli allenatori che hanno perso punti contro la Juventus per errori arbitrali", cosi diceva il portoghese.



Ranieri non risposte mai a quelle frasi sullo stile Inter, anzi lo ha difeso (lo stile Inter) e ha sempre elogiato Moratti, ora siamo curiosi di vedere che dirà, dopo essere stato vergognosamente silurato e averlo sperimentato. Nella peggiore stagione della sua storia la Juventus esonero' Ferrara per Zaccheroni. All'Inter quest'anno abbiamo visto Gasperini, Ranieri e ora Stramaccioni, chi sara' il prossimo? Non ci interessa, da oggi abbiamo la prova che l'Inter come oggi perdeva per incapacità, non per altro, ormai e' prova lampante e chiara.

DUE CARTOLINE FIRMATE ALEX DEL PIERO

In questa settimana Alessandro Del Piero ha preso carta e penna o se preferite macchina fotografica e penna. Ha scattato due meravigliose cartoline e le ha spedite a tutti noi. Queste cartoline non riguardano solo i gol: belli, importanti e decisivi, vanno molto più in la. Incarnano uno stile, una voglia di essere campione oltre ogni limite e oltre ogni rivalità. Andiamo con ordine, la prima arriva da Juventus-Milan: gol e abbraccio finale con Clarence Seedorf. Insomma un abbraccio con tanto di scambio di maglia tra due giocatori che sono simbolo delle rispettive squadre. Arriva Juventus-Inter, Alessandro Del Piero si ripete: gol e abbraccio finale con Javier Zanetti. Dentro a quell'abbraccio ci sta molto, Zanetti è simbolo dell'Inter, rivale di tante battaglie ma anche un esempio di sportività, quello lo ammettiamo. Ovviamente non condividiamo per nulla le sue parole su Farsopoli, forse figlie di livore del passato e tanti insuccessi, ma sicuramente è un campione proprio come Alex Del Piero. La Juventus per ripartire e tornare a vincere deve riprendersi quello stile. Rivali in campo e nemici in campo, ma solo avversari fuori, da rispettare e con cui stringersi lealmente la mano. Noi siamo pronti a ripartire per un nuovo capitolo di storia, aspettiamo solo i due scudetti per rendere tutto ufficiale. Nel frattempo Alessandro Del Piero ci ha mostrato la via con due splendide cartoline. 

lunedì 26 marzo 2012

DA ZERO A DIECI: ZERO DOVE SEI? DIECI ALLE LACRIME

E' arrivata Juventus-Inter e ci ha portato l'ennesima impresa con Conte che ha fatto vedere ancora una volta che ha avuto grandi maestri. Ma partiamo subito con le pagelle. VOTO ZERO: a Moratti. E' andato a vedere vincere la Champions dei giovani, bene l'Inter ha vinto la Champions e la Juve il Mondiale visto che il Viareggio e' considerato tale. Triste il non essersi presentato a Torino, quando la nave affonda....il capitano scappa proprio come... VOTO UNO: a Ranieri. Ringraziamo sempre che non alleni più a Torino. I suoi cambi sono misteriosi, come le sue parole. Dimenticare Calciopoli? No grazie, dimenticare Ranieri alla Juve... Volentieri. VOTO DUE: a chi sostiene che gli scudetti della Juve non sono 29. Due motivi buoni per ricordarli, i gol di Caceres e Del Piero. VOTO TRE: a chi crea polemiche su Del Piero. Ma perché andare a creare i soliti casi? VOTO QUATTRO: a Forlan. Ottimo acquisto complimenti. VOTO CINQUE: a Matri. Unico insufficiente, si deve dare una regolata. Lo vogliamo implacabile e deve esserlo VOTO SEI: a Barzagli, Vucinic, Pepe e Marchisio. Appaiono normali in una partita straordinaria. Ci sono motivazioni di contorno, ma ci sara' tempo per farli diventare sette, otto, nove e dieci. VOTO SETTE: a Vidal e Chiellini. Che lottatori, che gladiatori. C'era l'arena e i guerrieri sono scesi in campo. I nemici li odiano, noi li amiamo, giusto portabandiera del futuro. VOTO OTTO: a Del Piero e Caceres. Segnano e hanno il punto in più. Alfieri del vecchio e del nuovo testamento. Una volta c'era Montero erede in arrivo? VOTO NOVE: A Buffon. Primo tempo da pallone d'oro. Mantiene e conserva come ai bei tempi. Merita di vincere....qualcosa per quello che ha sofferto come tutti noi. VOTO DIECI: a Conte perché le sue lacrime lo rendono umano e grande e anche se per ragioni diverse sono le stesse che versiamo quando leggiamo che lo scudetto 28 e 29 non sono in bacheca. Sono come due figli rapiti da altri e che non ci sono ma si sentono, pesantissimamente nell'aria. Ieri sera abbiamo forse versato nel cuore una lacrima come Conte, anche se per ragioni forse futili, ma che fanno la passione grande. La lacrima verso quella sera del 2006 quando tutto fu smontato consapevolmente. Da quella sera e' passato tanto tempo e senza quel trattamento avremmo vinto in questi anni. Quest'anno forse arriveremo secondi, ma al netto dei rigori sara' come una vittoria.

non vi resta che piangere...

Non vi resta che piangere, proprio quello che facevate prima del 2006 e che avreste continuato a fare se qualcuno non avesse inventato FARSOPOLI. Perché senza FARSOPOLI non avreste forse mai vinto nulla. Sicuramente non avreste avuto Ibrahimovic e tutti stiamo vedendo quello che sta facendo lo svedese. Dal 2006 in poi l'Inter a Torino non ha mai vinto e sono tre anni consecutivi che perde. Insomma, qualcosa vuol dire questo. La Juventus ci ha messo anni a ricostruire, probabilmente non vincerà il titolo, visto che lo svedese sta altrove e che alla Juventus i rigori non li danno. Tuttavia anche se non vinceranno, lotteranno fino alla fine, e hanno dimostrato a tutti che la Juventus ha stimmate vincenti e DNA su cui costruire il futuro. Ora tutto sta tornando alla normalità con voglia, forza, impegno e tanto ardore. Contro tutto e contro tutti, proprio come allora, proprio come adesso e proprio per questo prendete il fazzoletto e ricordatevi che: "Non vi resta che piangere"

DUE GOL: 1 PER IL 28 E 1 PER IL 29

Era la partita della vita per i tifosi dell'Inter e lo e' stata. I nerazzurri hanno chiaramente giocato per il pareggio quasi da provinciali pronti a ripartire in contropiede pronti a fare lo sgarbo. L'Inter nel primo tempo ha avuto le stesse occasioni della Juve subendo nel gioco ma pareggiando nelle conclusioni. Una partita equilibrata nel primo tempo dove l'Inter ha lottato come non mai per mostrare che alla partita ci teneva. La Juventus e' stata sorpresa da qualche ripartenza dell'Inter forse colpita da tanto ardore nerazzurro. Nella ripresa l'Inter parte meglio ma la Juventus non molla e Caceres dopo un'astuta mossa di Conte porta la Juve in vantaggio grazie a un preciso colpo di testa su corner. Da quel momento inizia una nuova partita con l'Inter alle corde e la Juventus che crea tantissimo come sbloccata. L'Inter si ritrova quella che e', vale a dire protagonista di una pessima stagione e prima Vucinic si mangia il raddoppio, poi Del Piero raddoppia a culminare una grande azione bianconera. Il gol di Del Piero e' la giusta consacrazione per le sofferenze patite dalla Juventus e il giusto ridimensionamento per chi sbandiera certe cose e invece dovrebbe avere rispetto per la storia vincente. La Juventus non e' doma e con Chiellini va vicinissima al terzo gol dopo una magia con azione personale e salvataggio miracoloso di Maicon. La partita scorre via, la Juventus non molla, due gol come gli scudetti che ci hanno portato via ma che non andranno mai via come la Juve.

10 tarocchi inter

Dieci tarocchi impongono alla Juventus di vincere stasera. Dieci tarocchi spingono, vale la pena ricordarli, perché il più grosso e' nella bacheca degli avversari di stasera.

Il più grande è sicuramente lo scudetto all'Inter. Lo scudetto assegnato all'Inter in virtù di quanto emerso al Processo di Napoli, costituisce il più grande scandalo nella storia del calcio. Passino le cessioni di Ibra e Vieira per farli vincere dopo, ma dar loro uno scudetto alla luce di quanto emerso oggi è qualcosa che farebbe rabbrividire tutti i piccoli produttori di falsi al mondo.

Il secondo tarocco è costituito da chi raccontava di aiuti per la Juventus in quei campionati. Dalle motivazioni (che non sono un tarocco) non è emersa alcuna partita truccata, nessun giroconto strano, nessun aiuto per la Juventus. chi sostiene il contrario o è in malafede o si incontrava di notte con qualcuno in un certo ristorante...

Il terzo tarocco è la "chiusura di Paparesta" nello spogliatoio o nello sgabuzzino, o se preferite nel bagno. Insomma, mai avvenuto e smentito. Alcuni ci hanno scritto pagine e pagine, poverini, tutto falso.

Quarto tarocco è il sorteggio. Al tema che il sorteggio fosse pilotato, francamente ci credevano in pochi, solo gli antijuventini. Notizia di ieri, riportata solo, purtroppo da "il Giornale" e da "Tuttosport" è che non si conosce la fine di un video del filmato del sorteggio arbitrale del 13 maggio 2005. Video che sarebbe una prova importante ma che non compare. Misterioso no? Misterioso e scandaloso che delle prove possano sparire e non essere mai mostrare alla difesa? Perchè? Esistono o non esistono? Noi non vogliamo fare illazioni, ma lasciamo agli attenti lettori le loro valutazioni, pronti a sentire repliche ed opinioni diverse...

Quinto tarocco la media punti della Juventus. Ci hanno raccontato per mesi e mesi e anni e anni, che la Juventus era favorita da alcuni arbitri e sfavorita da altri. Come mai la media punti degli arbitri "amici" è peggiore della media punti con gli arbitri "non amici". Questa cosa non l'abbiamo mai capita. O qualcuno ci ha raccontato un tarocco o la matematica è un'opinione. Forse per i "taroccatori" la matematica è un'opinione...v

Sesto tarocco, le sim svizzere. Le sim svizzere meriterebbero un capitolo di 100 pagine. Con le sim svizzere si possono fare tantissime cose e abbiamo scoperto che sono intercettabili ma che non sono state intercettate per mancanza di autorizzazioni. La colpevolezza è basata su supposizioni. Probabilmente se una persona qualunque avesse avuto una sim svizzera sarebbe finita nel mirino degli investigatori.

Settimo tarocco, il potere. Dicesi o meglio si diceva che la Juventus e Moggi avesse il potere. Secondo voi ha più potere un direttore generale o un Capo di Stato? Rispondetevi da soli...

Ottavo tarocco, l'influenza mediatica. Uno dei tarocchi migliori è che la Juventus cercasse di influenzare i media. Sicuramente, visti i risultati, o erano incapaci o questo è un altro tarocco, di dimensioni epocali. Probabilmente per qualcuno il tg5 fa meno ascolti del Processo di Biscardi.

Nono tarocco: "i baffi nascosti" e "le telefonate sparite". Questo "tarocco" non lo abbiamo mai capito. C'erano i fogli in bianco e nero, i fogli colorati, i baffi e le telefonate sparite. A volte scompaiono le telefonate a volte i video. Tutto molto, ma molto strano...quasi come se ci fosse un "........."...ma no che dite? Scherziamo...

Decimo tarocco: l'attualità. L'ultimo tarocco e forse il peggiore ce lo stanno proponendo i media. A costo di non voler rivedere la loro posizione "sbagliata" del 2006 continuano a ignorare l'argomento, a sostenere tesi impossibili e a essere totalmente assenti sulle notizie. La coda di paglia un giorno o l'altro prenderà fuoco e con loro bruceranno anche quelle parole che rimangono marchiate nella memoria dei tifosi bianconeri. Ci piacerebbe leggere un "ci siamo sbagliati", "avevate ragione voi, le cose sono andate come dite voi da cinque anni", piuttosto che non leggere nulla o vedere certe persone negare la realtà. I fatti dicono che la Juventus è innocente, il campionato e i campionati erano regolari e c'erano come adesso solo errori. Se neghiamo questo allora... cambia tutto e quelli di oggi non sono solo errori.

risultato di rigore

La vittoria del Milan di oggi costringe la Juventus a vincere. Non si può più sbagliare e ancora una volta sara' una sfida da dentro o fuori, nessuna mezza misura solo la vittoria. Come al solito il Milan ha approfittato del "solito" rigore generosamente concesso. Ormai ci siamo abituati del resto lo sapevamo che lo scudetto lo ha già vinto il Milan, per tante ragioni tra cui i rigori che ai rossoneri danno e alla Juve no. La Juventus deve lottare pero' quanto meno per allungare la battaglia, come al solito contro tutto e contro tutti e questa volta dopo quelli che "facevano la partita della vita", ecco quelli che "non hanno nulla da perdere". Ci sara' da soffrire, ma a quello siamo abituati. Ci vorrà il cuore mostrato nei recenti Juventus- Inter, del resto la Juventus contro l'Inter non ha mai sfigurato. Ci vorrà una prestazione da grande Juve per dimostrare che la Juve non mollerà e ci proverà fino alla fine.

giovedì 22 marzo 2012

quando i bambini fanno oh....




C'era una volta una canzone di un cantante che tifa quei colori che affronteremo domenica sera che diceva: "Quando i bambini fanno oh...". E' un'affermazione ma noi la poniamo come domanda. Quando faranno oh? Forse presto e quell'oh sara' stupore, amore e ringraziamento per un giocatore che li ha fatti gioire e gli ha dedicato i migliori anni della sua vita calcistica. Alessandro Del Piero martedì ci ha fatto diventare per l'ennesima volta tutti bambini. Per chi ha quasi trentacinque anni e' difficile non pensare a Del Piero come a un amico che e' cresciuto con lui in un mondo parallelo bianconero. Tu andavi a scuola o al lavoro e lui all'allenamento e in campo fin dalla primavera, attraverso le Juventus di Trapattoni, Lippi, Ancelotti e Capello. Fino ai momenti bui e tristi e a quelli più felici. Del Piero non solo e' storia ma e' sempre stato qualcosa di più, quell'unicum che ti rendeva sempre bambino con giocate inaspettate e memorabili. Quante volte ci ha fatto gioire e quante volte lo abbiamo difeso sempre e comunque quando gli antijuventini lo criticavano in nazionale nel 1998 e nel 2002. Abbiamo riso, gioito e pianto nelle sconfitte o negli infortuni,, non ci vergogniamo a dirlo, perché i sentimenti e la passione vera quando la senti dentro non ha confini e quello che i tifosi bianconeri provano per il loro capitano e' qualcosa che non si può descrivere, si può solo sentire nel cuore, ed e' proprio come quando "i bambini fanno oh..."

un gran valore non sprechiamolo

La partita di Tim Cup tra Juventus e Milan, è stata vista da 9.117.000 spettatori, share del 32.44%.



Oltre 9 milioni davanti alla tv per Juventus-Milan di coppa Italia sono un risultato straordinario, che evidenzia il successo della formula del torneo e come questi dati "dimostrano la grande vitalità del calcio italiano, con gli ascolti del campionato in continua crescita e la vera e propria esplosione della Tim Cup" parole del presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta.



I dati di audience da record di questa Coppa Italia dicono qualcosa di incontrovertibile: la Juventus e' tornata. E' tornata negli ascolti, e' tornata nella passione, e' tornata nel cuore di tutti i tifosi bianconeri. Alcuni si chiedono se e' la formula della coppa Italia ad aver creato ascolti, no e' la Juventus, basta vedere i dati. Ma cosa e' cambiato tra questa Juventus e quella prima del 2006? Nulla, ci verrebbe da dire. Oggi come allora ci accusavano di rubare. Oggi come allora le telecronache e i media sono avversi, oggi come allora siamo soli contro tutti, oggi come allora abbiamo un grande allenatore. Una cosa diversa c'e', pero': veniamo da anni successivi ad un crimine calcistico verso la Juventus ma tutto questo non ha reso minore passione e amore, anzi. Le ingiustizie hanno reso ancora più forte l'amore per la Juve, se lo ricordino i signori che decidono: la Juventus e i suoi tifosi sono parte essenziale del sistema Italia e sarebbe carino qualche volta trattarli almeno come gli altri. L'elemento unico e speciale dei tifosi bianconeri e' sempre stato quello di sapersi rialzare in fretta dalle ingiustizie e avversità e anche questa volta ci sono riusciti. Questo li rende unici e speciali e forse per questo eternamente invidiati. Il calcio italiano sta ritrovando un grande patrimonio: la Juventus e i suoi tifosi, questa volta non sprecatelo e tenete conto dei valori proprio come i dati auditel e l'audience dimostrano inequivocabilmente.

KEY FACTOR BIANCONERO

Da uomo copertina a uomo coperta, nel senso di quella che metti in panchina, per essere poi un uomo relazione, vale a dire quella che sabato scorso ha intrapreso con il Montenegrino Jovetic, forse raccontandogli della Juve. Milos Krasic è passato dai cartelloni del nuovo stadio ai cartelloni della panchina fino a diventare il key factor del prossimo mercato bianconero.

Difficile dire dove giocherà, o meglio lui lo dice: "E' ormai chiaro che sono fuori dai giochi alla Juventus, non c'è spazio per me e tutto quello che posso fare è continuare a lavorare per mantenermi in forma per un nuovo club la prossima stagione". Difficile dire quello che sarà il futuro di Milos Krasic, anche se ormai sembra quasi certo che il suo futuro possa essere in Inghilterra.

Il suo volere la premier diventerà fondamentale per il mercato bianconero: Chelsea, Liverpool, Tottenham sono sulle sue orme. Ovviamente la Juventus preme per Chelsea e Liverpool per due chiari motivi: il top player. Reds e Blues hanno due obiettivi possibili per l'attacco bianconero: Luis Suarez e Fernando Torres. Il primo piace per capacità di dribbling e per essere un'offerta irrinunciabile dopo gli episodi negativi della stagione. In Uruguay dicono che sia forte come Cavani, Montero garantisce per lui. Lo spagnolo, invece, è un vecchio pallino, da uomo determinante dell'Atletico Madrid e del Liverpool è stato definito e criticato come un mezzo "bidone". Insomma, se l'offerta fosse vantaggiosa varrebbe la pena, ma solo a certe condizioni, molto, ma molto vantaggiose per la Juventus.

Krasic aspetta, e' lui il vero key factor bianconero.

IL MISTERO DEL DOPPIO FALLO CHE NON ESISTE

Si e' offeso "poverino e con le lacrime agli occhi" Mister Allegri, voleva il fallo "come un caduto" Monsieur Mexes, "alzava la manina" il signor Amelia. E invece no, la risposta è la "linguaccia" di Alex Del Piero che segna la sua partita con un gran gol. Inventa e gonfia la rete lasciando tutti gli altri a protestare. Poco conta tutto il resto, come la parole dei telecronisti Rai mai teneri con la Juventus che addirittura parlano di doppio fallo quando l'eventuale fallo di mani nemmeno si vede (forse perchè la prende di petto?) e sopratutto quelle a centro area sembrano reciproche scorrettezze da lasciar correre (come sostiene la stessa Gazzetta oggi). Dopo Buffon ecco qualcun altro che in un certo senso dubita della correttezza di Alessandro Del Piero, cosa grave da una tv che dovrebbe essere quanto meno imparziale. Altra caduta di stile dopo la telecronaca a senso unico di Juventus-Roma. Tantissime le lamentele che arrivano in redazione. A fine partita poi la topica, intervista ad Alessandro Del Piero e nessuna domanda sull'intervento di mano, se si avevano dei dubbi perchè non parlarne con il diretto interessato? Invece, silenzio e grandi complimenti al capitano, come giusto che sia, anche se a chi ha sentito la telecronaca sicuramente qualche dubbio viene.

mercoledì 21 marzo 2012

DA ZERO A DIECI: ZERO? NO ALEDIECI+

Cercheremo di razionalizzare le emozioni dopo una notte molto, ma molto particolare che ci ha riservato emozioni d'altri tempi. Una Coppa Italia, che sara' mai dira' qualcuno. Forse si, certo, ma per chi era abituato in questo periodo a leccarsi le ferite e non gioca questa finale da anni, la Coppa Italia può essere l'inizio di un cammino, si spera lungo. Razionalizziamo quindi le pagelle, come al solito da Zero a Dieci. VOTO ZERO: A chi crea tensioni e polemiche. Le sfide tra Juventus e Milan dovrebbero essere sempre come quella di ieri. Cattiveria agonista e fair play. Gli arbitraggi pure, dovrebbero essere precisi e puntuali. Fossero tutti così nessuno si lamenterebbe, o meglio lo farebbero solo quelli che valgono zero. VOTO UNO: alle sconfitte interne della Juventus, imbattibilita' violata e prima sconfitta? Al novantesimo si, ma gli annali dicono di no, per loro vale il 120esimo. VOTO DUE: alla perdita di marcatura sul gol di Mesbah, errore grave che cambia la partita. La Juventus aveva il palino in mano e da quel momento lo perde, insomma con l'Inter ci vorrà maggior attenzione. VOTO TRE: ad Aquliani, partita pessima, intervento su Vucinic ancora peggio. VOTO QUATTRO: a Mexes. Non ci sembra che lo scambio di cortesie con Del Piero sia falloso. Si lamenta sempre ed e' isterico, fino alla linguaccia finale al pubblico. Recidivo e cattivo. VOTO CINQUE: a Borriello. L'impegno c'e', ma si divora il gol qualificazione nel finale di partita sbagliando il controllo e perdendo il tempo, non mollare Marco, anche se forse le occasioni stanno finendo. VOTO SEI: a Vidal. Prova da sette ma fallo finale da due. Viene graziato, avevi impegni il 20 maggio Arturo che non volevi giocare? VOTO SETTE: al cuore di tutti. Tutti da sette, dal primo all'ultimo. Corrono si muovono, incidono, tutti da sette ma qualcuno da .... VOTO OTTO: a Conte e alla sua voce, pastiglie, miele, propoli, ormai non serve nulla. Si agita come noi, la vive come noi, soffre come noi...uno di noi. VOTO NOVE: a Vucinic. Croce e delizia. La croce arriva rischiando il rosso per proteste, la delizia e' tutta la sua partita. Sei uscito dalla lampada, grazie Genio del Montenegro. VOTO DIECI: a Del Piero. E a chi se no... Scusate ALEDIECI+, come il suo marchio di fabbrica. Per chi lo ama da un vita, un gol da assaporare. I veri campioni non sono prime donne ma uomini normali funzionali a un progetto e ingranaggi perfetti di una macchina ma anche optional in grado di cambiarti la vita. Del Piero ha cambiato la vita degli Juventini in meglio. La sua giocata ci impone il sorriso che manterremo per tutta la giornata di oggi. Ricordando il grande Maurizio Mosca: "Ah come gioca Del Piero..." grazie ancora ALEDIECI+

MEMO PER TUTTI: DUE PAREGGI E DUE VITTORIE

Cominciamo con il memo bianconero del momento a chi ritiene che Juventus e il Milan non sono sullo stesso livello o non meriterebbero entrambi il campionato: su quattro partite quest'anno la Juventus ne ha vinte due e ne ha pareggiate due. Memo bianconero quindi, che ricorda che la Juventus non molla nulla, anzi, rilancia lo spettacolo e la sfida. Il memo speriamo che da qui a fine stagione sia all'insegna della correttezza e del fair play. Noi speriamo sul serio che la correttezza vista in campo possa esserci anche fuori e che la compostezza delle decisioni arbitrali vista stasera possa ripetersi da qui alla fine della stagione. Ci piacerebbe viverla così, senza polemiche e senza tensioni, magari con qualche rigore in più. La Juventus non molla, e' pronta alla sfida a partire da domenica sera, l'Inter e' avvisata.

BANCHETTIAMO, MA ONORE AI VINTI

La partita della vita, la partita che tutti volevamo vivere. Una sfida che parte su ritmi alti, pressing asfissiante, lotta, una partita che nessuno vuole perdere. Parte meglio il Milan che deve recuperare, lo fa con un Ibrahimovic guerriero e con un Muntari sopra le righe. La Juventus ha forse una decina minuti di timore, ma quando esce lo fa alla grande e disegna una parabola che sa di storia con il gol/magia di Alessandro Del Piero che sfrutta alla grande giocata di Lichtsteiner. Vucinic si dimostra come nell'ultimo periodo delizia e inventa, crea e fa giocate d'alta scuola. La Juventus mette alla corda il Milan ma non raddoppia. Vucinic si tramuta un croce e inizia a protestare. La ripresa inizia con la Juventus che controlla ma un errore di marcatura su Mesbah, fino a quel momento il peggiore in campo permette al Milan di pareggiare. La Juventus a quel punto prova a vincere ma il Milan non demorde e la sfida si accende. La Juventus si addormenta e il Milan segna il gol del due a uno con Maxi Lopez. Il finale del secondo tempo e' un insieme di emozioni occasioni da una parte e dall'altra. Nel primo supplementare due immense occasioni con Marchisio, Giaccherini e Caceres prima della prodezza di Mirko Vucinic che scalda lo stadio e il pubblico. La partita diventa una bolgia e una sofferenza . La sofferenza sembra eterna ma la gioia e' incredibile. Ci sediamo al banchetto per la finale, ma onore ai vinti, al Milan, una grande squadra, forse meno ad Allegri che ci sta simpatico un giorno si e l'altro no. Le sfide con il Milan devono essere così: cuore ma correttezza e rispetto.

E SE UN NINO SPAZZASSE VIA LA CONCORRENZA?

El Niño viene conosciuto da molti anche con la sigla ENSO (El Niño-Southern Oscillation), ed è un fenomeno climatico ricorrente che si verifica nell'Oceano Pacifico centrale in media ogni cinque anni e che provoca inondazioni, siccità e altre perturbazioni. Non vi tedieremo con questo fenomeno, preferiamo concentrarci su un altro Niño, Fernando Torres, soprannominato El Niño (Il Bambino) per i suoi tratti somatici e per la sua precocità, che potrebbe a breve colpire il calciomercato europeo e rompere equilibri e soprattutto spazzare via i concorrenti per il ruolo di top player dell'attacco bianconero. Lo spagnolo dopo mesi è tornato al gol in F.A. Cup domenica scorsa e potrebbe ritornare a essere un obiettivo di mercato anche della Juventus. Tra i primi, infatti, avevamo ipotizzato Luis Suarez come grande occasione di mercato per la Juventus (cosa puntualmente avvenuta), ora anticipiamo che Fernando Torres potrebbe essere la seconda grande occasione. La dirigenza bianconera, infatti, vigila e Fabio Paratici starebbe muovendo le prime mosse con intermediari inglesi e con Margarita Garay che cura gli interessi dello spagnolo.

Il giocatore, è vero, guadagna moltissimo e costa, in teoria, tanto ma potrebbe essere preso con una formula a rischio zero: prestito con diritto di riscatto (Chelsea permettendo). Lo spagnolo al Chelsea sembra aver superato il momento duro, ma la squadra londinese per il prossimo anno ha in mentre altri nomi. Punto fermo Drogba, si pensa a Higuain o allo stesso Van Persie. Insomma, la Juventus potrebbe avere la strada spianata verso un giocatore che fino a due anni fa era uno dei migliori interpreti del ruolo.

Ovviamente non è tutto rose e fiori: l'investimento è sostanzioso a livello di ingaggio e le incognite tante, date dal fatto che gli spagnoli in Italia non funzionano e soprattutto che El Niño viene da mesi difficilissimi e un'astinenza lunga quasi un giorno (24 ore di gioco). Appunto per questo l'unica e sola soluzione plausibile sembrerebbe essere il prestito con diritto di riscatto sulla base di presenze e gol (formula zero rischi e tanta resa).

L'unica certezza che ad oggi possiamo dare ai tifosi bianconeri è che il prossimo mercato sarà molto mirato: due, massimo tre grandi nomi di spessore e un paio di giovani promesse. Attendiamo però qualche partenza clamorosa, soprattutto in attacco, soprattutto se dovesse arrivare un "top player".

VINCERE AIUTA A VINCERE

Difficile quantificare sul serio quanto vale la partita di stasera. Sicuramente vale tanto, tantissimo per i tifosi bianconeri. Vale una finale di Coppa Italia e per chi non la gioca da tanto è qualcosa che ha un sapore particolare. Qualcuno la definiva la "coppa Inter o la Coppa Mancini" e la snobbava, qui nessuno la snobba perchè essenzialmente "vincere aiuta a vincere". Siamo pronti per tentare di vincere, siamo tutti pronti a iscriverci nell'albo d'oro della finale e provare eventualmente a sederci nel banchetto di Roma. Ci piacerebbe apparecchiare e affrontare sportivamente gli "amici" del Napoli, a meno di miracoli. Pero', per sedersi a quel banchetto bisogna superare lo step del Milan. Ha ragione Conte, quindi, quando dice: "Sì, è la partita più importante dell'anno quella di domani, perchè è la partita che ci può dare la possibilità di rigiocarci la possibilità di vincere un trofeo, di alzare un trofeo. Quindi sicuramente è la partita più importante della stagione quella di domani. E' inevitabile che dopo domani mi aspetto che ci siano altre partite più importanti, significa essere andati avanti, significa continuare a fare bene in campionato. Però quella di domani, sicuramente, è una partita molto importante per noi".

La partita di stasera sara' un dentro e fuori, preparate il countdown e siate pronti alla sfida, non ci saranno mezze misure: o dentro o fuori.

lunedì 19 marzo 2012

una settimana due avversari...

Sta per iniziare la settimana decisiva: quella della Coppa Italia e della strada verso la finale di Roma e infine la sfida Juventus-Inter. Due partite decisive sul cammino della stagione bianconera. Si comincia domani con il primo gradino da salire, un gradino difficile. Il Milan ha voglia di rivincita, voglia di verificare di essere i più forti. La Juventus ha lo stesso desiderio, per dimostrare che al primo posto in classifica ci dovrebbe la formazione bianconera. La Juventus non si risparmierà e lo stesso faranno i rossoneri, sara' una bellissima partita, ci sara' tensione ma anche grande voglia di primeggiare. Al momento due vittorie bianconere e un pareggio, ma la sfida di domani non sara' normale. Troppi veleni, troppe polemiche, troppe moviole hanno avvelenato il clima. Fortunatamente domani il campo darà un verdetto, i tifosi bianconeri sperano di giocarsi la finale per la stella d'argento,i tifosi bianconeri vogliono tornare a giocarsi un trofeo. Il Milan ha il campione, la Juve il gioco e il collettivo, chi vincerà domani potrebbe prendere lo slancio per il campionato.

FUORIGIOCO SCOMPARSO: CASUALITA' O MANIPOLAZIONE?





Ieri abbiamo assistito con attenzione e ammirazione al primo tempo del Milan. Qualche piccolo patema per i rossoneri, ma poi un lenta presa di campo e una vittoria meritata. Sulla vittoria, però pesa un gravissimo episodio che molti hanno cercato come al solito di far passare in cavalleria. Ricordate le tante proteste del Chievo per il gol a gioco fermo di Thereu dopo un fallo di Pirlo, ecco quello da alcuni viene considerato come aiuto alla Juve. Allora nel nostro dossier inseriamo anche un aiuto al Milan, determinante ieri: ieri Giovinco è stato fermato dalla terna arbitrale per fuorigioco inesistente a tu per tu con Abbiati. Un errore grave, che volendo utilizzare "la terminologia post gol di Muntari" pesa molto.

L'episodio è un errore e come tale va considerato, ma lo scandalo viene, come al solito dai servizi tv, che danno enfasi ad alcune cose e annullano altre. Ci chiediamo per quale motivo l'episodio sia scomparso dagli highlight televisivi. mentre restano altri episodi arbitrali. Ci viene il dubbio: casualità o manipolazione di qualcuno in regia per mostrare un Milan penalizzato e non aiutato. Va detto che il Milan ieri ha giustamente ricevuto il rigore, il settimo. Bizzarro però vedere il Milan a sette rigori e la Juventus a uno evidentemente stanno molto più spesso in area della Juventus, o forse no...

DA ZERO A DIECI: ZERO AI CAPELLONI.... DIECI AL GIOCO E A...

Una partita come quella di ieri entra sicuramente negli annali, una partita giocata, voluta e vinta intensamente. La Juve è sulla strada buona, sono mesi che lo diciamo e i frutti si vedono.

VOTO ZERO: a Cerci, parruccone numero uno. Non capiamo cosa possa spingere un giocatore a un gesto tanto scellerato. Un calcetto totalmente privo di senso e un'espulsione che colpisce il gesto. La Juve avrebbe vinto comunque, ma lui da una grossa mano alla disfatta viola.

VOTO UNO: ad Amauri, parruccone numero due. Un tiro, forse, zero giri di campo, tante parole. Vince il premio bla, bla, bla, forse si sarà pentito di quell'intervista apparsa due giorni fa sui giornali.

VOTO DUE: agli assenti viola importanti. Mancavano Jovetic e Behrami, forse i due giocatori principali. Diamo una scusante alla Fiorentina, perchè perdere cinque a zero in casa con l'odiata nemica fa male.

VOTO TRE: alle parole dei dirigenti viola e del sindaco di Firenze nel pre partita. Ma come si può pensare che le parole ci Conte avessero avvelenato il clima?

VOTO QUATTRO: alla difesa della Fiorentina. Inguardabile e purtroppo per loro assenze importanti non ce n'erano. Scusanti zero, quattro anche a Delio Rossi, un ottimo allenatore, ma francamente il centrocampo ci è sembrato troppo leggero e la difesa scopertissima.

VOTO CINQUE: come i gol fatti dalla Juventus ieri, cinque perle che cercano di curare la pareggite, noi vogliamo guarire subito da questo male di stagione.

VOTO SEI: a Lichtsteiner. Gioca una partita condizionata dall'ammonizione, l'unico sufficiente insieme a Matri e Quagliarella in una partita giocata alla grande da tutti.

VOTO SETTE: a De Ceglie. Anche ieri prova di corsa e intensità. Sta crescendo, Prandelli, ieri eri allo stadio, ripetiamo, facci un pensierino....non serve lo stage!!! Sette a Bonucci e Caceres, un'imprecisione non danneggia la prestazione, ottima. Sette a Buffon: che miracolo a mano aperta su Lazzari.

VOTO OTTO: attenti a quei due, stanno tornando. Vidal e Marchisio sono tornati. Attenti, lottatori e pronti all'inserimento. La carta in più del girone d'andata è servita, se continueranno a segnare, l'inseguimento al Milan non è utopia... anzi.

VOTO NOVE: a Pirlo, ci stupisce ancora una volta. Commovente lo scatto per il gol del 4-0, altra giocata sopraffina. Sforna assist e consente alla squadra di stare sempre tranquilla, partita intelligentissima.

VOTO DIECI: a Vucinic. Questa volta è tutto suo. Genio, esci dalla lampada o rientraci per sempre. E' uscito. La miglior prova e non solo per il gol. Pochissimi palloni persi, tanti dribbling, assist e qualità unita alla quantità. Questo è il top player, questo il giocatore che vogliamo, decisivo e incisivo. L'altra metà del dieci va di tutto cuore al giocatore Fabrice Muamba, accasciatosi al suolo durante la partita dei quarti di finale di Coppa d'Inghilterra contro il Tottenham. Sembra banale ma gli auguriamo di farcela e il nostro pensieri gli è vicino.

ALTRO CHE PARRUCCHE...



Che prestazione. Abbiamo ancora negli occhi questa notte e questa partita. Una Juventus in grande spolvero, a Genoa avrebbe potuto vincere 5-0, a Firenze ha vinto con la manita, dimostrando che la condizione e' ottima e che anche a meno sette non si sente la pressione. Non mollerà questa Juve, ci proverà da qui fino alla fine e noi siamo felici. C'erano tante parrucche allo stadio e a noi i capelli in testa si sono rizzati. Corsa, intraprendenza, animo, la Juventus ha fatto vedere come si gioca e come si affrontano gli arbitraggi avversi e i pali. Il dado e' tratto, la volata e' lanciata. La Juventus non ha un Ibrahimovic, ma ha un Vucinic, un Vidal, un Marchisio e un grande Pirlo, se anche alla Juve dessero i rigori per fallo di mani in area, probabilmente i punti tra Juventus e Milan sarebbero pari. Non vogliamo essere polemici ma la differenza tra Juve e Milan non sta solo in Ibra ma anche in quella statistica che dice Milan, rigori 7 e Juventus un solo rigore. Per esempio il Milan a Parma ha giustamente avuto un rigore, ma perché a Genova per un episodio simile nulla e' stato fischiato? La Juventus da qui a maggio proverà non solo a battere il record di imbattibilita', ma anche a lottare contro tutto e tutti.

MANITA ALLA PAREGGITE



Dopo la vittoria del Milan la Juventus poteva e doveva solo vincere. Ci ha pensato Mirko Vucinic a indirizzare la gara nei giusti binari prima con un palo secco e poi con un gran gol. Ha dato una mano poi Cerci a dare una svolta alla gara facendosi sorprendere in una stupida reazione su Caceres. La Juve a quel punto ne approfitta e segna il raddoppio con Arturo Vidal controllando la gara nel primo tempo e correndo un unico rischio su una disattenzione difensiva. Nella ripresa la Fiorentina cresce e ha una reazione ma la Juventus con Marchisio segna ancora e chiude definitivamente la gara. Ci vuole poi la magia di Andrea Pirlo su bellissima invenzione di Vucinic. La Juventus ha voglia di far gol e segna ancora con Simone Padoin confezionando una partita storica. Gli ultimi minuti sono accademia. La medicina alla pareggite? Una manita di gol e un gioco come questo, uno spettacolo.

ANTONIO NON MOLLARE...

Siamo rimasti basiti ancora una volta, per le parole del sindaco di Firenze: "Oggi Conte ha rovinato la vigilia con frasi allusive sulla designazione dell'arbitro. Peccato.". Francamente a noi non risulta che Antonio Conte abbia rovinato nulla, anzi ha solo detto quello che qualunque esperto di calcio pensa, vale a dire che Bergonzi e' stata una designazione rischiosa, visto che lo stesso arbitro da quarto uomo ha allontanato Conte in Bologna-Juventus dieci giorni fa. A non capire questo ci viene in mente una cosa: o il sindaco di Firenze non conosce gli antefatti o fa orecchie da mercante. Ricordiamo che dell'arbitro e di possibili ripercussioni aveva parlato già il presidente della Fiorentina. Tali dichiarazioni ci portano, purtroppo ancora una volta a non parlare di calcio e ad andare oltre, quando noi vorremmo solo analizzare gli elementi tecnici della sfida, che purtroppo ci rimangono solo come elemento di contorno. Il corpo della sfida sembra essere il soli contro tutti. Solo contro tutti, come ormai si trova Antonio Conte che non può più dire nulla senza essere criticato. Noi stiamo con lui, dall'inizio incondizionatamente e senza alcun dubbio. "Non mollare Antonio, anche se non ci vedi ci senti, siamo al tuo fianco".
Partiamo con il ringraziamento ad Antonio Conte. Francamente le sue conferenze stampa sono sempre fonte di grande ispirazione per chi deve raccontare della partita e non solo, se non ci fosse il Mister bisognerebbe inventarlo o quanto meno cercheremmo di trovare il suo numero per avere qualche spunto in più. Le sue parole su Amauri sono chiare e dirette un avvertimento senza se e senza ma ai naviganti: "Amauri lo guardo dritto negli occhi e Amauri sa che posso guardarlo dritto negli occhi. Non ha detto niente di particolare nei miei confronti, però lui sa che anche se ci siamo parlati due volte, che cosa ci siamo detti e soprattutto cosa mi ha detto lui, in quelle due volte". Se Conte può guardare Amauri dritto negli occhi a noi vengono in mente, almeno cinque categorie di personaggi che durante la stagione hanno avuto comportamenti tali che non possono guardare un tifoso bianconero dritto negli occhi perchè rischierebbero o meglio, forse, dovrebbero un pochino vergognarsi di quanto detto o fatto.

1- Zdenek Zeman: sicuramente lui è il primo. A parte il passato che preferiamo non rivangare per decenza, prendiamo come esempio l'ultima dichiarazione: "'Si lamentano tutti, pero' secondo me in quella gara, l'unico rigore chiaro era quello in favore del Parma per il fallo su Giovinco''. Speriamo che in futuro Zeman possa rilasciare dichiarazione più obiettive, anche se abbiamo forti dubbi.

2- La Federazione Italiana Gioco Calcio. Sicuramente in Federazione c'è qualcun altro che dovrebbe provare un minimo di vergogna. Il due pesi e due misure e soprattutto la volontà di non decidere sono una pietra che rimane sullo stomaco dei tifosi bianconeri. Ci piacerebbe sapere se qualcuno si pente adesso ripensando al ranking e alla mancanza della Juventus nelle coppe Europee in seguito allo scandolo di Farsopoli, con quei punti il calcio italiano non sarebbe in una posizione così "pietosa".

3- Amauri: ritorniamo per l'ultima volta su Amauri. Quanti tifosi bianconeri Amauri potrebbe guardare negli occhi sostenendo di aver dato sempre il massimo e di essersi guadagnato al 100% lo stipendio versato dalla Juventus?

4- Alcuni media: impossibile non poter citare certi direttori e certi tele- giornalisti. Sicuramente appare chiaro che a volte c'è un mandante e un progetto mediatico ai danni della squadra bianconera. Chi ha subito il processo mediatico è sempre stata la Juventus e anche oggi, alla luce della voglia di riemergere, appare chiaro l'intento di affossare appena possibile squadra e immagine. L'esempio del peso del gol di Muntari e degli altri episodi dalle parole di Buffon in avanti ne sono un esempio. Speriamo di essere smentiti prima o poi...

5- Gli arbitri vendicativi: ultimi ma non meno importanti sono gli arbitri vendicativi, quelli che vogliono dimostrare che alla Juventus non concedono nulla o meglio quelli che hanno paura di fare la fine dei colleghi pre 2006, ovvero coloro che con presunti aiuti alla Juventus, non verificati ribadiamo(visto che le prove dicono l'opposto) , furono fatti fuori dal sistema, Forse la paura è proprio questa, chi nel dubbio favorisce la Juve viene indicato come membro della cupola...

giovedì 15 marzo 2012

CREDERCI FINO ALLA FINE...

"Crederci fino alla fine": uno slogan, o semplicemente le parole di Didier Deschamps alla fine di Inter-Marsiglia, parlando con un'emittente tv e un ex compagno di squadra, che conosce bene la juventinità. Inutile stare qui a raccontare di quanto sia Juventino Didier Deschamps e di quanto lo sia Antonio Conte. Sicuramente chi li ha visti giocare insieme avrà in testa la rabbia, la forza, la determinazione che entrambi mettevano in campo. Quella voglia di non fermarsi mai e dimostrare sempre e comunque che si possono superari i limiti e gli ostacoli e provare a vincere, credendoci fino alla fine, proprio come fece ad Atene Antonio Conte con quel gol all'Olympiakos, sintomo di passione e rabbia. Un pizzico di fortuna non guasta mai, come quella avuta dal Marsiglia martedì sera, ma quella da sola non basta. Didier Deschamps a precisa domanda ci ha ricordato una cosa che già tutti i tifosi bianconeri sanno e che Antonio Conte conosce a memoria: la Juventus impone come dogma nel sul DNA la caratteristica che nessuna sfida e montagna è mai troppo alta per non provare a raggiungerla. La montagna che da sabato i giocatori affronteranno si chiama rincorsa al Milan e inevitabilmente è aspra e difficile, vista la forza degli avversari e i quattro punti di svantaggio. Il buon senso e la storia, però dicono che vale la pena provarci, vale la pena non arrendersi e tentare fino all'ultimo match di avvicinarsi ai rossoneri. "Credeteci anche voi fino alla fine", così dice la storia della Juventus, così recita la juventinità.

IL BORSINO DEGLI ATTACCANTI

Il campionato non è ancora finito, ma il mercato, come tutti sanno entra già nel vivo prima della fine della stagione. I cinque attaccanti in rosa bianconeri si stanno giocando la riconferma, consapevoli che potrebbero rimanere tutti in caso di exploit nella parte finale della stagione, come potrebbero partire quasi tutti, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi e di astinenza in zona gol.

Volendo fare un piccolo borsino possiamo riassumere la lista in: confermati, quasi confermati e incerti, inserendo anche le percentuali dei possibili nuovi arrivi.

CONFERMATI: Mirko Vucinic: 90% di conferma. Per lui le possibilità di rimanere sono altissime. Il giocatore ha quasi sempre giocato ed e' il vero insostituibile di Antonio Conte. Ci sorprenderebbe alquanto non vedere poi il montenegrino a Torino la prossima stagione.

QUASI CONFERMATI: Alessandro Matri: alte le percentuali di conferma anche per Mitra Matri. Il miglior bomber bianconero quasi sicuramente sara' confermato. Per lui percentuali vicine all'80%, ma attenzione, se arrivasse un'offerta superiore ai quindici milioni qualcuno potrebbe tentennare. Fabio Quagliarella: 65% per lui vale il discorso di Alessandro Matri, anche se la situazione di Quagliarella e' tutta da valutare. Fabio e' amatissimo dai tifosi, ma deve ancora recuperare al pieno dall'infortunio. Da vedere anche se lui vorrà accettare un ruolo di non titolare nella rosa o inseguire quello di titolare fisso altrove. Il finale di stagione sarà determinante, del resto basta un gol per ribaltare ogni previsione.

MOLTO INCERTI: Marco Borriello: su di lui le nubi maggiori. E' in prestito, ha un grande ingaggio e non ha ancora segnato. Possibilità di rimanere? Ad oggi inferiori al 30%, ma Borriello, se inanellasse da qui a fine stagione una serie positiva potrebbe ribaltare i pronostici.

Alessandro Del Piero: nota a parte merita il mito. Per lui vale il discorso del mister X, nel senso che se vuole potrebbe anche rimanere per tentare l'avventura in Champions con un ruolo simile a quello di Ryan Giggs a Manchester. Il futuro lo deciderà lo stesso Del Piero, se rimanesse farebbe felice tutto il popolo juventino.

OBIETTIVI: Fatto 100 il totale, si giocano la torta bianconera Higuain, Dzeko, Suarez, Gaston Ramirez

In prima fila Gaston Ramirez al 35%. Percentuali più alte degli altri per due motivi: primo costa meno, secondo, con il Bologna c'è feeling. Per 20 milioni potrebbe arrivare a Torino. Dzeko 25%, Suarez 25%. Dzeko e Suarez, anche se con caratteristiche diverse si giocano il ruolo della punta con licenza di "uccidere", insomma il goleador. Dzeko per caratteristiche sarebbe il preferito, Suarez l'occasione, insomma per entrambi almeno 25% di possibilità di arrivare a Torino. Quarto nome Higuain. L'argentino per il momento è al 15%, ma le chanche possono aumentare se il Real lo metterà seriamente sul mercato e se il Chelsea non si qualificasse per la prossima Champions. La pretendente numero uno oltre alla squadra londinese è il Manchester City.

OPZIONI DI COMPLEMENTO: Va ricordato che la Juventus quasi sicuramente completerà l'attacco con dei giocatori italiani. In prima fila Mattia Destro, che dovrebbe arrivare tramite le buoni relazioni con Genoa (vedi affare Immobile) e Siena (vedi tanti affari passati). Un tema a parte è quello legato a Sebastian Giovinco. Se dovesse arrivare Gaston Ramirez, pensiamo difficile che Giovinco possa raggiungere Torino. Più semplice, invece qualora arrivasse a Torino uno tra Dzeko, Suarez, Higuain, allora Giovinco sarebbe la seconda punta o il fantasista utile ad accendere l'attaccante.

Riassumendo il borsino di oggi ci dice che gli attaccanti della prossima stagione saranno: Vucinic, due da scegliere tra Matri, Quagliarella e il nuovo Mister X, Ramirez o Giovinco e un giovane (Mattia Destro?).

mercoledì 14 marzo 2012

STA USCENDO DALLA LAMPADA...?

Alcuni lo chiamano genio, altri aggiungono la parola sregolatezza perchè a volte proprio genio non è. I tifosi bianconeri stanno aspettando dall'inizio di stagione di vedere il vero Mirko Vucinic apparso solo e soltanto a tratti sotto le spoglie del "quasi top player" o se preferite del giocatore che alza il livello qualitativo della squadra. Lui ci ha messo del tempo, ha mostrato grande classe, ma anche grandissime pause. Lo aspettavamo al varco: o fuori dalla lampada o dentro per sempre, per rimanerci. Mirko ci ha preso alla lettera. Gran gol con il Bologna, ottima prestazione di lotta, sacrificio e classe a Genova e ora Firenze. La tappa toscana arriva con precisione chirurgica. All'andata il Montenegrino partecipà al banchetto del gol mancato con grande voracità. Ora, purtroppo non potrà più essere così. A costo di sembrare poco filosofi e molto pratici a Firenze serve una vittoria con gol anche di rimpallo o di stinco. I virtuosismi meglio lasciarli altrove. Il genio sembra poter uscire lentamente fuori dalla lampada ed esaudire i desideri bianconeri che parlano di vittoria e riapertura della lotta scudetto. Ci proverà Mirko ad accontentarli, del resto lui, uomo definito come colui che deve spaccare le partite, le doti le ha. Accendi la lampadina, caro Mirko, i tifosi aspettano solo di rivedere un grande genio, del resto il Genio era un tuo connazionale, ricordi?

CARO SEBASTIAN, IL FUTURO E' SABATO

Sebastian futuro si, Sebastian futuro no. Grande dilemma del domani bianconero. Siamo a marzo e ormai il countdown è iniziato. Sebastian Giovinco dovrà a breve decidere se fare il numero uno altrove o essere uno dei numeri uno alla Juventus. Decisione non semplice da prendere per un giocatore che vuole giocare. Alla Juventus, con Antonio Conte, nessuno ha il posto garantito. Vince il progetto, vince chi corre, vince chi convince l'allenatore. Il Mister non guarda in faccia a nessuno e la panchina di Krasic, di Elia, di Del Piero, sono la più grande dimostrazione che tutto si conquista giorno dopo giorno con gli allenamenti con le prestazioni, con il cuore. Per Alessandro Del Piero, vale un discorso diverso, in quanto l'icona bianconera forse ottiene meno spazio di quanto potrebbe e dovrebbe, ma la sua grande professionalità lo rende unico anche nell'accettare e nell'essere a disposizione del progetto nel bene e nel male, nel giocare 5, 10, 15 o 20 minuti come novanta. Giovinco potrebbe essere l'erede di quel dieci ma per esserlo deve entrare nel "mood di pensiero". Sarebbe utile per aumentare il tasso tecnico e per diminuire i chilometri percorsi da Pirlo che si sobbarca tutte le punizioni ed i corner.

Ieri Giovinco ha detto: "Non so ancora dove giocherò in futuro. Juventus? Nel calcio ci può stare di tutto. Apro tutte le porte". Giovinco apre tutte le porte ma deve essere consapevole che alla Juventus le porte si aprono e si chiudono, ma che soprattutto non esistono garanzie tecnico-tattiche per nessuno. Ci si deve confrontare con i compagni e la concorrenza e vivere giorno dopo giorno. In ogni caso il suo futuro è adesso o meglio sabato. Sebastian vede favorito il Milan, ma lui con una grande prestazione sabato può provare a cambiare la storia. Può dimostrare che il Parma non farà da zerbino per pulire i piedi del Milan, dimostrerà che lui alla Juve ci tiene, cercandole di ridare la possibilità di un sogno che oggi a quattro punti sembra lontano. Se Giovinco vuole la Juve, la deve riconquistare sabato, un gol, una prestazione degna di nota, provi a fermare il Milan, i lillipuziani a volte possono fermare i giganti.

martedì 13 marzo 2012

E LA FOLLIA INCOMINCIO' CON QUEL CORO...

Per chi avesse visto la partita di domenica con il Genoa, un aspetto sicuramente non sarà passato inosservato. Siamo verso la fine del primo tempo e Mirko Vucinic viene steso quasi al limite dell'area in posizione molto defilata, una punizione giusta, non inventata. I giocatori del Genoa però non ci stanno (non si capisce perchè) e spendono esattamente un minuto di tempo per protestare. Conseguenza: il pubblico si inferocisce, lo stadio diventa una bolgia e senza un senso vero e proprio sale l'urlo "solo rubare sapete, solo rubare". Avremmo capito se l'arbitro avesse concesso il rigore precedente su Matri, ma l'episodio, che non ha senso alcuno evidenzia ancora una volta che c'è qualcosa che non funziona. Non funziona nel pubblico, ma per primo non funziona nei calciatori che non perdono occasione per creare tensioni. Non funzionano i meccanismi e non funziona minimamente il rispetto. E' comprensibile se in una partita combattuta una squadra viene penalizzata e l'altra si inferocisce, anche se non è giustificabile. Quanto successo domenica è assolutamente lecito, ma totalmente fuori dalla comprensione di ciascuno. Ormai per tutti, in tutti gli stadi d'Italia c'è la convinzione che la Juventus rubi, indistintamente e senza se e ma. Non basta giocare in modo gradevole e offrire uno spettacolo meraviglioso, come la Juventus domenica. Per i tifosi avversari la Juventus ruba. E' incomprensibile poi che certi giornali locali arrivino alla conclusione che il Genoa meritava la vittoria perchè le è stato negato un rigore. Se vogliamo raccontarci le favole va bene, ma così l'Italia non farà mai un passo avanti verso l'Europa, anzi, continuerà a farne tanti indietro. Forse vale la pena cominciare a "rubare" sul serio, tanto anche se penalizzati, la concezione altrui rimane opposta.

LA MIGLIORE RISPOSTA E' DENTRO LA PARTITA DI GENOVA

Difficile trovare una risposta credibile e moderata alla situazione che stanno vivendo oggi i tifosi bianconeri. Delusi per i gol sbagliati, arrabbiati per le decisioni non sempre eque della classe arbitrale ma consapevoli di aver vissuto in questa stagione delle partite belle, divertenti e dal gioco frizzante. Mancano ancora 11 partite al termine del campionato e la Juventus dovrà ancora macinare chilometri e chilometri se vorrà raggiungere quello che era l'obiettivo di inizio stagione (qualificazione alla Champions). In gergo si dice che l'appetito vien mangiando e che quindi trovandoci primi ci è venuta voglia di vincerlo questo scudetto. Alla luce delle quattro partite perse dal Milan, il desiderio non era vano. Purtroppo un pò di sfortuna e qualche decisione bizzarra non hanno per il momento permesso alla Juventus di stare più vicina al Milan e nelle ultime settimane si è passati da lepre al ruolo di cacciatore. In ogni caso, anche se ormai scaramanticamente abbiamo già assegnato al Milan il tricolore soprattutto visti certi rumors, non bisogna smettere di correre. Il calcio è strano e come diceva qualcuno, Ibra, non può segnare per sempre. Un giorno si stancherà e se la Juventus continuerà a giocare come a Genova, potrebbe anche approfittarne. La migliore risposta arriva dalla prestazione di Genova appunto, campo dove il Milan aveva vinto, ma grazie al solito rigore e a una prestazione meno scintillante della Juventus. Anche l'Inter aveva vinto, ma con poco gioco, se non nullo. Napoli, Udinese e Roma avevano perso. Tra tutte le aspiranti la prestazione della Juventus è stata la migliore. Magra consolazione, forse, ma grande segnale, se la Juventus gioca come sa nulla è impossibile, Ibra permettendo. Troviamo dentro di noi la forza di reagire alle polemiche, rimaniamo "confident" sul progetto, che è valido e non lasciamo soli squadra, allenatore e dirigenza. Solo facendo blocco unico contro tutti. cosa che succede ormai da anni, si può cercare di finire la stagione alla grande.

TASTIERA VELENOSA: ECCO PERCHE' IL BAVAGLIO NON CE LO METTE NESSUNO...

Iniziamo subito con un annuncio: farsopoli o per qualcuno calciopoli non finirà mai. Non finirà mai perchè i tifosi bianconeri ne continueranno a parlare per anni e anni. Leggiamo sempre con più attenzione le opinioni dei grandi esperti (?) del giornalismo italiano che dicono: "basta...finitela, smettetela, non parlatene più". Ovviamente a loro farebbe piacere che i tifosi bianconeri mettessero una pietra sopra la questione. Chiudessero quell'obrobrio giuridico e quella "farsa" avvenuta ai danni della Juventus, in cambio della ragion di stato. Ci dispiace, non sarà così. Non sarà così perchè in seguito a Farsopoli si è creato quello che sta succedendo adesso. I tifosi bianconeri sono diventati "isterici" perchè vedono le ingiustizie nei tribunali e non possono fare nulla. Leggono di scommessopoli di pentiti e "pentitoni" e poi di farsopoli con una società condannata senza alcuna partita truccata, arrivando a ragionare per paradossi, increduli di queste decisioni senza senso. Vedono delle amenità in campo e non possono fare nulla. Ottengono un aiuto gigantesco, lo ammettiamo, in un match e tre errori contro e si legge ovunque che la partita a metà primo tempo sarebbe finita. Leggono che il calcio dopo Moggi è pulito e ora ne succedono di ogni con errori peggio e come prima. Parlano e si lamentano e non va bene, non parlano e stanno zitti e non va bene.

Insomma, siamo al paradosso, con i media (gli stessi che nel 2006 gridavano allo scandalo con prove risultate tutte inesistenti) che sono lo specchio del paese dove la potenza mediatica di qualcuno riesce a creare e influenzare l'opinione pubblica.

E' chiaro, limpido, lineare che la Juventus dia un grandissimo fastidio, enorme, un odio da parte di certi opinionisti e giornalisti che va oltre la decenza. Impossibile non riconoscere la pochezza di certi opinionisti che continuano a negare la grandezza della Juve di allora, dove c'era Ibrahimovic per magnificare la grandezza del Milan di adesso dove il protagonista sembra la stessa persona, con gli stessi atteggiamenti, con qualche buffetto e parolina fuori posto un più. Impossibile non far notare che la Juventus non avrebbe mai ceduto Ibrahimovic a una concorrente se non nelle condizioni di "embargo calcistico" post 2006. Impossibile non riconoscere che il 2006 è stato l'origine e il vulnus di tutto.

Chi nega ciò è in malafede. C'è gente che chiede di smetterla di parlare di questo ma contemporaneamente accetta che la Federazione continui nel suo tacere e nel non fare. Siamo arrivati alla presa in giro. Se prima c'era solo la difformità di giudizio a livello giuridico (dai due pesi a due misure al non decidere), ora la difformita c'è chiaramente anche in campo, ma non solo negli episodi clamorosi, anche nelle ammonizioni, con il presidente degli arbitri "rammaricato" per l'episodio di Muntari e silenzioso sui dieci casi di errori stagionali contro la Juventus.

A noi il BAVAGLIO NON LO METTE NESSUNO. A costo di fuggire con l'ipad sull'isola deserta con un gps continueremo a scrivere e dire e raccontare la nostra versione, che probabilmente a tanti da fastidio perchè è vicina, molto vicina se non uguale alla verità.

lunedì 12 marzo 2012

DA ZERO A DIECI: ZERO AI GIOCHI.... DIECI ALLA PRESTAZIONE

E' veramente difficile commentare la partita di ieri senza farsi prendere dalla frenesia e dagli episodi nelle valutazioni.

VOTO ZERO: a quelli per cui l'intervento di Pirlo è da rigore e il Genoa doveva vincere uno a zero. Ci allineiamo ad Arrigo Sacchi che ha detto che chi dice così è senza vergogna. Zero quindi a questi giochi, poco Preziosi.

VOTO UNO: uno come i gol realizzati ieri dalla Juventus. Per il gol di Muntari hanno fatto molto casino, qui invece passa tutto in cavalleria...bravi stampa e media, complimenti.

VOTO DUE: agli episodi da rigore dubbi di ieri per la Juventus. Su due interventi dubbi generalmente uno porta alla concessione del rigore, invece qui, come per tutto l'anno vige la regola, nel dubbio fischia contro, ma va bene così.

VOTO TRE: ai pali colpiti ieri. Ci si mette anche la sfortuna, vuol dire che qualcuno ha fatto un patto con il diavolo.

VOTO QUATTRO: al Genoa, meritava di perdere quattro a zero, invece è finita 0-0.

VOTO CINQUE: a Matri, ieri veramente inconsistente. E' il miglior attaccante bianconero dal punto di vista realizzativo, ma in queste partite ci vuole qualcosa in più, aspettiamo il riscatto a Firenze.

VOTO SEI: a Giaccherini, Marchisio e Vucinic. Prova volitiva, quasi da sei e mezzo. Il mezzo voto in meno alle grandi occasioni mancate.

VOTO SETTE: a De Ceglie. Anche ieri prova di corsa e intensità. Sta crescendo, Prandelli, facci un pensierino....

VOTO OTTO: a Pirlo. Luce perpetua, moto continuo, fosforo e genio. Ogni volta che tocca illumina e incanta. Un piacere per gli occhi e il palato fino. Se avesse in attacco un cecchino e non un pistolero senza munizioni, il finale sarebbe un "happy end", non la solita "pareggite acuta"

VOTO NOVE: a Vidal e Caceres. Un errore iniziale e poi solo perfezione. Vidal ha giocato la miglior partita stagionale. Preciso, abile, sembrava Thiago Silva in alcuni momenti. Soluzione da non disdegnare in alcuni match per tenere alta la squadra. Caceres anche lui perfetto. Conte ha trovato due soluzioni aggiuntive per l'anno prossimo. La Juventus ora ha tre grandi difensori più uno.

VOTO DIECI: alla Juventus. La partita di ieri è stata tra le migliori stagionali. E' mancato il gol (solo per il guardalinee), ma chi se ne frega, sinceramente. Il progetto è ottimo, la rosa è buona e soprattutto Ibrahimovic non giocherà fino a quarant'anni...

ARRABBIATISSIMI, MA FELICI

Siamo arrabbiatissimi, non arrabbiati. Abbiamo imprecato alla sfortuna, alla malasorte e a tutto il resto. Quando prendi tre pali, segni un gol buono, domini, chiudi l'avversario al 60% nella sua area e non vinci, ovviamente sei deluso e arrabbiato. Deluso per gli ennesimi punti persi. Ma questa volta, anche questa volta la responsabilità dei punti persi non e' solo della squadra, e' anche frutto delle disattenzioni della terna che sbaglia e nel dubbio decide contro la Juventus. Esiste anche qualcuno che si inventa un rigore di Pirlo, pur di screditare la teoria che ormai e' un dogma, nel dubbio si fischia sempre contro la Juve. La rabbia e' una rabbia che sale la scala pensando che questa squadra gioca bene, crea, lotta e in tutte le sfide ha dimostrato di meritare quasi sempre di vincere. Del Milan non parliamo, non sono fatti nostri, ma siccome i media dicono che sono i numeri uno allora gli diamo ragione, vinceranno lo scudetto, ottimo. In ogni caso noi siamo felici di questa squadra e estremamente orgogliosi. Orgogliosi di una squadra che anche avendo giocato il mercoledì ha fatto vedere di essere grandissima, ha mostrato una grinta e un carattere da vincenti. Noi siamo orgogliosi e felici. Abbiamo ritrovato la Juventus dopo tanto tempo e vogliamo che fino alla fine della stagione continui a giocare come ieri provando sempre a vincere lasciando il campo dopo aver dato tutto. Se la Juventus giocherà come ieri puo' tranquillamente arrivare seconda, per il primo posto tutto dipende da quanti zerbini ci saranno sulla strada del Milan, a partire dalla partita di sabato prossimo, speriamo che qualcuno decida di giocare anche contro i rossoneri, ma non ne siamo così convinti...

UN GOL CHE COSTA UNO SCUDETTO

Un gol può valere uno scudetto? Si certo, può valere. Avremmo volentieri perso con il Milan perché in quella partita avremmo meritato di stare sotto due a zero il primo tempo. Nel secondo tempo pero' avremmo meritato di vincere due a zero. Quell'errore e' stato il vero momento topico della stagione, da quel momento si e' deciso il campionato. Avremmo volentieri restituito quel punto maledetto e dato due punti in più al Milan. Potete aggiungerli così almeno Allegri starà contento e felice. Siccome non diamo mai nulla per nulla se ci togliete il punto di Milano, dovete ridarci quello di Bologna e della sfida di oggi. Ma non solo, bisogna prendere anche quelli di Parma e della sfida con il Siena. Insomma la nostra classifica ci dice semplicemente zero rigori decisivi a favore. La nostra classifica ci dice Milan 60 punti e Juventus a punti 60: 53- 1 + 2 +2+2+2, spiegatelo al mister che l'errore su Muntari e' stato sottovalutato. Facciamo a cambio? Un punto in meno in cambio di otto noi ci stiamo...

SCUDETTO AL MILAN!!!!

Difficile capire le motivazioni, ma oggi ormai e' stato deciso ufficialmente di dare lo scudetto al Milan. Le decisioni di oggi, che fanno da treno alle decisioni scandalose di Bologna e a quelle dubbie con il Chievo, oltre ad altri episodi determinanti incontrati nel corso della stagione, ci fanno arrivare alla conclusione che lo scudetto lo vincerà "meritatamente" il Milan. Un grande Milan che ha dimostrato di essere più forte, almeno questo il pensiero di tutti i media, anche se... ci sarebbe da ridire. Noi ci accodiamo e ormai oggi parleremo di scudetto assegnato e cercheremo di guardare solo in casa nostra. E a guardare dietro visto che ci e' chiaramente impedito di guardare avanti. Impedimenti che arrivano domenica dopo domenica superando record, con un solo rigore concesso e cartellini dati sempre con grande generosità dagli arbitri. Complimenti al Milan, da oggi campione d'Italia. Da oggi guarderemo solo in casa Lazio e dietro di noi.

SFORTUNA 3, JUVENTUS 0

Le squadre vere si vedono nel momento del bisogno e oggi era il momento giusto. La Juventus meritava ampiamente di vincere, e' andata diversamente ma se la Juventus giocherà tutte le partite come oggi, ci sara' da essere orgogliosi. Una sfida che parte subito all'insegna della battaglia con una paratissima di Buffon su Palacio e con una grande occasione sbagliata da Giaccherini. Un match che si dimostra subito entusiasmante. Un primo tempo con una grandissima Juventus in campo che gioca con personalità ma sbaglia come al solito troppo in avanti. Il Genoa da par suo gioca bene in avanti e crea dopo l'apprensione iniziale una grande occasione con Gilardino. La seconda parte di gara inizia come la prima con la Juventus che spinge e si scontra con la fortuna che si incarna nella gamba di un giocatore del Genoa prima e nella traversa e nel palo di Vucinic. Arriva poi il palo pure di Pepe a segnare la sfortuna estrema e poi ancora tre occasioni bianconere e una per il Genoa con Gilardino. Poco da dire se non fare i complimenti alla squadra e imprecare alla sfortuna.

martedì 6 marzo 2012

TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI

Tutti per uno, uno per tutti, dicevano i quattro moschettieri. Tutti per uno, uno per tutti, ci viene da ripetere in questo momento, forse il più delicato di un'annata che si sta rivelando ottima ma che potrebbe diventare straordinaria. I quattro moschettieri bianconeri sono allenatore, dirigenti, giocatori e ovviamente tifosi. Queste quattro componenti devono essere obbligatoriamente unite e stabili. Se non c'e' e non ci sara' totale unita' di intenti, tutto diventerà maledettamente difficile. La ricetta giusta e' una sola: essere un corpo unico contro le polemiche dei media, contro i torti arbitrali, contro le ripicche delle richieste di Farsopoli. Solo focalizzando l'obiettivo, che e' quello di tornare a essere la Juventus si può arrivare al successo. Solo pensando in modo unitario si può tornare a vincere, solo incitando tutta la rosa si possono superare i momenti difficili e le avversità. 

Mirko Vucinic: croce e delizia dicono alcuni. Chiaramente e obiettivamente un giocatore di talento. Chiaramente e obiettivamente un giocatore che fino

Mirko Vucinic: croce e delizia dicono alcuni. Chiaramente e obiettivamente un giocatore di talento. Chiaramente e obiettivamente un giocatore che fino ad oggi ha mostrato luci e tanti ombre. Il montenegrino e' arrivato a Torino con il patentino del grande giocatore, non un top player, ma il giocatore funzionale al gioco di Antonio Conte. Per lui qualche prestazione molto positiva, qualche ottima partita, ma troppe pause, troppe leziosità e poco cinismo. Abbiamo visto spesso il tiro a pantofola o "ciabattata" e ora forse i tifosi sono stanchi. E' venuto il momento di fare uscire quel genio dalla lampada o di lasciarlo sempre dentro. La Juventus ha avuto spesso grandi talenti, ma quasi tutti hanno dato il cuore e hanno saputo imporsi. Ci piacerebbe che Vucinic riuscisse a entrare in modo stabile nelle giocate del match e a incidere come sa e dovrebbe fare. Lui deve essere l'uomo partita, non il comprimario. Se vuole dare una svolta alla sua carriera, al suo palmares il momento giusto viene adesso. Domani e' oggi, aspettare o fallire non potrebbe bastare. Il genio o esce dalla lampada o rischia di restarci per sempre, schiavo dei suoi sensi di colpa.

NEL MEZZO DEL CAMMIN

Nel mezzo del cammin della stagione ci ritrovammo in una "selva oscura...". La stagione della Juventus e' a un bivio e il bivio decisivo e' a Bologna. Il bivio si chiama lotta scudetto o lotta Champions. Il bivio vuol dire ridurre il gap dal Milan, lasciarlo alterato o annullarlo. Riuscire a vincere a Bologna sarebbe il segnale migliore e ci riporterebbe sulla "retta via", quella che porta ai sogni insperati di inizio stagione. Grandissimo e' stato il lavoro di Antonio Conte, un lavoro pieno di Juventinita', passione e ardore. Un lavoro encomiabile che va sostenuto dall'inizio alla fine senza se e senza ma. Obiettivamente la squadra e' un po' stanchina e forse servirebbe qualche uomo fresco in campo (Elia, Marrone, Krasic?). Siamo sicuri che Conte sceglierà al meglio e già a Bologna vedremo una reazione, da dietro la Lazio incalza, ma a Bologna riproveremo a trovare la retta via.

MISTER X: ECCO COME SCACCIARLO

Dodici pareggi, troppi. Pareggi ottenuti con: Chievo, Bologna, Catania, Genoa, Napoli, Roma, Cagliari, Udinese, Siena, Parma, Milan, Chievo. A leggere i nomi della lista dei pareggi, salta subito all'occhio come le occasioni perse siamo almeno quattro. Gravi quelle con Genoa, Cagliari, Siena e ieri con il Chievo. Spazi importanti che fanno capire come la squadra può e debba migliorare. Tutte sfide che con cinismo e attenzione si potevano sicuramente portare a casa. Ora, purtroppo non ci sono più margini di errore. Serve cinismo e praticità. Il Milan e' ormai lanciato e per raggiungerlo si deve abbandonare Mister X. Spazio quindi alla fantasia di Giaccherini, spazio a qualche cambio in più per chi e' meno fresco e soprattutto spazio magari a chi non e' stato utilizzato e potrebbe dare qualcosa. Perché non provare Elia o addirittura Krasic? Ieri, francamente, la posizione di Padoin, l'hanno capita in pochi. Serve l'aiuto di tutti. Serve l'unita, ma soprattutto bisogna trasformare i pareggi in vittorie, ma ricordiamoci che nulla e' compromesso.

giovedì 1 marzo 2012

COME NON SENTIRE LA STANCHEZZA?

Ci stiamo avvicinando a grandi falcate all'ultima parte della stagione, l'ultimo terzo di campionato che sarà decisivo per capire se per la Juventus sarà una grande stagione di piazzamenti o una grande stagione di vittorie. La linea è molto sottile e passa dallo stato di forma dei singoli, dalla voglia, dalla determinazione e sicuramente dalla fatica. Le scorie della stagione, alla lunga, potrebbero farsi sentire. Per evitare cali di forma e risultati non in linea con la grande prima parte, serve assolutamente l'aiuto di tutti. I nuovi devono saper dare il loro contributo, quelli maggiormente utilizzati devono tornare su standard alti di rendimento. Insomma, serve l'aiuto di tutti e soprattutto bisogna fare da schermo alle polemiche. Antonio Conte, sicuramente, nei prossimi giorni farà ruotare tutta la rosa a disposizione, cosa già fatto nelle precedenti partite. Con il Chievo, vedremo una formazione e contro il Bologna, mercoledì ne vedremo un'altra. Difficile dire quale sarà la formazione di sabato sera, ma probabilmente vedremo qualche novità in attacco, risparmiando chi magari ha giocato in nazionale. Aspettiamoci, quindi, un Giaccherini a centrocampo e non solo. Vucinic in attacco e uno tra Quagliarella e Matri. Probabile, poi l'utilizzo di Caceres. Con il Chievo, servirà maggior spinta e l'uruguaiano può garantirla. Esiste una e una sola medicina per continuare la corsa e la sfida al Milan: non sentire la stanchezza.

LE DIECI COSE DA NON FAR VEDERE IN QUESTI GIORNI

Nel fine settimana e in questi giorni abbiamo assistito a cose da far rizzare i capelli, sia in campo che fuori dal campo. Proveremo a riassumerle individuandone dieci, assolutamente da non mostrare in giro, mi raccomando.

Primo: Gli errori del guardalinee Romagnoli. Incredibili i due errori del guardalinee di San Siro. Il primo errore è da triangolino rosso, nel senso che era difficile da non vedere. Rimaniamo dell'idea che la partita è stata falsata, ma che comunque non possiamo dire che la Juventus avrebbe perso, questo lo dice solamente chi non ha mai visto giocare la Juventus quest'anno. Il secondo errore è da triangolino arancione, perchè in gioco di molto. Due errori che hanno fatto il giro del mondo, ma che comunque restano errori, ricordiamoci che rimane sempre un uomo, se volete un robot, mettere lui ad arbitrare.

Secondo: La caccia alla volpe tra primo e secondo tempo. Tra primo e secondo tempo abbiamo assistito al peggio. Tentativo di condizionamenti dell'arbitro veri e presunti con tanto di frasi forti e controrisposte. Una caccia a Conte, volpe bianconera...conclusasi come tutti sappiamo. Scena molto triste. E poi qualcuno ci parla ancora di Farsopoli...

Terzo: Il pugno di Mexes. Da non far vedere, reazione pessima che è stata criticata anche dall'allenatore francese Blanc.

Quarto: L'entrata di Muntari su Pirlo. Ci stanno i falli di gioco, ma quello di Muntari su Pirlo è da codice rosso. Un'entrata da dietro sanzionata in modo lieve, che poteva condizionare il resto della stagione bianconera, andrebbe evidenziato.

Quinto: L'entrata di Vidal su Van Bommel. Dando a Cesare quel che è di Cesare, Vidal ha fatto una cavolata... una tiratina d'orecchie anche a lui.

Sesto: La mezza rissa finale. A fine partita bisognerebbe salutare e andare negli spogliatoi, evitando scene e risse, che francamente non aiutano. Prendere esempio dal basket dove le squadre a volte corrono via negli spogliatoi per evitare polemiche.

Settimo: Pelegatti. Le parole si commentano da sole, accettiamo le scuse, sperando che in futuro ci si possa dare tutti una regolata.

Ottavo: Caso Buffon. Se sei buono ti tirano le pietre, sei cattivo, ti tirano le pietre. Possibile che uno non possa dire quello che si sente e debba essere "vivisezionato" mediaticamente? Dubitare della sportività di Buffon, del suo senso civico e della sua equità è paradossale. In Italia siamo tutti degli ipocriti e moralisti, solo quando ci fa comodo e solo su chi ci fa comodo.

Nono: Video di Pirlo. Il video di Pirlo messo online dal sito del Milan costituisce la prova che il fine giustifica i mezzi. Se si decide di ammainare una bandiera, un giocatore che ha giocato per 10 anni al Milan, cercando di inventare una prova tv per condizionare un giudice, allora siamo ai titoli di coda. Bello stile...

Decimo: Amnistia. Ci viene da ridere. Un pm che ipotizza l'amnistia. Ma dov'era l'aministia nel 2006. Dov'era la giustizia allora? Dov'è la giustizia adesso? Possibile che in Italia non si possa avere giustizia per tutti, non possa esistere un metro di giudizio unico? All'estero ci ridono tutti dietro, soprattutto si chiedono ancora, come noi del resto, quali sono le partite che la Juventus ha comprato. A differenza di farsopoli, almeno in scommessopoli ci sono partite, persone coinvolte, testimoni e pentiti...in Farsopoli il nulla...eppure allora nessuno chiese o ipotizzò indagini accurate, amnistie o quanto meno uno stop dei campionati per accertare i fatti. Tutto questo è scandaloso.

ATTENTI ALLA MALEDIZIONE DI "THE RING": ZEMAN, LEONARDI E I PROSSIMI...

Nell'ambiente calcistico circola una maledizione, attenti. Chi parla male della Juve, calcisticamente fa una brutta fine. I precedenti cominciano ad essere interessanti. Ricordiamo tutti le parole critiche di Zeman che aveva parlato male in più occasioni delle reazioni bianconere post Parma. Ecco la vendetta, in stile "The ring" e tre giorni dopo arriva il pareggio a Bergamo. La vendetta non si ferma qui e 7 giorni dopo, come nel celebre film, arriva la sconfitta in casa con la Reggina. Stesso destino, a dire la verità, tocca al Parma. Pareggio con la Juve e Leonardi si sfoga. Ecco la vendetta anche per lui in stile "The Ring", sconfitta a Roma e pareggio rocambolesco a Genova, con Leonardi che finisce, forse ingiustamente, inibito. Ci sarebbe poi anche Zamparini che anche lui non aveva gradito lo sfogo di Conte, ed ecco che il Palermo a Siena si scontra con Gava. Chi sarà il prossimo? Il Milan che ha criticato Conte, rischia... Mexes squalificato per prova tv è la prima "vittima", ma attenti.... The Ring colpisce dopo 7 giorni....e sabato è proprio il settimo giorno.

NUOVA SFIDA AL MILAN?

La sfida tra Juventus e Milan potrebbe non limitarsi al campo. Concorrenza folle sul mercato, sul rettangolo verde e caccia allo sponsor. Se il Milan ha ancora un contratto con Fly Emirates, la Juventus potrebbe presentare delle novità e nuovi partner per la prossima stagione. Secondo indiscrezioni raccolte in questi giorni,la Juventus nel viaggio invernale a Dubai e durante la visita torinese di Saud Bin Mohammed A. Al-Thani, figlio dell'Emiro del Qatar e grande tifoso della Juventus avrebbe posto le basi per un'importante partnership. Lo sceicco organizzerà i Mondiali del 2022 e starebbe spingendo molto le società del suo paese per legare il Brand Juventus alle imprese del suo paese, prima tra tutte, la Qatar Airlines, la prima compagnia al mondo per comodità e valore percepito dal cliente. C'e' già chi si immagina una sfida del Cielo tra Qatar Airlines e Fly Emirates. La partnership potrebbe estendersi da tournée e amichevoli, fino a vere proprie sponsorizzazioni, tra cui anche quella dell'impianto che non ha ancora trovato la società per il "naming rights", vale a dire l'opportunità di dare il proprio nome all'impianto. L'attesa sara' breve con la Champions potrebbero arrivare nuovi e munifici sponsor, già entro uno o due mesi.