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mercoledì 13 luglio 2011

concorrenza sleale... si a meno che..

Ciao ciao Sergio Aguero, potrebbe recitare così lo striscione di luglio dell'estate bianconera. Che i sogni di giugno si stessero trasformando in incubi lo avevamo notato quando il 4 luglio (data indicata come deadline iniziale) non era successo nulla. Se già allora il Kun valeva 35 milioni, oggi dopo i 3 gol in 3 partite in coppa America e le prestazioni seconde solo al Genio Messi, la quotazione ha raggiunto i livelli di picco massimo.

Complimenti all'Atletico Madrid che ora monetizzerà al massimo e quasi sicuramente El Kun prenderà la via di chi può spendere e spandere oltre ogni limite. Il Manchester City è ormai il primo e principale interlocutore, unico capace di soddisfare cash 45 milioni di euro e unico capace di offrire circa 8 milioni di euro all'anno al giocatore. A quelle cifre la Juventus, purtroppo non può competere. Non è un discorso di etica, ma di semplice economia. La Juventus non ha oltre 100 milioni di euro da spendere su un giocatore. Concorrenza sleale? Da un lato si, perchè il fair play finanziario dice una cosa. Dall'altro no, perchè anni fa quando erano le società italiane a fare il bello e cattivo tempo nessuno diceva nulla.

Il Manchester City quando arriva spazza la concorrenza. E' successo per Dzeko, per Kolarov e succederà così fino a quando non cambieranno le strategie. La Juventus attualmente non può arrivare a top player così costosi. Il Manchester City ha chiuso il bilancio della stagione 2009/10 con una perdita di ben 139.8 mln di euro e nel bilancio dell'anno prima lo sceicco Mansour bin Zayed al-Nahyan, proprietario del club, ha immesso nelle casse della società ben 305 milioni di sterline.

A conti fatti l'aumento di capitale di 120 milioni di euro varato a giugno sono briciole. Briciole o meglio avanzi, come i giocatori che rimarranno dopo che City, Barcellona e Real avranno banchettato con i vari Neymar, Aguero, Sanchez.

C'è una via per recuperare competitività? In effetti ci sarebbe. La prima passa dallo stadio, recuperare risorse tramite una struttura valida 7 giorni su 7. La seconda passa dai diritti tv, ottenendo dal mercato quanto realmente vale la Juventus e non quanto decide la Legge Melandri che nulla sa di sport. La terza infine arriva dalle potenzialità del marchio Juventus che è un evergreen e che se accomunato alle realtà giuste (Ferrari?) potrebbe avere un appeal unico capace di sbaragliare la concorrenza. Del resto il binomio Alonso-Del Piero solo la Juventus può offrirlo.

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