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tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

venerdì 30 dicembre 2011

Passeremo alla cassa per i diritti tv?

I dati diramati due giorni fa da stadiapostcards parlano chiaro. La Juventus è la società con la maggior percentuale di riempimento dello stadio e la prima società per le partite in trasferta. La Juventus ha fatto risultare la miglior performance di incasso per Udinese, Siena, Roma, Napoli, Lazio, Inter, Chievo e Catania. Praticamente in tutte le trasferte ha ottenuto la miglior performance rispetto alle rivali come Milan, Inter, Roma e Lazio che hanno già giocato in alcuni di questi campi. Ovunque vada la Juventus ha il primo seguito e ora grazie ad uno stadio all'altezza anche in casa i risultati ci sono con la media spettatori che è solo del 20% più bassa rispetto ai club top che però hanno uno stadio più grande e applicano politiche tariffarie più basse. A questo punto, se i dati fossero confermati sarebbe ora di passare alla casa, vale a dire garantire alla formazione bianconera la giusta retribuzione a livello di diritti tv. Il primo posto che ha la Juventus nella spartizione, non è giustificato dal valore economico, ancora e veramente troppo esiguo rispetto al valore reale. Il differenziale rispetto alle altre tifoserie è evidente e i dati auditel di ascolto lo confermano. La Juventus sta trascinando gli ascolti. Se la Juventus ricevesse la giusta remunerazione potrebbe ambire a quei campioni come Neymar o Damiao che aumentano lo spettacolo. Speriamo che prima o poi qualcuno se ne accorga, del resto i valori sul mercato vanno rispettati e i dati quest'anno parlano chiaro.

E il cerino rimase in mano a

Ci siamo quasi, tra pochi giorni il Genoa dovrebbe chiudere ufficialmente per Alberto Gilardino, un'operazione già comunque preannunciata. Alla Fiorentina dovrebbe andare Maxi Lopez, e a meno di un clamoroso colpo di scena a Torino dovrebbe rimanere il cerino in mano a qualcuno, cerino con le fattezze di Amauri e in un certo senso di Iaquinta. Purtroppo nello sfortunato gioco delle parti Amauri è risultato, per il momento, ancora decisivo. Decisiva la sua richiesta di un contratto triennale, decisiva la sua voglia di cambiare aria di fronte ad un ultimo contratto della carriera "pingue". Insomma, nel passarsi il cerino, alla fin fine questo è rimasto ancora una volta in mano alla Juventus che ora si trova costretta a gestire un nuovo caso Amauri e eventualmente a trovare una collocazione anche a Iaquinta. E' impensabile e sarebbe un grosso errore prendere subito Borriello e nel frattempo avere in rosa altri tre giocatori offensivi in esubero da piazzare. Già è difficile racimolare qualche euro adesso, con Borriello la Juventus finirebbe ancora di più alle strette e la situazione sarebbe totalmente ingestibile. Un cerino in mano che diventa giorno dopo giorno più caldo, aumentando gli euro che la Juventus sta pagando per giocatori che non utilizza. Tutte risorse che potevano essere spese in altro modo. Purtroppo o per fortuna, la colpa non è dei dirigenti attuali. La colpa sta a chi ha garantito certi stipendi fuori mercato e ha dato una valutazione alta a un giocatore che adesso, complice anche lo scarso utilizzo, non vale così tanto. L'unico a darsi una valutazione alta è lo stesso Amauri, tanto da rifiutare un contratto di due anni e mezzo a 1,7 milioni di euro a stagione. La domanda é: se non c'è nessuno che offre la cifra giusta per lui, un motivo ci sarà? Difficile dire alla fine chi rischia di bruciarsi, alla fine fine rischiano di perderci tutti...soprattutto i diretti interessati.

giovedì 29 dicembre 2011

TASTIERA VELENOSA: DA OGGI LE CHIACCHERE NON SONO NOTIZIE

La parole di ieri del presidente della federazione su alcune bizzarre telefonate sul caso scommessopoli ci hanno fatto sobbalzare dalla sedia: "Le chiacchiere non sono notizie. Il primo pensiero è stato di forte rammarico per soggetti chiamati in causa da intercettazioni, non è giusto. Bisogna stare attenti a salvaguardre l'immagine e il prestigio che alcune persone si sono costruite nel corso degli anni".

Le parole di Abete sono giustissime e sono quello che in molti pensano, soprattutto quando qualcuno cerca di infangare il buon nome di una persona tirandolo in mezzo in fatti che non esistono. Tuttavia, le parole di Abete costituiscono una colpevole ammissione di mancato intervento su situazioni analoghe uscite in anni precedenti. Alla luce dei fatti attuali, quanto emerse nel 2006 assume ancora maggior gravità, perchè anche allora uscirono fuori telefonate che alla luce di certi fatti sono "chiacchere e non notizie". Quelle di allora erano chiacchere proprio come queste e come tali andavano considerate. Ci stupisce ancora una volta questa duplice velocità, questo doppiopesismo nel valutare fatti e situazioni. Anche allora "bisognava stare attenti nel salvaguardare l'immagine e il prestigio che alcune persone si sono costruite nel corso degli anni". La domanda è perchè allora non è stato fatto? Purtroppo ci accorgiamo con cinque anni di ritardo che le chiacchere non sono notizie. Per "le chiacchere" la Juventus ha pagato con due scudetti e 440 milioni di danni...

CASO BORRIELLO: E SE FINISSE COSI'?

Il grande "putiferio" che si sta creando attorno a Marco Borriello ci ha portato indietro di un anno. Prima metà di gennaio. Si fa male Quagliarella e la Juventus è costretta a virare su un attaccante. Si fanno i nomi più disparati da Luis Fabiano a Maccarone. Alla fin fine sembra che la Juventus voglia chiudere per Floro Flores. A quel punto insorge il popolo bianconero che addirittura, sommerge la pagina facebook del povero Floro Flores che ha la sola colpa di essere accostato ai bianconeri. Rivolta popolare e Floro Flores finisce al Genoa. La Juventus, fortunatamente, visti i risultati, poi vira su Alessandro Matri che oggi è uno dei beniamini bianconeri. Oggi, un anno dopo, la situazione sembra molto simile. La Juventus vicina a Borriello e il popolo bianconero non gradisce, ma fortunatamente non invade alcune pagina facebook.

A questo punto è lecito immaginarsi anche una possibile conclusione a sorpresa, soprattutto se Amauri continuerà a dire no a qualsiasi destinazione. Ovviamente qui siamo al paradosso perchè se Conte ha scelto Borriello, il giocatore arriverà, ma non escludiamo che la mossa possa essere un depistaggio finalizzato a prendere qualcun altro, magari negli ultimi giorni di mercato, proprio come per Alessandro Matri. Marotta ci ha già stupito altre volte, chissà che non si ripeta.

PATO SARA' UN ALLEATO?

Nessuno ne parla, nessuno lo dice apertamente, quindi lo diciamo noi. Il miglior alleato per la sfida tra Milan e Juventus potrebbe essere Alexander Pato. Come? Si chiedono in tanti... La risposta è semplicissima. Tramite le sue dichiarazioni, i suoi mal di pancia, le sue paroline non dette ma pensate. L'intervista di ieri al Corriere dello Sport per il Milan, abituato a non far scoppiare mai casi sui giornali, è un pericoloso campanello d'allarme: "Ancelotti mi spiegava cosa voleva da me, lui dovrebbe fare lo stesso, così non mi aiuta. Mi ha criticato sui giornali, io devo rispondere lavorando. Certo, se venisse a parlare con me... La fascia di Capitano a Thiago Silva? Mi ha sorpreso, pensavo toccasse a me, ma non ho chiesto spiegazioni.." Un j'accuse diretto ad Allegri, con riferimenti chiari sia alla gestione del gruppo che alla meritocrazia per la fascia da capitano. Uno strappo difficilmente sanabile che pone la società, da subito di fronte al pericoloso bivio allenatore- giocatore. Qualcuno dovrà fare un passo indietro e chi lo farà finirà in ogni caso sulla graticola. Pato ha dal suo lato la forza del legame con la "Famiglia", per ovvie ragioni e in un certo senso l'appoggio del presidente Berlusconi che ha già lanciato in più occasioni dardi accuminati verso l'allenatore rossonero. Allegri ha dal canto suo la forza dei risultati, che però alla lunga potrebbe anche non bastare se qualcuno decidesse una sagace opera di sabotaggio. I tifosi bianconeri osservano con attenzione con la speranza di aver trovato un sagace alleato in Alexander Pato, uomo mascherato e pericolosa bomba a orologeria in casa Milan.

mercoledì 28 dicembre 2011

anti-ibra, basterà Borriello?

In un articolo di ieri di Gazzetta, sono stati esaltati i numeri della stagione di Zlatan Ibrahimovic. Numeri impressionanti che testimoniano, ancora una volta, come già segnalato anche dalla nostra redazione, prima di Natale, l'importanza del giocatore svedese nell'economia del gioco rossonero. Il vero e unico insostituibile rossonero che quando ha un raffreddore o un mal di pancia, terrorizza l'allenatore Massimiliano Allegri. La differenza tra Juventus e Milan si è creata proprio a inizio stagione quando lo svedese ha avuto qualche problema fisico. Con lo svedese in campo, complice anche un calendario più favorevole, il Milan ha recuperato tutto lo svantaggio. I numeri parlano da soli: dai 5 gol consecutivi in campionato (di cui 4 su rigore, lo diciamo), fino agli undici gol segnati dopo 16 giornate di campionato che costituiscono il suo massimo da quando è in Italia. Ibrahimovic decisivo più che mai. La Juventus, un giocatore come Ibrahimovic non ce l'ha e trovarlo sul mercato è impossibile. L'unico che lontanamente e ripetiamo lontanamente, come stazza e movimenti ce lo ricorda è Edin Dzeko, ma portarlo via da Manchester è impossibile e francamente dopo i mesi passati ad inseguirlo non vogliamo neanche più sentirlo nominare. Per cercare di dare peso al proprio attacco, la Juventus sta prendendo Marco Borriello. Da vice Ibra mancato di due anni fa in rossonero, Borriello diventerebbe l'anti-Ibra bianconero. Ovviamente tra i due c'è la differenza che c'è tra il giorno e la notte, ma se Borriello arrivasse in bianconero avrebbe tutto da guadagnare e si rimetterebbe totalmente in gioco. Un gruppo unito, una gran voglia di dimostrare di essere il giocatore di qualche anno fa e soprattutto un Europeo da conquistare. Insomma, le carte in regola per cercare di sfondare ci sono tutte e tutto dipenderà dal giocatore. C'è da battere però il pregiudizio dei tifosi e sconfessare il rifiuto pesante della scorsa estate, ma se Borriello segnasse come Ibra e fosse veramente l'anti-Ibra, lo scetticismo potrebbe veramente trasformarsi in breve in altro...

attendiamo i gol di....




In questa prima parte della stagioni li abbiamo visti protagonisti con 29 gol di cui 27 in campionato. Il terzo attacco del torneo dopo Milan e Napoli. La differenza tra Juventus e le due davanti è che Milane Napoli hanno un bomber da 11 gol (Ibra) e uno da nove (Cavani). Alla Juventus, invece, hanno segnato un po' tutti, dagli attaccanti, ai centrocampisti, ovviamente non dimenticando i difensori. Il top è Claudio Marchisio con 7 gol di cui sei in campionato, seguono a ruota Matri con sei gol e Pepe con cinque. Dopo di loro il vuoto con Vidal, Vucinic con due e una lista corposa a uno (Chiellini, Bonucci, Giaccherini, Lichtsteiner, Estigarribia, Krasic, Quagliarella). A dir la verità qualcuno ha segnato di più, qualcun altro forse meno rispetto alle aspettative. Dall'otto di gennaio, comunque ci sara' per tutti la possibilità di rifarsi mettendo in campo, voglia e determinazioni. Tra coloro che hanno fatto vedere tutte le loro doti, ma sono stati sfortunati in fase realizzativa, certamente c'e' Andrea Pirlo. Il talento bresciano non e' ancor riuscito a segnare, fermandosi ai legni. A lui auguriamo un gennaio prolifico. Stessa cosa per Arturo Vidal che in Germania viaggiava in doppia cifra e che Italia si e' fermato a un gol su azione nella prima giornata e a uno su rigore. Anche per lui tante occasioni mancate e un po' di imprecisione sotto porta. Ultimo della lista Mirko Vucinic, forse quello che ha mancato più gol e che deve migliorare in fase realizzativa. Vucinic ha impressionato per capacita' di rompere gli schemi e creare superiorità. Gli manca il tocco finale sotto porta per essere completo, si spera che nei prossimi mesi possa recuperare arrivando presto in doppia cifra. Mancano poi i gol di Quagliarella (fermato a uno), ma qui incide il recupero dall'infortunio. Insomma per il giro di boa serve qualche gol in più da attacco e costanza nei gol del centrocampo (Marchisio e Pepe fenomenali), questi potrebbero essere gli ingrandienti giusti per mantenere la vetta, se poi qualche difensore vorrà aggiungere qualche gol di testa da palla inattiva, sara' sicuramente il benvenuto.

USATO SICURO


Nei periodi di crisi, non ci si può permettere sempre di andare nelle concessionarie costose e prendere un "pezzo da novanta" nuovo di zecca. Alla fine ci si ritrova a fare i conti con la realtà dei fatti che pone un budget e pone dei limiti di cassa. Bisogna far andare l'ingegno e trovare il giusto compromesso tra prezzo e qualità, magari andando a minimizzare i rischi. E che modo migliore di minimizzare i rischi che puntare su giocatori già rodati e con un'esperienza in bianconero con qualche ombra, ma tante buone prestazioni? Che giocatore migliore di uno che da tutto in campo e sembra essere ben visto dalla piazza? Che giocatore migliore di un "usato sicuro"? Martin Caceres e' l'usato sicuro bianconero, Marotta sta programmando dopo alcune conversazioni e sondaggi un viaggio a Siviglia per riportare "El Pelado" a Torino. Un giocatore utilissimo, abile sia da centrale che da terzino, dotato di tiro e inserimento. Perfetto sia come vice Chiellini che come vice Lichtsteiner ed eventualmente pronto a sostituire uno dei centrali qualora ce ne fosse bisogno. Un tassello utilissimo, che conosce la Juve e che vuole riprenderla dopo averla persa troppo presto. Un colpo interessante, in prestito oneroso con riscatto prestabilito. Un colpo che ai tifosi piace, il vero "usato sicuro" che non tramonta mai.

martedì 27 dicembre 2011

IN E OUT

Mancano pochissimi giorni all'apertura delle liste, ma i giochi e le idee devono essere più che chiare per non arrivare in ritardo a possibili appuntamenti di mercato. La Juventus per il mercato di gennaio ha un obiettivo: completare al meglio il lavoro estivo e sfruttare le occasioni della sessione invernale, avendo ben chiari gli obiettivi per giugno. Difficile che Marotta voglia utilizzare quei 20 milioni di euro per un attaccante come Marco Borriello. Più probabile che si cerchi un'operazione in prestito, cercando poi di valutare l'eventuale riscatto a giugno, in base al rendimento dell'attaccante.

Ci troviamo in una soluzione classica di in e out, dove per in si intendono i possibili arrivi e per out le partenze. Se di Borriello, possibile arrivo alla voce in, abbiamo già detto, le necessità della Juventus di Antonio Conte sono un centrale, un retaggio estivo e eventualmente un esterno sinistro o un centrale di centrocampo. Alla voce difensore il favorito, ormai vicinissimo, sarebbe "El pelado" Caceres, costoso ma perfetto come centrale o come esterno all'occorrenza. Per lui zero periodo di adattamento e un'esperienza bianconera che lo aiuterebbe molto. Le alternative ci sono, ma per ora non convincono. A centrocampo si cerca un centrocampista di scorta per Marchisio e Vidal. Se Pazienza è l'altro "Pirlo", Vidal e Marchisio non hanno un alter ego. Giaccherini non è esperto nel ruolo, Pepe sarebbe adattato, ma la sua casella è avanti, Krasic ormai è quasi andato, quindi serve un nome per riempire la casellina. I favoriti sono Guarin (costoso ma bravo), Palombo (economico, ma in calo) e Montolivo (su di lui dubbi di ruolo). Anche qui alla fine potrebbe spuntare poi il nome nuovo. Se alla casella in c'è affollamento, a quella out c'è la coda. Amauri, Toni e Iaquinta sono già sulla passerella che segna le partenze. A loro si dovrebbero aggiungere a meno di sorprese Motta e Grosso, che hanno richieste, anche se il secondo non sembra propenso alla partenza. Infine ci potrebbe essere l'addio a Milos Krasic. Su di lui si è detto e scritto, ma partirà solo in prestito o di fronte a un'offerta di dodici milioni. Mancano pochi giorni e già dal primo gennaio potremo aggiornare la casella in e out, che sarà fondamentale per la lotta Champions e chissà che non possa cambiare gli equilibri per la seconda parte della stagione.

Torres-Krasic: ecco perchè complicato

Indiscrezioni dall'Inghilterra, ieri, parlavano di un possibile scambio Torres-Krasic. Difficile? Più che difficile, difficilissimo. Le ragioni sono tante. La valutazione dei due giocatori è diversa. La Juventus ha pagato un anno e mezzo fa il serbo circa 15 milioni, mentre il Chelsea ha pagato al Liverpool lo scoso gennaio, oltre trenta milioni. I due, diciamolo hanno deluso nell'ultimo periodo. Sicuramente chi ha avuto la svalutazione maggiore è Fernando Torres, la cui valutazione attuale è di 20-25 milioni al massimo, dopo i cinquanta del passato. Krasic ora ne vale 10 al massimo. Insomma, se la Juventus vuole Torres dovrà fare uno scambio ma aggiungere un conguaglio sostanzioso di circa 10 milioni minimo. Altra variabile da non sottolvalutare l'ingaggio, in quanto Torres prende, circa 5 milioni di euro. Ultimo fattore l'ambientamento dei giocatori spagnoli in Italia, che visti i precedenti potrebbe anche essere un rischio. Sicuramente Torres è un grande campione e molti tifosi bianconeri credono che prenderlo ora a prezzo di saldo sarebbe un'occasionissima, tuttavia l'operazione ci sembra veramente una mission impossibile, chissà che Marotta non decida di prendere il campionissimo a gennaio e facca uno strappo a budget e logica di mercato, i tifosi bianconeri accoglierebbero Torres in modo opposto rispetto a Marco Borriello.

L'UOMO DA VENTI MILIONI DI DOLLARI




Tra il 1974 e il 1978 negli Stati Uniti impazzava la serie l'uomo da sei milioni di dollari. Un uomo capace di imprese straordinarie, un uomo bionico. Quasi trentotto anni dopo potremmo trovarci di fronte all'uomo da venti milioni di dollari circa tra riscatto del cartellino e ingaggio. Marco Borriello potrebbe essere quella riedizione, soprattutto se alla Juventus saranno imposte e accettate le condizioni economiche che dicono riscatto obbligatorio sugli otto milioni, Ingaggio da 3,5 milioni netti confermati che al lordo per due stagioni fanno circa 14. Insomma tanti soldi per un giocatore che potrebbe anche non essere titolare e che va per la trentina. Su di lui si discute ovunque. Il tema non è tanto se investire o no, quanto se il rinforzo è adatto e se non ci sono altri giocatori migliori a livello di qualità-prezzo.

I rumors di ieri vedevano la trattativa molto vicina alla conclusione. L'occasione migliore potrebbe, però essere quella di un prestito senza diritto di riscatto in modo da valutare serenamente il giocatore. In questo caso il rischio passerebbe dalle spalle della Juventus a quelle della Roma. Ai tifosi, questa soluzione potrebbe anche piacere, che ne pensaranno a Roma?

ALLA SCOPERTA DELL'AFFARE CADETTO

Chi l'ha detto che nella serie cadetta non si possono fare buoni affari? Il passato insegna che si possono pescare sia giovani in erba che giocatori pronti al grande salto, vedi alla voce Ravanelli, Conte, Schillaci, Di Livio... Per il mercato di gennaio ne segnaliamo cinque che potrebbero essere utili alla causa, non forse per il presente ma probabilmente per il futuro.

Ciro Immobile: in prestito al Pescara, con Zeman sta facendo grandi cose. Tanti gol, tante azioni e sopratutto una pressione costante sui difensori avversari. Sembra essere pronto al grande salto. E chissà che la prossima estate non sia pronto a cimentarsi con i ragazzi di Conte. Il giocatore in prestito a Torino, sarà un asso nella manica di Marotta.


Marco Verratti; anche lui con Zeman, anche lui a Pescara. Il giovane centrocampista sta mostrando doti fuori dal comune e sta crescendo rapidamente. Per il momento non sembra pronto alla serie A, ma se continuerà con questa crescita il futuro è tutto suo.


Angelo Ogbonna: gioca nel Torino, ma il suo rendimento non è affatto da serie cadetta, ma da serie A. L'anno prossimo, probabilmente, giocherà con i granata in serie A, ma non si sa mai, il giocatore potrebbe aspirare a team di prima fascia. La valutazione è già alta, ma puntando sui giusti fattori, la situazione potrebbe cambiare.


Panagiotis Tachtsidis: è forse il giocatore meno conosciuto tra quelli in lista, ma secondo un'analisi di fine novambre è risultato il centrocampista con il maggior valore e rendimento nella serie B. Un centrocampista di sostanza e qualità che sta spingendo il Verona nelle zone alte della classifica. Se continua così potrebbe passare presto in serie A.


Richmond Boakye: il giovane del Genoa, in prestito al Sassuolo, non è solo una promessa, ma ha già messo in mostra la sua reattività, la sua velocità capaci di mettere in crisi le difese avversarie. Marotta potrebbe presto inserirlo nell'affare Amauri.

A questa lista avremmo voluto aggiungere anche Nicola Leali del Brescia, ma Marotta ci ha anticipato e si è assicurato con largo anticipo il portiere che in questi mesi ha mostrato doti fuori dal comune.

E' GIA' PRIMAVERA...

E' già primavera per la formazione di Marco Baroni. 5 punti di vantaggio sulla seconda e un inizio di stagione da incorniciare. Semifinale di Coppa Italia raggiunta e tante belle prestazioni con risultati roboanti. Crescita continua dei giovani come De Silvestro, Margiotta, Beltrame Chisbah e Magnusson. Ma non solo bel gioco e spettacolo. Un mister entrato in perfetta sintonia con il responsabile Rossi e con Marotta. E non finisce qui a gennaio ci sono Gabriel Appelt da scoprire e il giovane Curti da apprezzare se arriverà subito a Torino. E' già primavera e ci aspetta un torneo di Viareggio da vivere, si spera alla grande. Per ora complimenti a tutti, soprattutto a chi ha creato un gruppo che per il momento sembra meraviglioso.

CI FIDIAMO?

Se vi dicessimo che Marco Borriello è l'attaccante dei nostri sogni, probabilmente ci verrebbe un naso lungo come quello di Pinocchio. Del resto basta leggere i commenti sui forum, o anche le lettere che arrivano in redazione per capire che Marco Borriello ai tifosi bianconeri non piace. Non piace perchè ha trent'anni, ma quello non dovrebbe essere un problema e non conta nulla l'età.

Non piace perchè non gioca bene da tanto e non segna da tanto, ma anche quello conta poco perchè se non giochi è difficile segnare. Non piace perchè guadagna tanto e soprattutto non piace perchè vincolerebbe parte del budget su un giocatore non titolare ma di complemento.

Detto questo, la voce dei tifosi ndetta vox populi, vox dei, non ci azzecca sempre. Il mancato avvallo su Stankovic portò a Poulsen è l'esempio.

A questo punto vale la pena farsi la domanda, ci fidiamo della loro esperienza? Intendendo con quel loro Marotta, Paratici, Conte e anche Luciano Moggi che ieri ha detto. "Borriello è l'ideale per Conte". In un certo senso non possiamo fare altro che sperare che loro si trasformino in segugi sopraffini e Borriello in un pregiato tartufo, capace di arricchire il piatto di Conte e farlo diventare ancora più prelibato. Del resto gli scettici su certi acquisti estivi erano tanti. La speranza è che su Borriello venga fatto un investimento oculato. Mettere sul piatto da subito 20 milioni tra riscatto obbligatorio e ingaggio ci pare un mezzo azzardo. Siamo però sicuri che Marotta saprà muoversi da par suo. Nelle ultime operazioni non ha mai deluso, quindi la risposta è si, ci fidiamo....del resto se non ci fidiamo delle indicazioni Conte, di chi dovremmo fidarci? Se arriverà Borriello lo accoglieremmo come se dietro la maglietta ci fosse scritto ...

DA ZERO A DIECI: ZERO ALL'UOMO SAMBA, DIECI AL COMANDANTE

Questa volta non c'è una partita da commentare, del resto è Natale e anche noi siamo buoni (non con tutti) e vi regaliamo un'edizione speciale di da zero a dieci dedicata alle pagele bianconere da luglio in poi, una classifica per dare un voto a chi è sceso in campo, a chi non è sceso e a chi avrebbe voluto scendere ma non ci è riuscito. Un voto anche a chi se n'è andato e forse tornerà e invece a chi non tornerà più.

Voto Zero: ovviamente e purtroppo lo zero tocca ad Amauri. Purtroppo avevamo cercato di difendere il giocatore a luglio, dicendo che chiunque è della Juve va sempre difeso, ci siamo sbagliati. Amauri si è dimostrato troppo attaccato a certi valori che non condividiamo e alla fine ha passato l'autunno e l'inizio dell'inverno sul divano di casa. Ora, forse si accaserà altrove, ma per lui lo zero e forse il sotto zero è d'obbligo.

Voto Uno: a Martinez. E' andato a Cesena in prestito, si è rifatto male, ma sembra più interessato alla movida che ad altro. Ora forse se ne andrà di nuovo in Uruguay. Purtroppo è stato uno dei pochi errori della dirigenza, un errore pagato caro, ma a Martinez il voto uno non glielo toglie nessuno.

Voto Due: a Fabio Grosso. Per lui, vale la scusante di essere un grande professionista, tuttavia anche lui avrebbe potuto trovare squadra a luglio e far risparmiare qualche soldino alla Juventus. Un due che per l'impegno si moltiplica e diventa sei, come i ricordi del 2006 (due, zero zero, sei), quelli di un mondiale dove Grosso era protagonista.

Voto Tre: a Marco Motta. Volenteroso in allenamento ma mai capace di entrare nelle scelte di Antonio Conte. Sarà tutta colpa di Conte se non è mai stato convocato? Evidentemente il suo massimo non è abbastanza, a lui diamo tre, sperando presto di dargli un voto alto.

Voto Quattro: a Krasic. Purtroppo lo abbiamo invocato ed aspettato, ma per un giocatore che in due anni non riesce a impegnarsi e imparare un briciolo di italiano, l'attenuante vale fino a un certo punto. Abbiamo una grandissima voglia di ridargli otto, nove e dieci, ma la pazienza ha un limite, per spiegazioni chiedere ad Antonio Conte, che lo ha spesso relegato in tribuna e viste le prestazioni non sempre a torto.

Voto Cinque: a Elia. Francamente è un voto alle intenzioni. Nel senso che il voto corretto sarebbe un s.v. perchè lo abbiamo visto a Catania, in Coppa Italia e un pochino con la Roma, Troppo poco per bocciarlo, abbastanza per dargli cinque, un voto dato al suo mancato inserimento fino ad ora.

Voto Sei: a De Ceglie, Bonucci e Estigarribia. Da Paolo ci aspettavamo un pò di più Secondo noi le potenzialità sono quelle buone, la corsa c'è e anche l'impegno. Deve cominciare a capire bene cosa fare con il pallone tra i piedi ed acquisire sicurezza. Per Bonucci, vale la parte inversa, ha giocato tantissimi palloni, ha commesso qualche errore (a Napoli), ma è stato criticato anche troppo. Sta crescendo e gli abbiamo anche dato dei voti alti, ma per ora la media è sei, tendente al sei e mezzo, se continuerà così potrà aspirare al sette. Infine Estigarribia. Quello che si è inserito meglio tra gli esterni stranieri. C'è ancora una lunga strada da percorrere...pero.

Voto Sette: a Lichtsteiner, Vidal e Vucinic, Matri e Giaccherini.. Per i tre nuovi acquisti un ottimo inserimento. Guerrieri i primi due con Stephan miglior terzino destro del campionato. Vidal ottimo, anche se da lui ci aspettiamo qualche gol in più. Infine sugli scudi Vucinic, bravissimo nel creare gli spazi, meno nel concludere. Il suo opposto Matri. Infine Giaccherini: a lui diamo sette perchè è riuscito in breve a farci ricredere. Se giocherà come con il Novara e il Bologna in Coppa Italia, il 2012 potrebbe essere il suo anno, c'è da trovare la continuità, ma siccome gli abbiamo dato spesso un voto basso, qui ci sbilanciamo e gli diamo sette.

Voto Otto: a Chiellini, Pepe, Barzagli e Pirlo. A loro diamo otto per ragioni diverse. A Chiellini per la disponibilità e la voglia che ci mette sempre. In un ruolo che non gli piace troppo ha saputo riadattarsi e ha fatto bene. Pepe non merita nemmeno una parola, per quanto da in campo, l'anima e il cuore che ci mette. L'otto è il giusto voto a uno spezzone che da luglio in poi è stato da SP7.Barzagli invece con Conte ha saputo ritrovare dei livelli incredibili. Pagato 300,000 euro ora ne vale 30 volte tanto. Insomma, un muro e una sicurezza. Infine Pirlo. Diciamo la verità ci ha sorpreso, non per la sua classe, ma per la sua voglia di rimettersi in gioco. Un numero uno, se avevamo anche un solo dubbio chiediamo scusa e ci diamo da soli uno zero.

Voto Nove: a Buffon e Marchisio. A Buffon diamo nove perchè ha saputo in pochi mesi recuperare da un brutto infortunio, ha saputo far ricredere gli scettici. Ha saputo e sa cavalcare l'entusiasmo ma anche tenere i piedi per terra. Insomma, una bandiera che rimane ben alta. Marchisio invece merita nove per i passi avanti che ha fatto in così poco tempo. E' quello che è cresciuto di più ed è grazie ai suoi gol se la Juventus è ora prima in classifica. Nove a chi crea e a chi mantiene.

Voto Dieci: Il dieci va all'alchimista. Chiamate Harry Potter, perchè dalle ceneri ha saputo creare la pozione giusta. Dal pessimismo cosmico del settimo posto ha saputo ricreare l'ottimismo del poeta Guerra. Insomma, Antonio Conte ha il dieci della juventinità che condivide con Andrea Agnelli che l'ha fortemente voluto e Beppe Marotta che gli ha portato gli uomini giusti. Ci vogliamo fermare al campo oggi? Allora il dieci è tutto di Antonio Conte, a Natale il regalo più bello tocca a lui.

Pensavate che fosse finita qui... eh no.. il dieci va anche a un certo Alessandro Del Piero. Per lui l'ultimo Natale (forse) e il dieci è d'obbligo per tutto quello che ci regala e ci ha regalato, ma a lui forse il dieci non basta, del resto lui si è sempre detto un "dieci +".

CE NE PENTIREMO?

Forse siamo troppo romantici o forse siamo troppo affezionati a quel grande ricordo che porta Pavel Nedved. quando vediamo un biondino che corre con la maglia bianconera, la mente vola lontana a Pavel Nedved e al suo spirito indomito. Ritornando indietro di un anno, a quella partita Lazio-Juve, Milos Krasic ci ricordava un pò Pavel Nedved. I suoi scatti fulminei e quell'intesità, oltre la capacità di essere decisivo, proprio come in quel Juventus-Lazio con il gol al novantesimo, momenti lontani anni luce... Oggi come oggi, quel mondo è all'inverso e Milos Krasic è diventato il peggior Boudianski, tanto per citare qualcuno che era stato accostato a Nedved, quanto meno per somiglianza fisica.

Non sappiamo dire oggi dove sta la verità, probabilmente Krasic non è adatto al calcio italiano, non parla italiano, non si è integrato e forse non ne ha nemmeno voglia. In questi sei mesi si è messo in mostra in poche occasioni e ci siamo essenzialmente rimasti male, perchè in lui ci credevamo sul serio, dopo quell'inizio di stagione della passata stagione fenomenale. Ci sono rimasti male anche a Torino perchè in Krasic vedevano il nuovo idolo tanto da farlo uomo immagine per lo stadio. Conte, in questa parte della stagione l'ha provato e riprovato e poi forse si è arreso di fronte all'incapacità del serbo di rispondere presente alle tante chiamate.

Le parole del suo procuratore sembrano essere già un addio: "Il ragazzo lascerà la Juventus. Non è stato affatto tranquillo negli ultimi due mesi, soprattutto a causa dei rumors di mercato apparsi su alcuni giornali. Il Chelsea? Loro sono interessati al giocatore". Chissà se lo vedremo a Stamford Bridge oppure addirittura al San Paolo contro il Napoli, in ogni caso, il cuore per un attimo volerà a quella notte di dicembre dove qualcuno sperava di aver trovato la "Furia Serba".

VI VERRA' IL DUBBIO CHE...

Mancano solo loro. Dopo che anche ieri il Corriere dello Sport ha dato ampio spazio a Farsopoli con un'ampia intervista, ora manca solo la Gazzetta dello Sport. Di Tuttosport sappiamo che da anni cavalca l'innocenza bianconera. Del Corriere dello Sport ci siamo accorti ieri che non cavalca nulla ma quanto meno da spazio e cerca la verità. L'unica testata che rimane sulle sue e' la Gazzetta, rimane sulle sue posizioni con trafiletti per notizie pro difesa Juve e paginoni per l'accusa. Una posizione giustizionalista forte, rispettabile forse, ma non condivisibile. La buona notizie di ieri e' comunque che Farsopoli e' come non mai ancora viva e questo e' grazie a tutti noi che continuiamo a parlarne e cerchiamo di scavare affinché la verità venga alla luce. Speriamo che presto anche nel principale quotidiano italiano possano pensarla come noi, o quanto meno dare spazio quando qualcuno racconta una versione dei fatti che potrebbe riscrivere tutto, ma che ci sembra alla luce delle partite e degli eventi, molto ma molto credibile. La speranza e' che prima o poi anche in Gazzetta venga il dubbio che le cose potrebbero essere andate diversamente...

LASCI O RADDOPPI?


La scorsa estate, tra i primi avevamo ipotizzato che il nome di Afellay fosse nei piani concreti della dirigenza bianconera. Poi la doccia fredda con l'infortunio che ha bloccato l'olandese dal precampionato fino ad ora e la Juventus che un pò con convinzione, un pò forse per costrizione ha virato su Ejero Elia, che francamente oggi, un pò per colpe sue, un pò per la difficoltà logica di adattamento non ha brillato.

Per gennaio, potrebbero aprirsi nuovi scenari, con il Barcellona alla ricerca di una punta per sostituire Villa e quindi forse con la necessità di piazzare Afellay. Il giocatore appare lentamente sulla via del recupero e ha una voglia matta di giocare e di dimostrare di essere un campione, per non perdere il treno Europeo. La differenza tra Afellay ed Elia c'è sulla carta, sia a livello di esperienza che tecnica. Il primo appare più maturo e anche se con difficoltà al Barcellona è riuscito a ritagliarsi un certo spazio, ma con Messi e soci, si sa la concorrenza è fortissima.

Un prestito con diritto di riscatto potrebbe essere un colpo di prospettiva, sicuramente un affare, un giocatore che a Barcellona ha trovato poco spazio ma che al PSV ha saputo incantare. Prezzo e qualità lo rendono assolutamente interessante. Ibrahim Afellay, sarebbe a nostro avviso perfetto per il gioco di Conte, giovane, ma di carattere, capitano del Psv, era in scadenza di contratto con la società di Eindhoven, ed è passato a gennaio al Barcellona per una cifra attorno ai tre milioni di euro. Il giocatore, molto tecnico sarebbe adatto e bravo nel gioco uno contro uno, non priverebbe di risorse (potrebbe essere preso in prestito con riscatto a 8 milioni, come per Caceres) e sicuramente sarebbe accolto positivamente dalla piazza. Il prezzo appunto potrebbe essere interessante, visto che il Barcellona con Sanchez in estate ha praticamente aggiunto un nuovo giocatore con le caratteristiche dell'olandese e anche se Villa è infortunato, pensiamo che difficilmente Guardiola possa schierare l'olandese in quel ruolo e al momento c'è già Pedro.

Oltretutto il Barcellona non vuole rinforzare una concorrente Champions, quindi chi meglio della Juventus? Fossimo in Marotta, un pensierino ce lo faremmo. Per Marotta la classica occasione da quiz: "che fai, lasci l'olandese o raddoppi?"

venerdì 23 dicembre 2011

IL GUSTAFESTE



Ci avviciniamo alle feste, ma nella testa di qualcuno, c'è un pensiero che è quasi un chiodo fisso. L'immagine ha un nome e un cognome e si chiama Carlitos Tevez. E' lui l'uomo che potrebbe turbare o quanto meno, per i più suscettibili, guastare le feste bianconere. Eh si.. Tevez al Milan romperebbe gli equilibri e sarebbe più degli attuali Pato e Robinho, l'uomo capace di rompere gli equilibri delle partite. La seconda freccia nell'arco di Allegri che può già contare su Zlatan Ibrahimovic, uomo esperto e di valore. Attualmente azzardiamo Juventus e Milan alla pari, anche se siamo consapevoli che forse i rossoneri hanno qualcosa in più a livello di organico. Se siamo pari, Tevez, sposterebbe sicuramente la bilancia dell'asse Milano-Torino verso Milano, costringendo in un certo senso la Juventus a muoversi di conseguenza. Non facile trovare qualcuno capace di compensare il possibile arrivo di Tevez al Milan. Del resto Galliani vuole l'attacco in "jeans" Tevez-Ibrahimovic. Alla Juventus si cercano di adeguare, ma l'arrivo di Borriello non è minimamente paragonabile a quello di Tevez per classe, esperienza e capacità. L'unico elemento di rischio è l'inattività, perchè Tevez in questo momento ci è sembrato più un vero e proprio "divo americano" da copertina che un giocatore. Aspettiamo a giudicare, Tevez, però, potrebbe essere il vero guastafeste...Natalizio.

TASTIERA VELENOSA: 5 DIFFERENZE TRA SCOMMESSOPOLI E FARSOPOLI

Stiamo seguendo con molta attenzione quello che succede sulla vicenda scommesse. Una vicenda molto triste e dolorosa soprattutto per chi come i tifosi dell'Atalanta stanno vivendo momenti tristi. I tifosi bianconeri, quei momenti li hanno già vissuti e in un certo senso possono dare dei consigli agli amici "atalantini". Il consiglio migliore è di non credere a nulla se non che alle proprie convinzioni, le partite loro le hanno viste e sanno benissimo se secondo loro ci sono episodi dubbi o no. Alla fine l'occhio critico è il miglior giudice. Detto, questo, loro la passione la manterranno e nessun tribunale, fortunatamente gliela potrà portare via.

Detto questo, Scommessopoli ci pare molto diversa da Farsopoli. In questo caso ci sono elementi che nel 2006 non abbiamo trovato. Almeno cinque situazioni senza fare nomi e cognomi sono lapalissiane.

Reo confessi: ci sono delle persone che hanno confessato o quanto meno, sembra stiano confessando. Nel processo del 2006, tutti hanno ritrattato, nessuna confessione, nessun testimone valido...

Partite: in questo caso ci sono partite che sembrano contenere ed avere riscontri precisi. Nel 2006 c'erano partite ma gli episodi contestati non avevano riscontro sul campo.

Soldi: in questo caso c'è il movente economico, la possibile scommessa e il giro di soldi collegata. Nel 2006, c'era il tema delle promozioni arbitrali, ma come abbiamo visto molti degli arbitri in oggetto che sbagliavano venivano puniti, quindi i conti non tornano per nulla.

Tessere intercettabili: nel 2006 ci hanno detto che c'erano celle e le tessere svizzere non erano intercettabili. Qui scopriamo che ci sono conversazioni sulle tessere rumene e che sono intercettabili, qualcosa non torna.

Pentito: qui c'è un pentito, anche allora nel 2006 c'era un pentito... e con quel pentito, qualcun altro avrebbe dovuto finire sotto processo, vi ricordate cose disse sotto giuramento?

MANCA UNO COME LUI..



Alla Juventus, manca uno come Zlatan Ibrahimovic, lo si sapeva, non lo scopriamo certo noi. Manca il superbomber capace di prendersi la squadra sulle spalle e creare la giocata facendo vincere la partita da solo anche nei momenti di grande difficoltà. Attualmente in rosa la Juventus non ha questo tipo di giocatore. Matri ha fatto bene da quando è arrivato l'anno scorso, ma appare in un momento di leggero calo nelle ultime partite. Quagliarella sta tornando lentamente sui suoi livelli, Vucinic lo abbiamo perso con il Cesena e vedremo a gennaio se saprà tornare sui livelli top, ma non è mai stato un bomber implacabile. Insomma a questa Juventus manca un giocatore come Ibrahimovic, o se preferite come Eto'o dell'Inter degli anni scorsi. Un giocatore offensivo capace di caricarsi la squadra sulle spalle e sopperire ai momenti di down che ci sono all'interno di una stagione. Difficile prendere un giocatore del genere a gennaio, impossibile diremmo. Borriello? Francamente non lo prenderemmo, puntando su altri giocatori, ma alla fine potrebbe avere ragione ancora una volta Beppe Marotta.

giovedì 22 dicembre 2011

ROMPETE LE RIGHE!!! A GENNAIO SARA' DIVERSO...

Rompete le righe, si parte, si va in vacanza. Ci si ritroverà a fine dicembre per vivere la calda tournè degli Emirati e preparare al meglio la trasferta di Lecce. Eh si, noi siamo già concentrati sull'otto di gennaio e non sappiamo come faremo senza match ufficiali per diciannove giorni. In un certo senso invidiamo gli inglesi che giocano sempre, ma alla fin fine è giusto così. I giocatori bianconeri meritano il riposo dopo sei mesi a tutta birra. Conte ha creato un gruppo, una squadra, un'alchimia. Ha creato qualcosa di importante. Pazzo chi pensava che la Juventus sarebbe stata imbattuta dopo sedici gare, diceva Conte ieri sera. Pazzo chi pensa che la Juventus possa mollare a gennaio. L'obiettivo e l'asticella, come dicono tutti, rimane quella del terzo posto e per il momento è centrato, ma un pò siamo scaramantici, l'appetito vien mangiando. Da gennaio in poi ci si dovrà concentrare partita dopo partita, sfida dopo sfida. A gennaio sarà diverso perchè il Milan si rinforzerà, a gennaio sarà diverso, perchè la Juventus partirà alla pari del Milan e dovrà dimostrare, se vuole lottare con i rossoneri di poterli sfidare. A gennaio sarà diverso, perchè Conte ripartirà da una base importante, una base di lavoro fondamentale. La casa ora ha le sue fondamenta, a gennaio sarà diverso...la sfida parte da oggi, non distraetevi in queste feste, vi terremo compagnia.

DA ZERO A DIECI: ZERO ALL'ORARIO, DIECI A TUTTI LORO

Ci siamo dovuti organizzare ieri e con noi tutti quelli che per essere al Friuli hanno dovuto anticipare l'uscita da uffici e altri luoghi. Ci siamo goduti, tuttavia, una partita intensa e tosta, forse non troppo spettacolare ma sufficiente per essere pronti anche oggi con le nostre pagelle.

Voto Zero: Ai grandi strateghi che hanno deciso di mettere la sfida più importante di giornata alle ore diciotto. Visto l'importanza offerta dalle altre partite, forse era il caso di mettere tutte le altre alle 18,00 e la sfida del Friuli alle 20,45

Voto Uno: alle continue domande su Borriello, speriamo veramente che sia un'invenzione giornalistica, perchè di un trentenne da quattro milioni di euro a stagione attualmente la Juventus non ne ha bisogno

Voto Due: ai gol subiti dall'Udinese al Friuli. Una squadra tosta che anche con la Juventus ha difeso bene e rischiato solo su tiri da fuori area, lasciando poche occasioni ai bianconeri di Torino, complimenti a Guidolin.

Voto Tre: ai tre pareggi esterni con squadre di valore: Napoli, Roma e Udinese valgono di più dei tre punti conquistati.

Voto Quattro: a chi pensa che il punto di ieri sia un'occasione persa. A questa squadra vanno fatti solo i complimenti. La squadra anche ieri ha mostrato personalità, la S maiuscola è vicina.

Voto Cinque: A Matri, una delle poche insufficienze di ieri la diamo a lui. Non ce ne voglia Alessandro, ma ieri è stato un pò precipitoso, un pochino nervoso, da lui ci aspettiamo qualcosina in più a gennaio.

Voto Sei: a Pepe e Estigarribia. Prestazione sufficiente, per una volta Simone non è da voti altissimi, ma possiamo concederlo a Simone. Fino ad ora, la sua stagione è stata da dieci. Estigarribia ieri sufficiente, ma ci aspettiamo qualcosa di meglio.

Voto Sette: a Marchisio. Il fenomeno bianconero anche ieri è stato uno dei più pericolosi. I tiri a fil di palo e i suoi inserimenti sono stati mortiferi e di rara pericolosità

Voto Otto: alla difesa bianconera, ieri perfetta. Bravissimi tutti: Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci e Chiellini. Ma l'otto va dato anche all'Udinese Una società non solo brava ma anche sportiva e ammirevole sotto tutti gli aspetti.

Voto Nove: a Conte, anche ieri un piccolo capolavoro, bloccando totalmente l'Udinese e una squadra che in casa aveva una media di due gol a partita. Punto guadagnato sicuramente.

Voto Dieci: al blocco unico che fino ad ora ci ha fatto tornare a sentirci temuti, rispettati e ammirati. In questi mesi ci stiamo ritrovando e il merito è di Conte in primis ma anche dei dirigenti e ovviamenti dei giocatori che hanno fino ad ora dato sempre tutto. Un grazie a tutti, ovviamente anche al Presidente. Grazie a voi sarà un Buon Natale...

SEMPRE PRIMI...CON MERITO!!!

Conte non voleva firmare il pareggio. I tifosi nemmeno, ma alla fine il risultato è giusto. La Juventus passa indenne le forche caudine di Udine e impatta contro un'ottima Udinese. Una gara bloccata che ha visto le compagini lottare e mordere ma forse anche un pochino giocare inconsciamente, lo ribadiamo, per il punto che alla fin fine stava bene alla Juventus, che rimaneva, anche se raggiunta dal Milan, prima e all'Udinese che in ogni caso muove la classifica e non viene staccata. La partita non è stata per nulla spettacolare ma molta intensa. La Juventus ci ha messo cuore, spinta e organizzazione, ma ha mostrato un pò di timore nello scoprirsi e nelle poche volte che lo ha fatto su corner ha rischiato le ripartenze dell'Udinese. In ogni caso un pari che non è assolutamente da buttare. La Juventus passa indenne anche questa trasferta e nelle cinque insidiose sfide giocate fuori casa ha pareggiato con la Roma, a Udine e Napoli e vinto a Roma con la Lazio e a Milano con l'Inter. Nel girone di ritorno ci saranno Firenze, Palermo e ovviamente il Milan, come trasferte insidiose e poi bisognerà far valere la legge dello Juventus Stadium. Se ci riuscirà la Juventus potrà contrastare il Milan fino alla fine. I rossoneri, fino a questo momento hanno mostrato un gioco meno bello, ma hanno in Ibrahimovic il campione in grado di sbloccare sempre le partite, questa opzione la Juventus non ce l'ha. Juventus e Milan si rivedranno di fronte in questa corsa parallela dopo la sosta, dopo che entrambe passeranno al sole una parte della preparazione. Ci si rivedrà con la Juventus a Lecce e il Milan a Bergamo. In questo caso la Juventus dovrà assolutamente ritrovare la vittoria in trasferta. Faremo il tifo per i salentini solo stasera. In ogni caso a Conte e ai suoi ragazzi un grande plauso per quanto fatto in questa prima parte di stagione. Se si riuscirà a mentenere il passo ci potremo togliere delle belle soddisfazioni.

PARI E PATTA

La sfida più difficile contro la squadra che gioca il miglior calcio. La sfida di stasera si sapeva che sarebbe stata difficile. L'Udinese in casa ha sempre vinto, sette su sette con giocate di qualità e segnato sempre almeno due gol, tranne che in una sola occasione.
La Juventus che anche oggi è partita bene, convinta e proprio come a Roma è andata vicinissima al gol in apertura di gara con Marchisio con il pallone che si è spento a poca distanza dal palo e con Pepe con palla centrale. Tuttavia dopo dodici minuti l'Udinese ha avuto la sua occasione, sventata prontamente dal solito grande Gigi Buffon. Una partita equilibrata con due squadre che hanno giocato a viso aperto con un Pirlo nei primi quindici minuti una spanna sopra a tutti. Un'Udinese apparsa molto pericolosa, come si sapeva, sulle ripartenze; veloci, insidiose con Isla e Armero sugli scudi, anche se forse un pochino ruvida tanto da far innervosire Conte in panchina. La Juventus che nel primo tempo ha mostrato di tenere bene il campo ma non ha creato moltissimi presupposti offensivi. La partita è stata basata nel primo tempo, proprio sulla grande intensità con l'Udinese capace di essere pericolosa soprattutto con Isla, mentre la Juventus ha trovato in Marchisio l'uomo più pericoloso anche nel finale di partita.
Nel finale della prima frazione qualche fallo di troppo e una gestione abbastanza "particolare" dei cartellini da parte di Tagliavento con giallo su Basta e Vidal eccessivo, mentre giusto su Pinzi autore di brutti falli nel primo tempo con interventi che sommati erano al limite del rosso.
Nella ripresa il copione sembra essere identico con la Juventus che fa la partita e crea su palla inattiva e l'Udinese che cerca le folate offensive con le ripartenze, salvo poi crescere nella ripresa grazie alla velocità dei suoi esterni. Una Juventus apparsa dopo primi cinque minuti buoni, leggermente sotto ritmo e un po' meno padrona del gioco.
Al settantesimo Conte inserisce Quagliarella al posto di un volitivo ma poco preciso Matri. Fabio ci prova subito ma il tiro non è preciso. Un secondo tempo con molta intensità, ma troppi errori da ambo le parti.
Nel finale entra anche Alessandro Del Piero al posto di un Pepe oggi poco incisivo. Nel finale occasione per Quagliarella ma nuovo tiro centrale e solita ripartenza pericolosa dell'Udinese che si ripresenta in un pericoloso quattro contro tre al minuto ottantasei. Una Juventus che non è riuscita a mordere e che ha visto un po' sottotono alcuni dei suoi protagonisti.

Un pareggio giusto e facciamo i nostri complimenti all'Udinese. Contemporaneamente facciamo i complimenti alla Juventus e soprattutto alla difesa bianconera. L'Udinese aveva sempre vinto e segnato, oggi non c'è riuscita.

mercoledì 21 dicembre 2011

NEL CENTRO DEL MIRINO

Siamo al centro del mirino, siamo tornati e lo saremo, si spera a lungo. Stanno aspettando, stanno gufando. Vogliono tutti battere la Juve, per tutti la partita con la Juventus è la partita dell'anno. Lo abbiamo visto a Napoli, a Roma, ma non solo. Cercheranno di mettercela tutta anche e giustamente stasera a Udine. La squadra di Guidolin vorrà essere la prima quest'anno a battere la Juventus e dopo 7 vittorie consecutive in casa, cercherà l'ottava sinfonia, grazie ai suoi assi: Isla, Di Natale, Armero e Asamoah. La Juventus da parte sua dovrà metterci cuore, impegno, lotta, cercando di bissare la vittoria esterna della scorsa stagione. Ci vorrà questo per riuscire a sconfiggere chi ti mette al centro del mirino e i tanti gufi che aspettano al varco Conte e i suoi ragazzi.

Gli obiettivi sono importanti stasera: almeno un pareggio per passare le vacanze da primi in classifica e soprattutto per andare a Dubai e prepararsi poi al meglio per gli obiettivi importanti di un 2012 che si spera possa continuare sulle orme della parte finale del 2011. I tifosi ci sperano e incrociano le dita. Alle 18,00 la Juventus nel centro del mirino.

HANNO PAURA DEL MILAN... AVRANNO PAURA ANCHE DI NOI

Il Milan stasera ha vinto, nuovamente e con autorità. Una partita giocata nel primo tempo sottoritmo e legittimata nel secondo grazie al solito Ibrahimovic e ad alcune clamorose occasioni. Un Milan, che non ha proprio vinto "passaggiando", per dirla alla Conte, ma almeno "corricchiando". Le statistiche del match dicono che il Cagliari ha fatto più possesso palla 56% contro 44% e il doppio dei tiri, ma ha pagato in mancanza di precisione e disattenzioni difensive. La logica ci dice che il Milan riesce a vincere anche quando non gioca benissimo, come oggi, indizio molto importante, forse fondamentale per vederli come favoriti come giusto che sia. Intanto oggi non hanno avuto rigori e hanno vinto ugualmente. In attesa di domani sono primi e mostrano una gran forza, incutendo sempre paura all'avversario. Di questo Conte, probabilmente parla, quando dice che la Juventus deve tornare a essere la Juve, deve tornare a far paura, proprio come fa il Milan che porta i giocatori avversario in confusione, come il portiere Agazzi oggi, che ha regalato con un'uscita da dilettante il primo gol. Se la Juventus riuscirà a tornare "quella che ti portava a fartela addosso nel sottopassaggio", allora si potrà lottare con il Milan, in caso contrario rassegnamoci, perchè chi gioca contro il Milan sembra subire una forte soggezione.

KRASIC ALL'INTER? SI, IN CAMBIO DI...

Krasic all'Inter? In effetti Ranieri ha chiesto un giocatore veloce e sicuramente Milos Krasic lo è. Sicuramente l'Inter ha seguito il serbo prima che andasse alla Juve. Sicuramente in casa l'Inter ha un grande sponsor come Dejan Stankovic, capitano della Serbia (prima del ritiro) e grande sponsor di Milos. Tuttavia anche se tre indizi fanno una prova e le parole del procuratore non escludono l'eventualità: "Se fosse vero non ci può fare altro che piacere. Quando arriverà l'Inter però ne potremmo parlare", l'affare ci sembra difficile per tantissime ragioni. Per i tifosi bianconeri il passaggio di Krasic all'Inter sarebbe poco gradito, visti i trascorsi e vista l'eventualità che il serbo con la casacca nerazzurra possa riprendersi e sbocciare sui livelli della passata stagione. Tuttavia, le vie del mercato sono infinite e chissà che la Juventus non decida di dare il giocatore in nerazzurro, in cambio di... uno scudetto, magari. Eh si, la condizione che risulterebbe gradita ai tifosi sarebbe la restituzione dello scudetto di cartone. Insomma, un gesto nobile da parte dei nerazzurri e una concessione di mercato dei bianconeri. Fantacalcio? Ovviamente sì, del resto non c'è riuscito un tavolo a metter d'accordo tutti, figuriamoci se ci riuscirà Milos Krasic

martedì 20 dicembre 2011

DON'T STOP ME NOW




Ha ripreso a "cantare", pardon "segnare" domenica pomeriggio Fabio Quagliarella e l'ha fatto nel migliore dei modi con un gran gol di testa nella giornata numero quindici, quella che anche l'anno passato gli aveva portato bene (a Catania). Ora, Fabio ci ha preso gusto e probabilmente nell'allenamento di oggi, farà ascoltare una canzoncina dei Queen a Antonio Conte, dal titolo Don't stop me now. In inglese fa "Tonight I'm gonna have myself a real good time I feel alive And the world, I'll turn it inside out yeah I'm floating around in ecstasy So don't stop me now Don't stop me 'cause I'm having a good time Having a good time" e in italiano vuol dire: " Stanotte mi divertirò sul serio mi sento vivo e capovolgerò il mondo, si e fluttuando qui intorno in estasi, quindi non fermarmi ora, non fermarmi perché mi sto divertendo, mi sto divertendo". Fabio Quagliarella domenica si è divertito alla grande, ha fatto emozionare tutti ed è stato insieme al ricordo di Ale&Ricky il momento più bello di giornata. Ora tocca a lui continuare senza fermarsi, convincere Antonio Conte a dargli ancora spazio per fare il bis e il classico gol dell'ex. Del resto domenica pomeriggio ha "fluttuato" in quel colpo di testa e ora non è proprio il caso di fermarlo. Sicuramente Conte ci penserà su, del resto il Mister sa come si affronta una trasferta insidiosa come Udine, basta vedere le ottime prove di Milano, Roma due volte e Napoli.

PER UDINE: TRE OBIETTIVI

Per la partitissima di domani la Juventus si presenta al Friuli di Udine travestita da Ethan Hunt, membro della IMF, specializzato in "mission impossible". La missione capitanata da Antonio Conte è definita "mission impossible", perchè quest'anno a Udine in campionato, tutti gli ospiti sono usciti a testa bassa.

La missione di Antonio Conte sarà triplice.

Il primo obiettivo è quello di portare via almeno un punto. L'Udinese in casa ha vinto ben 7 volte e tutti gli avversari hanno subito il gioco effervescente e spumeggiante della squadra di Guidolim. Armero e Isla hanno offerto prestazioni di gran livello. Di Natale ha impressionato. Insomma un'Udinese a forza 7.

Il secondo obiettivo è segnare almeno più di un gol. Segnarne uno non basta (vedi Chievo e Siena). Infatti l'Udinese in casa ha fatto quattordici gol in 7 partite, con una media di due gol a partita. Praticamente ha segnato un solo gol solo con il Palermo. Due gol a Fiorentina, Roma, Chievo, Siena, Bologna e tre gol al Novara. Se la Juventus fa due gol, ci sono buone probabilità di portare a casa almeno un punto.

Infine, il terzo obiettivo, quello simbolico del primo posto prima di Natale. Un punto a Udine basterebbe, indipendetemente dal risultato del Milan a Cagliari. Sarebbe importante a livello emotivo.

Staremo a vedere, Conte fisserà i suoi obiettivi, noi dei paletti li abbiamo messi, la missione è difficile ma Conte ama le sfide, quindi.

GRANDE SFIDA... TEMPI SBAGLIATI

Domani sarà grande sfida al Friuli. Udinese e Juventus è sfida da primato e non lo diciamo noi, ma la classifica. L'Udinese ha grande forza, una grande dirigenza e riesce ogni anno a lanciare giocatori nuovi e fondamentali. L'anno scorso Inler e Sanchez, quest'anno un Isla su livelli altissimi e un Armero vera forza e stantuffo sulle fasce, con Asamoah, un centrocampista completo, forte e di grande intensità. Ovviamente non ci dimentichiamo di Antonio Di Natale, la bandiera. Non si offenderà nessuno se lo paragoniamo a Del Piero,ovviamente con le dovute proporzioni di palmares. Del Piero è leggenda per la Juventus, mentre Di Natale lo è per l'Udinese. Insomma, una sfida perfetta nei modi ma sbagliata nei tempi. Mercoledì ore 18,00, follia di calendario. Follia far giocare tre partite all'Udinese in sei giorni e qui forse Guidolin ha ragione, ma il calendario non lo facciamo noi e sinceramente di stranezze ne abbiamo viste tante: dalle date di anticipi, posticipi e rinvii, fino alle sfide di coppa Italia che vedono spesso avversari di alcune squadre giocare sempre nell'infrasettimanale. All'Udinese, alla famiglia Pozzo e ai dirigenti, in ogni caso, vanno fatti solo i complimenti e li faremo anche a fine partita, indipendentemente dal risultato. Siamo sicuri che vedremo un grande match e ci attendiamo una grande Udinese e ovviamente speriamo in una grande Juventus. Il primato di Natale (inteso come festa e non giocatore), dista solo un punto: domani sapremo chi vincerà questo simbolico premio Natalizio.

lunedì 19 dicembre 2011

10 cartoline dello Juventus stadium, emozioni da Torino



La giornata di ieri ha regalato emozioni. La Juventus e' prima in classifica e ha dato ancora una risposta di carattere a chi era davanti. Le emozioni le abbiamo vissute in prima persona dagli spalti dello Juventus Stadium e vi mandiamo in esclusiva dieci cartoline speciali che raccontano i momenti vissuti "camuffati" da tifosi di tutti i giorni. La prima cartolina arriva dalle emozioni che ci ha dato ricordare Alessio e Riccardo. Quando lo speaker li ha citati a inizio partita, il pensiero di tutti e' volato alto a quella sera di cinque anni fa, un groppo in gola e' salito e l'applauso e' partito alto. Chi era allo stadio, sicuramente ha sentito l'emozione salire e in tribuna d'onore abbiamo visto qualche occhio lucido. La seconda cartolina la spedisce Beppe Marotta e la sua grinta. Lo abbiamo seguito attentamente durante la partita, grintoso, soffrire per gli errori sotto porta e lamentarsi quando Paci finge l'infortunio e fa entrare la barella. Un cinque di slancio a Paratici e Andrea Agnelli dopo il raddoppio di Quagliarella. Marotta sta dipingendo il suo cuore di bianconero, di questo passo diventerà un ultras, a vederlo ieri allo stadio sembrava proprio il numero uno dei tifosi. La terza cartolina la mandiamo raccontandovi Conte, visto dall'alto . Movimento continuo, tanto cuore e quell'erba che non c'e' più. Dove passa Conte non c'è' più l'erba, basta vedere la differenza con l'altra area tecnica. La quarta cartolina arriva dallo spirito di juventinita' che c'e' in tribuna. Rampulla ieri in tribuna, Pessotto e tanto cuore bianconero che si fa sentire. La quinta cartolina la spedisce Antonio Cabrini, che arriva in ritardo e scappa prima della fine, peccato, non si scappa prima per evitare il traffico. Lo puoi fare solo se ti chiami Giampiero Boniperti, ma le motivazioni erano altre... Abbiamo anche una sesta cartolina, che sta tutta negli occhi di Pavel Nedved che vede e tifa,si arrabbia per gli episodi sfortunati, ma alla fine se ne va felice. A fine partita arriva la settima cartolina che consiste nell'abbraccio tra Andrea Agnelli e Marotta, il loro progetto, la loro Juventus funziona. La domanda ci viene spontanea, chi ha sofferto di più dei due ieri, per i tanti gol sbagliati? A fine partita Chiellini, Pirlo e Buffon regalano sorrisi, autografi e foto ai tifosi presenti in tribuna che hanno pazientato un'oretta per vederli. Tre giocatori importantissimi, pieni di disponibilità, gioia e entusiasmo che fanno un brindisi con tantissimi tifosi entusiasti. Quest'anno l'entusiasmo e' altissimo e i giocatori non si tirano indietro, mostrando uno stile e una disponibilità da numeri uno, sempre, anche nel pazientare con tifosi pronti a tutto per una foto e un autografo. Alle 18,50 siamo usciti dallo stadio e abbiamo visto fuori dal sottopassaggio a oltre due ore dalla fine del match un Simone Pepe attorniato da tifosi in delirio che continuava a firmare autografi e a fare foto, a un certo punto gli tocca dire; " ma invece di diminuire, vi moltiplicate?". Nessuno voleva lasciarlo andare a casa...del resto a forza di vederlo giocare a golf, ci si affeziona. Ci giriamo e alle 18,55 compare in zona garage anche lo stremato Fabio Quagliarella. Ovviamente anche lui iper disponibile con tutti i tifosi (sempre tantissimi) e nonostante la stanchezza, la mano calda per gli autografi e l'occhio abbagliato dai flash e' stra-felice. Per lui solo complimenti da parte di tutti. Che lui accetta con sorrisi e tanti "grazie". La giornata più bella e' arrivata per lui, si spera che le cose brutte siano alle spalle. Ora abbiamo dieci cartoline, andiamo in posta e le inviamo. Saluti, dallo Juventus Stadium!

il video non è opera del sottoscritto ma preso da youtube.

DA ZERO A DIECI: ZERO A LUI...DIECI ALLE EMOZIONI

Continua la corsa di Antonio Conte che vede sempre più giocatori protagonisti. Dopo Buffon protagonista a Roma, con il Novara gli uomini chiave sono, oltre a Buffon, Quagliarella, Pepe e Giaccherini. Anche oggi nel nostro da zero e dieci diamo le pagelle allargandoci oltre la partita. Voto Zero: a Carraro. Non ha giocato ieri, ma invece di parlare di sci e sarebbe pure nella stagione giusta, continua a dilettarci con esternazioni opinabili su scudetti e campionati. A lui uno zero pieno. Voto Uno: a Guido Rossi, che rispunta come le canzoni Natalizie del periodo... Speriamo che dia le spiegazioni che deve a Della Valle e non canti "silent night". Voto Due: come i gol di ieri, ma due lo diamo alle diciassette occasioni totali, evidentemente era una giornata no per la buona sorte. A Udine servirà maggior concretezza, non ne avremo diciassette. Voto Tre: aggiungendo un tre, arriviamo ai trentatré punti. E' difficile dare voti bassi, questa Juve merita solo complimenti. Voto Quattro: ai rigori del Milan.. Siamo a quattro consecutivi. Martedì arriviamo a cinque!? Voto Cinque: ai cinque minuti iniziali del Novara. Se ti vuoi salvare devi entrare molto ma molto più convinto. Voto Sei: a De Ceglie. Partita volitiva di Paolo. Se saprà imparare a gestire meglio la palla tra i piedi allora avremo e vedremo un grande terzino. Ieri ci ha messo corsa coraggio e determinazione. Voto Sette: a Giaccherini e Chiellini. Che bravi, quanta corsa. Gli errori offensivi ci stanno se corri così tanto. Ci sono piaciuti. Giaccherini ieri ha dato tantissimo e ha perso un po' in qualità, ma va bene così, Peter Pan sta crescendo. Voto Otto: a Pepe e Buffon. Non e' una novità un voto alto per loro due. Pepe ci ha preso gusto e ieri ha fatto un gol da grande bomber. Buffon invece ci sta abituando a interventi da pallone d'oro. La parata su Rubino e' da Oscar. Voto Nove: a Quagliarella. Il suo sorriso dopo il gol e' la seconda emozione della giornata per il popolo bianconero. Per chi vive di emozioni ieri Fabio ci ha emozionato: grazie!!! Voto Dieci: ad Ale e Ricky. Non erano sugli spalti ma a cinque anni dalla scomparsa erano come sempre nel cuore. La Juventus li ha ricordati prima del match e loro l'hanno supportata con un gol a test da lassù. Il dieci e' tutto vostro.

ASPETTIAMO IL SECONDO REGALO DI NATALE

E' arrivato il primo regalo di Natale, come l'anno scorso contro il Catania, alla quindicesima giornata. Una Juventus come la vogliono i tifosi e finalmente un Quagliarella in gol, come volevano tutti. A quasi un anno dall'infortunio il miglior regalo di Natale e un gol dei suoi di testa, come era solito fare l'anno scorso. Il destino a volte e' beffardo Quagliarella aveva fatto due gol a Catania alla quindicesima l'anno passato e ora alla quindicesima il ritorno al gol. La marcia riprende, ecco il primo regalo di Natale, ora aspettiamo una grande partita a Udine per arrivare al secondo regalo di Natale: il primo posto nelle vacanze Natalizie sarebbe il premio più bello.

IL MILAN CHIAMA, LA JUVE RISPONDE



Nella giornata del ricordo di Ale e Ricky la Juventus parte alla grandissima e nei primi cinque minuti mette subito sotto il Novara e crea prima con Marchisio e segna con Pepe. Una Juventus che anche oggi sapeva subito cosa doveva fare e come fare ottenerla. Una Juve che dopo il vantaggio cerca subito il raddoppio e ci va vicina con un positivo De Ceglie prima, Quagliarella, Pepe e Del Piero poi. Grandissima mossa quella di Conte di invertire gli esterni e lasciare Pepe a sinistra. Un Novara che cresce negli ultimi quindici minuti e crea piccole apprensioni prima che la Juve torni alla grande e crei con Giaccherini due altre grosse occasioni. Nel secondo tempo la Juventus parte con la stessa intensità e va vicina al raddoppio con Del Piero. Il Novara nella ripresa cresce e crea un paio di situazioni su errori in disimpegni bianconeri. Un errore ancora sotto porta priva la Juventus del raddoppio prima che Rubino permetta a Buffon di esaltarsi con un intervento miracoloso. Al settantacinquesimo il gol di Quagliarella, un gol dei suoi, del resto la quindicesima era la sua giornata, l'anno scorso a Catania ne aveva segnati due buoni e uno buono annullato. Una Juventus che ha fatto un primo tempo straodinario e un secondo buono, con qualche patema difensivo ma del resto ci sono anche gli avversari. Il Milan di rigore chiama, la Juve risponde.

AUTOGOL GALLIANI? RIMARRA' SOLO CON LO SMOKING...

Sono in tanti a farsi una domanda: riuscirà il Milan a prendere Carlitos Tevez? beh, è una domanda interessante e fondamentale, perchè Tevez potrebbe essere capace di rompere gli equilibri di una stagione che vede Milan e Juve con Udinese e Lazio lottare per la classifica e la vittoria finale.

Un Tevez, potrebbe risolvere un pò di problemi a Galliani e compagnia e risultare decisivo come Cassano a scorsa stagione.

I tifosi bianconeri sono curiosi di sapere come andrà a finire e sperano nell'autogol dell'Ad rossonero che avendo praticamente già annunciato il giocatore 20 giorni fa finirebbe con il fare una "figura" non proprio da "Babbo Natale" se poi Tevez non arrivasse.

Da Manchester, fortunatamente dopo aver regalato Robinho, non fanno sconti e temono la "diaspora dei campioni", pronti a fuggire in Argentina, seguendo le orme di Tevez, fuggitivo e forse accontentato. I dirigenti sono chiari"Le posizioni non sono cambiate. Il Milan è venuto da noi con un'offerta di prestito, che noi abbiamo rifiutato. La società rossonera ha deciso di mantenere una condotta del loro business attraverso i media. Una cosa che noi abbiamo deciso di non fare e che continueremo a non fare. Carlos Tevez è ancora un giocatore del Manchester City".

Insomma, la strategia media, questa volta potrebbe essere un pericoloso autogol. I tifosi bianconeir sperano di poter sorridere loro a fine mercato e di non vedere l'attacco in jeans prospettato, quel Tevez-Ibra che già faceva paura. Preferiscono vedere il più "temibile" smoking Pato-Robinho.

domenica 18 dicembre 2011

LA FAVOLA DELLA STANCHEZZA CHAMPIONS VALE SE...


Juventus favorita perchè non fa le coppe? E chi lo dice? Ormai questa favoletta sta incantando tutto e tutti, ma sembra una favoletta che non ha molto riscontro nella storia recente del calcio. La Juventus di Lippi ha vinto scudetti ed è arrivata più volte in finale di Champions. Lo stesso possiamo dire del Milan e anche l'Inter in passato ha centrato l'accoppiata, anche se favorita da una Roma suicida. Insomma, la legge: favorito chi non fa la Champions non vale, ad eccezione di alcuni casi, quelli in cui la squadra non ha la rosa attrezzata per il doppio impegno. L'unica squadra che ha pagato il doppio impegno è stato il Napoli, non ancora pronto alle due partite ma con girone "della morte". Inter e Milan hanno pagato? Diffiicile crederlo, soprattutto alla luce dei gironi di Champions totalmente poco competitivi. Insomma non possiamo credere che la partita con il Bate Borisov ha condizionato la stagione del Milan. Il girone dell'Udinese era nelle squadre di terza e quarta fascia molto più impegnativo di quello del Milan e in totale più impegnativo di quello dell'Inter. Se vogliamo credere alle favole siamo liberi di farlo... Potevamo credere che la Champions condizionasse il campionato  se Milan-Arsenal si fosse giocata 4 giorni prima di Milan-Juventus, ma il destino ha voluto che fosse spostata... quindi.. "l'anno prossimo non fate le coppe, lasciateci fare la coppa a noi, campioni, possibilmente'"

SENZA CONTE TUTTO IL RESTO E' NOIA


Non è il solito articolo di piaggeria verso Antonio Conte, è un dato di fatto. Antonio Conte ci sta stupendo ogni giorno di più. Che fose simbolo di juventinità lo abbiamo scritto, detto, assimilato appena sapevam del suo arrivo. Che facesse lavorare tutti come dei pazzi lo abbiamo scritto, detto, assimilato, 5 giorni dopo il ritiro. Che avesse dato alla squadra il carattere e un'impronta lo abbiamo nuovamente scritto, detto e assimilato nelle prime cinque giornate. Ieri abbiamo avuto, invece la prova, l'ennesima che con Conte in conferenza stampa non ti annoi mai. Un'altra conferenza ad alti contenuti dove il mister bianconero sta riuscendo nella difficile impresa di raggiungere la comunicabilità dei grandi e in un certo senso l'efficacia mediatica di un esperto come Mourinho. Mourinho lo abbiamo criticato spesso per certe sue esternazioni, ma abbiamo sempre riconosciuto questa sua capacità di essere un grande comunicatore. Di Conte, oltre alle grandi doti mostrate fino ad ora apprezziamo anche questo e ripetiamo non lo diciamo per piaggeria, ma perchè Conte riesce a non banalizzare i concetti. Anche ieri due spunti interessanti sulle scelte tattiche, (la necessità di giocatori con tasso tecnico alto) e alcune frasi dette senza peli sulla lingua a chi lo meritava: "l'unica cosa che mi sento di dire da questo punto di vista è che mi è dispiaciuto molto leggere alcune cose. Io ho penso di aver portato sempre trasparenza e rispetto nei vostri confronti dei calciatori, nelle scelte, sono stato sempre molto trasparente, e invece quello che ho letto di trasparente ha pochissimo".



Prima della chiosa fantastica sulla Juventus favorita perchè non fa a Champions:"faccio in tempo quest'anno ad avvisare gli allenatori delle società che dicono che 'sono favoriti perchè la Juventus non ha le coppe'... quindi, 'per diventare favoriti l'anno prossimo non fate le coppe, lasciateci fare la coppa a noi, campioni, possibilmente'"



Noi siamo dalla parte di Conte, ma quando ci sarà da criticarlo lo faremo e saremo pronti a prenderci le sue osservazioni, se mai ce le farà, nel frattempo lo ringraziamo, perchè senza Conte, tutto il resto (intese come conferenze stampa di certi allenatori) è noia.

ECCO IL PRECURSORE DELLE SPESE FOLLI


Nell'edizione della Gazzetta di un paio di giorni fa veniva fatto notare che in Spagna esistono i paperoni della "spesa folle". Atletico Madrid, Real e Barcellona al centro di un triangolo che vede ai piedi del podio l'Atletico Madrid con 423 milioni di euro spesi tra il 2000 e il 2011, il Real Madrid con 1098 milioni  e il Barcellona che ha speso un pò meno (750 milioni circa), grazie al fatto che ha creato in casa i propri campioni.



Ma pensate che le spese folli esistono solo in Spagna? No... per nulla. La Gazzetta nell'articolo non ne ha parlato, quindi ci permettiamo di presentare il precurosore delle spese folli e degli zero scudetti (almeno fino al 2006), tramutatosi dopo i fatti che tutti conosciamo in presidente vincentissimo.



Pierluigi Pardo alla fine della partita che ha visto l'Inter trionfare in Champions...chiese a Massimo Moratti,



Domanda: "Quanto le ha fatto male essere considerato il presidente che spendeva tanto e poi vinceva poco?"

Risposta di Moratti " Vorrei chiarire che in quegli anni ero in contemporanea con un gruppo che in questo momento gli stanno facendo un processo a Napoli, quindi tutti questi errori, tutte queste cose sono anche figlie di un muro che avevo di fronte e che spero che prima o poi si capisca esattamente qual'era la gravità delle loro azioni".

Oggi come oggi, a Moratti non gli si può più imputare di essere il Presidente che spendeva tanto e che vinceva poco. Attualmente con 4 scudetti, un cartonato, le varie coppe Italia e Champions, sti sta avvicinando alla Grande Inter...e come sembra si sta avvicinando anche a spendere meno.



Tuttavia, il precursore delle spese folli è stato proprio lui e vincente o nolente, vincendo poco o nulla.



Dal 1995 al 2009 quasi 1 miliardo di euro e dal 2001 al 2010 quasi 600 milioni di euro. Insomma, se in Spagna ci sono le spese folli, in Italia possiamo dire che siamo molto, ma molto vicini, leggendo i nomi degli acquisti, noi non siamo d'accordo che la colpa dei fallimenti dell'Inter pre 2006 era tutta da imputare a certe ragioni.



Nel dettaglio tutte le operazioni anno per anno della gestione di Massimo Moratti, pubblicate da sussidiario.net.

Stagione 1995-1996, spesi 29.760.000 €

Acquisti: Benny Carbone, Felice Centofanti, Fabio Cinetti, Salvatore Fresi, Maurizio Ganz, Paul Ince, Marco Landucci, Alessandro Pedroni, Pascalito Rambert, Xavier Zanetti, Roberto Carlos, Marco Branca, Ribeiro Caio, Alessandro Pistone.



Stagione 1996-997, spesi 20.525.000 €

Acquisti: Andrea Mazzantini, Armando Pantanelli, Alessandro Pistone, Fabio Galante, Jocelyn Angloma, Massimo Tarantino, Youri Djorkaeff, Aaron Winter, Ciriaco Sforza, Ivan Zamorano, Nwankwo Kanu, Arturo Di Napoli



Stagione 1997-1998, spesi 81.700.000 €

Acquisti: Raffaele Nuzzo, Taribo West, Luca Mezzano, Luigi Sartor, Francesco Colonnese, Martin Rivas, Mauro Milanese, Zé Elias, Diego Simeone, Benoît Cauet, Paulo Sousa, Francesco Moriero, Ronaldo, Álvaro Recoba



Stagione 1998-1999, spesi 70.500.000 €

Acquisti: Sebastien Frey, Dario Simic, Mikael Silvestre, Zoumana Camara, Gilberto da Silva Melo, Andrea Pirlo, Cristiano Zanetti, Ousmane Dabo, Roberto Baggio, Nicola Ventola



Stagione 1999-2000, spesi 125.200.000 €

Acquisti: Angelo Peruzzi, Giorgio Frezzolini, Fabrizio Ferron, Christian Panucci, Laurent Blanc, Michele Serena, Cyril Domoraud, Iván Ramiro Córdoba, Grigorios Georgatos, Vladimir Jugovic, Clarence Seedorf, Luigi Di Biagio, Adrian Mutu, Christian Vieri



Stagione 2000-2001, spesi 97.700.000 €

Acquisti: Marco Ballotta, Fabio Macellari, Riccardo Fissore, Vratislav Gresko, Bruno Cirillo, Stefano Lombardi, Stephane Dalmat, Cristian Brocchi, Marcos Vampeta, Francisco Javier Farinós, Robbie Keane, Antonio Pacheco, Marco Ferrante, Anselmo Robbiati, Sixto Peralta, Corrado Colombo, Hakan Sukur



Stagione 2001-2002, spesi 107.000.000 €

Acquisti: Francesco Toldo, Alberto Fontana, Pasquale Padalino, Gonzalo Sorondo, Marco Materazzi, Nelson Vivas, Sérgio Conceição, Andrés Guglielminpietro, Emre Belözoglu, Okan Buruk, Mohammed Kallon, Adriano,



Stagione 2002-2003, spesi 112.700.000 €

Acquisti: Mathieu Moreau, Fabio Cannavaro, Daniele Adani, Carlos Alberto Gamarra, Francesco Coco, Ümit Davala, Domenico Morfeo, Matias Almeyda, Hernán Crespo, Gabriel Omar Batistuta,



Stagione 2003-2004, spesi 67.800.000 €

Acquisti: Alex Cordaz, Thomas Helveg, Jérémie Bréchet, Andy van der Meyde, Sabri Lamouchi, Luciano, Dejan Stankovic, Kily Gonzalez, Giorgios Karagounis, Mario Rebecchi, Fabrizio Biava, Julio Ricardo Cruz



Stagione 2004-2005, spesi 6.100.000 €

Acquisti: Fabián Héctor Carini, Nicolás Burdisso, Siniša Mihajlovic, Zé Maria Ferreira, Giuseppe Favalli, Edgar Davids, Juan Sebastián Verón, Esteban Matias Cambiasso, Lampros Choutos



Stagione 2005-2006, spesi 32.000.000 €

Acquisti: Júlio César, Walter Adrián Samuel, Pierre Wome, Luis Figo, David Pizarro, Santiago Solari, César



Stagione 2006-2007, spesi 49.300.000 €

Acquisti: Fabio Grosso, Maicon, Maxwell, Patrick Vieira, Olivier Dacourt, Mariano Gonzalez, Sebastian Ribas, Zlatan Ibrahimovic, Hernán Crespo



Stagione 2007-2008, spesi 40.800.000 €

Acquisti: Enrico Alfonso, Christian Chivu, Luis Jimenez, Pelé, Nelson Rivas, David Suazo, Maniche



Stagione 2008-2009, spesi 58.900.000 €

Acquisti: Sulley Muntari, Mancini, Ricardo Quaresma, Victor Obinna



Stagione 2009-2010 (ancora in corso), spesi 90.500.000 €, pareggiato dalle cessioni

Acquisti: Lúcio, Thiago Motta, Samuel Eto'o, Wesley Sneijder, Diego Milito, Marko Arnautovic



 



 



 

PETER PAN GIACCHERINHO, SULLE ORME DI..


Toccherà quasi sicuramente a Giaccherini, rinominato da alcuni, novello Peter Pan e da Antonio Conte, Giaccherinho, la pesante eredità di Arturo Vidal nella sfida di domani allo Juventus Stadium contro il Novara. Toccherà a Giaccherini abbinare quantità e qualità e ripetere quelle belle giocate mostrate contro il Bologna.



Non sarà facile, ma il giocatore sembra giorno dopo giorno, entrare sempre di più nelle dinamiche bianconere, come lui stesso ha confermato all'interno del Filo Diretto bianconero: "Sì, sono contento di quello che ha detto il mister dopo la partita. Non solo, io sono arrivato qua alla Juve grazie a lui, che mi ha voluto, e spero di ripagare tutta la fiducia che mi stando perchè mi sta dando tanta fiducia, sia dal punto di vista professionale, sia dal punto di vista umano. E' un allenatore che mi ha dato tanto e spero di ripagarlo. Io cerco sempre di allenarmi, di dare il massimo e di mettermi a disposizione, dopo è logico che gioco in una delle squadre più forti al mondo, quindi non è facile".



Sicuramente Giaccherini sta percorrendo una parabola positiva. Dopo le prime critiche, ha raccolto consensi e mostrato il suo meglio contro Milan e Bologna. Ora arriva la partita interna con il Novara e successivamente la difficile trasferta di Udine. Bisognerà dosare le gambe e cercare di sbloccare la partita subito.



Alcuni recentemente lo hanno paragonato a Di Livio, a noi, Giaccherini per movimenti ci ricorda un grande giocatore che alla Juventus ebbe poca fortuna: "Tommasino" Hassler, grande acquisto della Juventus di Montezemolo e campione del mondo ad Italia 1990. Giaccherini ce lo ricorda per abilità nell'uno contro uno e anche per qualche caratteristica fisica (1,66 di Hassler contro 1,68 di Giaccherini). Il giocatore restò poco alla Juventus con sole quarantacinque partite e tre goals, prima di imporsi per tre stagioni a Roma.



La speranza è che Giaccherini possa rimanere per più anni alla Juventus, il suo percorso è appena iniziato, la classe e il talento ci sono, proprio come c'erano in Hassler, toccherà a Giaccherini dimostrare giorno dopo giorno che è giocatore da Juve, ma se le prestazioni saranno come le ultime, la Juventus potrebbe aver trovato il suo "Peter Pan", o se preferite, per dirla alla Conte, il suo Giaccherinho.

venerdì 16 dicembre 2011

I DIECI GRANDI ERRORI DEL GOVERNO DEL CALCIO

La domanda che si fanno tutti è la seguente: quando se ne accorgeranno che dal 2006 non ne hanno fatta una buona?

Ovviamente stiamo parlando di chi gestisce il governo del calcio italiano, che dal 2006 in avanti non ne ha proprio azzeccata una.

In una lunga via crucis giornalistica vogliamo evidenziare tutti gli errori.

1- COMMISSARIAMENTO FIGC: come molti sanno il 16 maggio 2006 la federazione italiana venne commissariata e fu scelto il professor Guido Rossi, 75 anni, milanese, uno dei massimi esperti italiani di diritto societario, già presidente di Consob e senatore della Sinistra indipendente dall' 87 al ' 92. Purtroppo una scelta rischiosa in quanto Guido Rossi era stato uno dei componenti del consiglio di amministrazione dell' Inter dal ' 95 al ' 99, proprio nell'anno 1998 in cui c'era stato il rigore di Ronaldo. Insomma, decisione azzeccata alla luce dei fatti odierni? Fate vobis...

2- PROCESSO FARSOPOLI: Ovviamente non possiamo che continuare qui, il Commissario fresco campione del mondo, grazie a una squadra bianconera, decise di avallare un precesso di 4 settimane nei confronti della società più gloriosa d'Italia. Conseguenze? Si perse la giustizia per strada e la credibilità di quelle azioni la possiamo valutare ora, paragonandola ad altri paesi, come la Turchia.

3- LEGGE MELANDRI: La legge Melandri del 2006 è stata un'ulteriore prova di scarsa lungimiranza e conoscenza delle evoluzioni del mondo del calcio. Questo ha permesso da una parte la perequazione delle risorse nel sistema italiano, ma una perdita di competitività a livello Europeo, cosa che come previsto è successo. Altro elemento totalmente negativo è stato fare una legge senza prevedere la sua suddivisione e infatti in Lega abbiamo assistito a delle scene quanto meno comiche, ma solamente frutto delle mancanze legislative.

4- STADI: fare uno stadio nuovo è possibile, basta volerlo e trovare un accordo con le varie strutture locali. La Juventus l'ha fatto, le altre aspettano una legge ad hoc, che chiaramente, vista la congiuntura economica sarebbe un "no sense". La domanda è: perchè ciascuna società che incassa di più dai diritti tv non sfrutta quei soldi per farsi uno stadio nuovo? Mistero...

5- EUROPEO 2012: secondo voi Farsopoli ha influito nella candidatura italiana dell'Europeo 2012? Non era meglio lavare i panni sporchi in famiglia e svolgere indagini prima di rovinare l'immagine del calcio italiano e della sua società più prestigiosa? Evidentemente si, come era logico sfruttare chi lo stadio moderno lo stava facendo come porta bandiera del cambiamento e non come alfiere della vergogna... ma evidentemente qualcuno la pensa diversamente.

6- TESSERA DEL TIFOSO: la decisione del Consiglio di stato dietro alla tessera del tifoso è aberrante. Possibile che in Italia non si riesca a remare tutti dalla stessa parte? La tessera appare utile, ma non andava studiata forse meglio?

7- RADIAZIONI: ci sono delle storie che andrebbero raccontante. Come i dirigenti trovati con le mani nella marmellata e valigette varie non radiati, altri radiati chissà per quali partite, altri colpiti da daspo che circolano liberamente per gli stadi. Insomma situazione totalmente strana con licenze e valutazioni ad personam, questo non è possibile.

8- NON COMPETENZA: La Juventus nell'esposto del maggio 2010 ha chiesto la revoca dello scudetto di cartone. La federazione ci ha messo 14 mesi per rispondere giusto giusto in tempo per far cadere la prescrizione (a pensar male...). In seguito a questo la Juventus si è rivolta ad altri tribunali, ottenendo in serie la «non competenza» del Consiglio federale contro cui ha fatto ricorso al Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport (Tnas) e da cui ha incassato un’altra «non competenza». Da qui il Tar del Lazio. Insomma di "incompetenti" siamo pieni, ma non avevamo dubbi su questo.

9- EQUITA': appare a occhio nudo che non c'è stata una grande equità di giudizio. Non volendo parlare dell'Inter, che ha goduto di prescrizione, con una relazione di Palazzi che però avrebbe portato minimo a una penalizzazione, la Juventus ha pagato molto di più rispetto a Fiorentina e anche allo stesso Milan che nelle ultime intercettazioni emerse hanno una posizione paragonabile.

10- RESPONSABILITA': Il calcio italiano era goveranato nel 2006 da Franco Carraro, persona che è attualmente a capo della Federsci. Se lui è rimasto nello sport, vuol dire che la sua gestione e il suo vigilare è stato giudicato sufficiente. A questo punto non capiamo, visto che lo stesso Carraro compare in certe telefonate. Dove sta l'equità? Perchè solamente la Juventus ha azzerato i propri vertici e gli altri no? Anche in questo caso tutti dovrebbero ammettere le proprie responsabilita (se ci sono) in caso contrario registriamo l'ennesima mancanza di equità e aggiungiamo altre domande senza risposta.

FABIO: LA QUINDICESIMA E' ROBA TUA



Siamo andati indietro di un anno. Amarcord di Catania-Juventus, risultato finale 1-3, ma l'avversario e il risultato conta poco. Quel che conta di più è che in quella partita Fabio Quagliarella segnò tre gol di cui due buoni e uno buono annullato.

Un Quagliarella grande protagonista che si confermò anche a Verona con una rovesciata straordinaria. Insomma, siamo nel periodo caldo di Quagliarella, il mese di dicembre che l'anno passato fu positivo. Ora, invece, siamo su dinamiche opposte. Un Quagliarella che viene dal recupero post infortunio e che è stato sfortunato con Cesena e Roma. E' ora di invertire la rotta e tramutare quella sfortuna in buona sorte. Per confermare i buoni auspici del mese Natalizio, Fabio ha due grandi chanches. La prima arriva domenica con il Novara, una sfida non semplice, contro un avversario che giocherà chiuso ed ermetico, ma che potrebbe lasciare qualche spazio se la Juventus riuscirà a sbloccare la gara. La seconda occasione arriverà poi al Friuli, la classica gara dell'ex. Insomma, con la politica dei piccoli passi, iniziamo da domenica. Caro Fabio, la quindicesima giornata è "roba tua", quindi .... regolati.

giovedì 15 dicembre 2011

IL FATTORE DECISIVO SEMBRA ESSERE LUI



Abbiamo fatto una breve analisi dopo quattordici partite, non tante, ma abbastanza per darci una chiara indicazione di come sta andando la Juventus rispetto all'anno scorso.

Ovviamente meglio in tutto è la risposta e il merito è dei ragazzi di Conte, dello spirito dell'allenatore e anche del nuovo stadio. Tuttavia c'è da essere molto prudenti, come dice giustamente Conte, perchè l'anno passato dopo 14 partite la Juventus aveva 24 punti, solo sei in meno rispetto alla stagione in corso. Insomma, la crisi arrivò anche a causa del pesante infortunio patito da Quagliarella dalla sfida con il Parma in poi, complici anche le tre scoppole napoletane. Quest'anno la Juventus deve ancora affrontare il Novara e la terribile Udinese. Poi dopo la sosta dovrà affrontare in casa il Cagliari e prima in trasferta il Lecce chiudendo a Bergamo con l'Atalanta. Tre sfide difficili ma non impossibili, rispetto a quelle della passata stagione, sicuramente più impegnative.

Ma torniamo ai numeri che ci dicono 30 punti contro i 24 della stagione scorsa. Sicuramente un rendimento migliore e più equilibrato. In casa per il momento la Juventus ha ottenuto il rendimento migliore con 5 vittorie e 2 pareggi, contro le tre vittorie e i quattro pareggi esterni. 17 punti in casa contro i 13 in trasferta. Sicuramente un buon risultato calcolando le difficili trasferte contro Roma, Napoli, Inter e Lazio. L'anno passato la Juventus era mancata in casa. 12 punti in trasferta e solo12 in casa sui 24 totali. Anche l'anno scorso la Juventus aveva fatto bene in trasferta pareggiando con l'Inter e vincendo con il Milan. Tuttavia aveva perso punti in casa, perdendo con il Palermo e pareggiando con Sampdoria, Fiorentina e Roma. In trasferta la Juventus l'anno passato aveva vinto a bene a Udine, ma aveva anche perso malamente a Bari. Appare chiaro, quindi che lo Juventus Stadium, al momento è sicuramente un fattore importante se non decisivo della stagione.

Infine, dopo aver analizzato l'andamento punti. Diamo uno sguardo veloce a gol fatti e subiti. L'anno passato la Juventus aveva subito quattordici gol, quest'anno undici, mentre ne aveva fatti ventisei, quest'anno venticinque. Quest'anno la squadra appare molto più equilibrata. In ogni caso, forse proprio nel reparto difensivo si può migliorare come attenzione, soprattutto in alcune circostanze con attaccanti veloci, vedi Napoli, Roma e Catania. Incredibilmente l'anno passato la Juventus subì troppo in casa, 11 gol contro solo 3 in trasferta. Quest'anno, invece abbiamo 5 gol subiti in casa e 6 in trasferta.

Insomma Conte appare bravo ad aver trovato l'equilibrio giusto tra casa e trasferta. sia in termini di punti che di stabilità difensiva. La squadra ha lo stesso atteggiamento contro qualsiasi avversario e questo è molto positivo.

Per il futuro i numeri sembrano sorridere, l'importante è tenere alta la concentrazione e continuare su questa strada con i giusti rinforzi a gennaio e sperando di non avere infortuni. La squadra ormai ha un'impronta ben precisa e una sua fisionomia. Se i ragazzi riusciranno andare a 3,000 come vuole Conte e quelli meno impegnati daranno il loro contributo la Juventus potrà arrivare a centrare gli obiettivi di inizio stagione e chissà...del resto il Milan dopo quattordici partite aveva 30 punti, qualcuno può incrociare le dita...

TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI

Come dei piccoli moschettieri, ieri ci siamo uniti mentalmente al presidente Andrea Agnelli e abbiamo apprezzato al 100% il fatto che non abbia mosso il fatidico passo indietro che la Federazione o forse qualche altro sognatore immaginava. Nessun passo indietro, il dado è tratto e come sempre: gli scudetti sono 29. Sarà, quindi una lunga ed estenuante calvalcata quella che porterà, si spera, a rivedere ufficialmente assegnati quei titoli, perchè il campo ormai ha parlato chiaro. Il popolo bianconero non arretra, guarda avanti ma vuole capire il passato, perchè senza il passato non si costruisce alcun futuro.

In ogni caso il fatto che il presidente Andrea abbia mantenuto la sua posizione nonostante le pressione esterne porta una volta di più i tifosi ad apprezzarne il suo operato, a essere al suo fianco al 100% su tutte le azioni che intraprenderà e a muovere la propria spada al fianco del presidente per un ipotetico, "tutti per uno e uno per tutti". Da anni i tifosi non erano così vicini alla squadra. Conte e i giocatori. Andrea Agnelli e Marotta. I tifosi che seguono ovunque e incitano allo spasimo. Un blocco granitico che niente e nessuno può scalfire. E' tornata la Juventus, così unita non la vedevamo da molto, molto tempo.

C.v.d

C.v.d: come volevasi dimostrare, il tavolo politico, che ripetiamo non era della pace, si è ridotto come previsto con il nulla di fatto. Nessuno, come immaginavamo, ha fatto un passo indietro e come delle belle statuine si è tutti fermi.

La notizia non ci sorprende, la nostra ipotesi era proprio questa: Moratti non vuole restituire il cartonato e giustamente Andrea Agnelli chiede indietro i due scudetti per chiudere la questione senza risarcimenti. Insomma, di questi scudetti ne sentiremo ancora parlare. Fallimento? Difficile usare delle parole di questo tipo, la situazione è molto chiara, nessuno vuole riconoscere di aver sbagliato o quanto meno di aver preso delle decisioni affrettate nel 2006. Contemporaneamente Moratti non vuole accettare il fatto di essere arrivato terzo e di aver ricevuto un regalo che non è suo. Insomma, ne vedremo e sentiremo ancora parlare a lungo del titolo 2006. La questione come da ipotesi e da tesi trova la sua conferma.

mercoledì 14 dicembre 2011

NON BASTA ESSERE BELLI DI NOTTE, CARO BONIEK

Per chi ha vissuto la Juventus di Platini e degli anni ottanta, Boniek, rappresentava un'icona, una stella grazie alle sue prestazioni e alle sue giocate che gli avevano regalato il nome di "bello di notte".

In passato lo abbiamo definito una piccola grande stella, che con gli anni si è andata offuscando, finendo in un grande buco nero. Il suo essere bello di notte non è bastato e quella stella si è pian piano spenta.

Fortunatamente per diventare delle stelle assolute non basta fare bene e vincere trofei. Bastasse quello lo stadio bianconero avrebbe centinaia e centinaia di stelle perchè di trofei, come di campioni a Torino ne abbiamo visto tanti.

Per diventare eterni bisogna essere grandi e superare l'esame più duro che non è quello del campo, ma quello dei tifosi. L'esame dei tifosi, è ancora più duro di quello del campo, dove basta in teoria giocare bene. L'esame dei tifosi si supera con lo stile, con il comportamento, con la coerenza e l'amore verso la Juventus e non solo per i soldi e la gloria che la Juventus può aver dato. Probabilmente Boniek pensa di aver dato di più di quello che ha ricevuto dalla Juventus e dai suoi tifosi. Noi pensiamo il contrario, che per quello che ha ricevuto avrebbe dovuto avere una riconoscenza perenne. Volendo essere obiettivi Boniek la stella la meriterebbe per quanto fatto in campo, ma questo per diventare leggenda non basta se poi con le parole offendi la storia della Juventus e metti in dubbio alcune delle sue vittorie sul campo. Chi è bianconero dentro lo è sempre nel bene e nel male, Torino è la sua seconda casa e la Juventus è la tua famiglia, per sempre, chi la offende non può farne parte, chi la offende non entrerà mai nell'Olimpo bianconero.

la renna d'oro si vince così




Dovrete leggere fino alla fine dell'articolo... solo alla fine vi diremo cos'è la renna d'oro. Nel frattempo vi daremo degli indizi precisi che vi permetteranno di sapere cos'è.

Iniziamo con la premessa che la Juventus, come dice giustamente Conte è andata oltre le più rosee aspettative. Un primo posto che era difficilmente immaginabile dopo i risultati deludenti del finale della scorsa stagione, conclusa con il settimo posto. Ora la Juventus è la squadra che ha espresso il miglior gioco e nonostante qualche amnesia difensiva e qualche spreco offensivo ha vinto dove doveva vincere, pareggiato dove doveva pareggiare e impresso un buon ritmo al campionato. I tre punti in più rispetto alla scorsa stagione, però non sono un bottino che fa pensare, che il risultato sia già stato raggiunto, ci vuole quindi umiltà, determinazione e orecchie sempre drittissime. Detto questo basteranno a questa squadra una vittoria con il Novara e un pareggio a Udine (risultato non semplice da ottenere), per portare a casa la renna d'oro indipendentemente dai risultati altrui.

Avete capito cos'è? Probabilmente si. La renna d'oro è il premio che viene istituito direttamente da Babbo Natale e consegnato da lui in persona il 24 notte o per alcuni il 25 mattina per attestare il primo posto in campionato prima della sosta natalizia. Validità della renna d'oro? Praticamente nulla, se non la convinzione di aver fatto bene da settembre a dicembre e con un segnale, dato dalle corna della renna. Il segnale dice che non si è vinto nulla e che bisognerà lottare fino a maggio per far diventare quel premio da simbolico a reale e per far si che i premi simbolici e i complimenti diventino realtà.

ECCO IL MENU DEL TAVOLO.. DA MASTEF CHEF...




Siamo alla vigilia del banchetto, che domani vedrà di fronte i principali protagonisti del calcio italiano degli ultimi anni con l'aggiunta del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, probabilmente invitato per fare un film sulla tavolata, anche perché lui nel 2006 aveva altri impegni. Aspettiamo con molto interesse la giornata di domani anche se con aspettative basse, perchè sappiamo che difficilmente avremo indietro, almeno alla fine della tavolata i due scudetti. Del resto di aria di giustizia in giro ce n'è poca...

C'è poi troppa distanza tra quello quello che vuole la Juventus e quello che offre la Federazione e contemporaneamente l'Inter. Distanza equivalente tra il verdetto del campo (29 scudetti) e quello dei tribunali e della farsa post 2006 (27). Distanza tra chi ha vinto con campioni italiani e non e 91 punti e invece chi è arrivato terzo con 10 stranieri su undici.

In attesa del pranzo di domani, però, proviamo ad apparecchiare e scrivere il menU, con fiducia che prima o poi qualcuno risponderà ai nostri quesiti. Noi a questo tavolo ci crediamo, l'importante è che sia un tavolo costruttivo che aiuti sul serio a capire come mai ci sono tante domande a cui i tifosi bianconeri non sanno dare risposta. Come mai il calcio fugga dalle sue responsabilità e si nasconda dietro l'incompetenza.

Non sappiamo dirvi se seguiranno un menu, ma noi ve lo proponiamo in modo tale che ognuno di voi possa apparecchiare domani alla ricerca della verità. Ecco l'antipasto, il primo, il secondo con contorno, il dolce, la frutta, il caffè e se volete l'ammazzacaffè.

Antipasto: la domanda da antipasto è la seguente. Come mai la Federazione nella persona di Carraro ora sembra totalmente innocente mentre ci sono telefonate abbastanza chiare? Se vale l'equazione Carraro colpevole, Federazione innocente, allora vale l'equazione Moggi colpevole, Juventus innocente. Il punto non ci è comunque chiaro. Paradossalmente Carraro era colui che doveva essere garante del sistema, riabilitare lui (presidenza Fisi), vorrebbe dire riabilitare tutti.

Primo piatto: due velocità, con un quesiTo chiaro.4 settimane per un processo ALLA jUVE, 14 mesi per un esposto di 8 pagine sull'Inter, mi dispiace ma non ci siamo, qualcosa è sbagliato, ci attendiamo una spiegazione credibile.

Secondo piatto: secondo il tribunale di Napoli, la Juventus civilmente non è responsabile, il che vuole dire posizione ridimensionata non solo verso Inter, ma soprattutto verso Lazio, Milan, Fiorentina. Perchè la Juve in B e le altre no? E soprattutto perchè alcuni dirigenti sono stati radiati e altri colpiti da Daspo possono correre felici sui prati verdi? Anche qui serve una spiegazione.

Frutta: Al processo di Napoli abbiamo sentito delle testimonianze chiarissime di un arbitro parlare di incontri con dirigenti, perchè nessuno ha mai parlato di questo? Se è lecito offrire mansioni a un arbitro in attività ce lo dicano, organizzeremo pranzi in un ristorante fuori Milano, come faceva qualcuno.

Dolce: Sotto testimonianza alcuni protagonisti hanno ritrattato completamente le loro posizioni e quanto sostenuto in fase di interrogatorio, dove sta la verità, i tifosi e tutti dobbiamo capire quale delle due versioni è quella vera.

Caffè: c'è un processo accessorio, quello Telecom di cui nessuno parla, i tifosi vogliono capire se sul serio, qualcuno, pedinava e intercettava qualcun altro. Esiste un termine spionaggio industriale che in altri sport ha portato a condanne gravi.

Ammazzacaffè: per porre una pietra sopra, tutti devono essere convinti che c'è stata e c'è giustizia, i tifosi bianconeri chiedono solo questo, per ripartire e smettere di guardare indietro ma solo avanti. Al contrario di quanto dice il presidente Abete, però, riteniamo che solo capendo e accettando il passato si possa costruire il futuro.

Se il menu non è completo potete sempre raddoppiare le portate, del resto il menu ognuno lo compone come meglio crede, noi per domani abbiamo già apparecchiato, speriamo che anche Abete e Petrucci gradiscano... è un menu da Master Chef.