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mercoledì 4 agosto 2010

GIUSTO OSCURARE I PIU' PICCOLI?

E' notizia di questi giorni che le telecronache dalle tribune fatte da opinionisti più o meno tifosi, non si potranno più fare. «Viene vietata al licenziatario la tele audiocronaca e/o l’audiocronaca della gara, in diretta e/o differita, effettuata dallo stadio, dagli studi televisivi e/o da qualsiasi altra postazione».
Questa decisione della Lega Calcio va vista con una duplice visione.
Da un lato tutela, giustamente chi compra un prodotto (grandi gruppi televisivi), tuttavia, dall'altra vengono penalizzati tutti coloro che seguivano trasmissioni regionali e che trovavano questo servizio utile e gratuito.
I legali dei piccoli editori sono già in campo e parlano di «diritto di cronaca negato.
Personalmente ritengo questa decisione un pò severa. In un mondo che va verso la convergenza dei mezzi e della comunicazione sempre più globale vietare a chi offre una tipologia di servizio, diverso con certi mezzi è forse ingiusto.
Più che altro, a livello di concetto generale è sbagliato vietare ai più piccoli di lavorare e offrire un servizio che fino a qualche anno fa non esisteva.
Chi segue quella tipologia di trasmissioni non segue la telecronaca, ma i personaggi che la descrivono in modo accorato ognuno per la propria parte.
Le cronache sono a volte più che altro un riassunto.
Le piccole televisioni sono un mondo che descrive una realtà che a volte le grandi televisioni evitano di raccontare. Tutti i tifosi bianconeri sanno il servizio che è stato fatto per raccontare Calciopoli e le televisioni regionali sono le uniche che hanno dato voce a personaggi minori, offrendo una visione della realtà, da tutti i punti di vista.
Ci dispiacerebbe che i più piccoli fossero oscurati, perchè riteniamo la voce dei grandi non sempre lineare e troppo volte i tifosi bianconeri non si sono visti tutelati dai più grandi, soprattutto per i fatti del 2006.
Quindi, giusto rispettare chi paga un servizio a patto che questo non voglia dire far scomparire voci fuori dal coro, che però spesso raccontano una realtà molto più schietta e sincera di quella del coro stesso.

1 commento:

  1. io sono un fan di Qui studio a voi stadio, che seguo dal 1989; e credo che questo tipo di trasmissione siano le sole ancora capaci di far stare vicino al calcio molti appassionati

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