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venerdì 6 agosto 2010

DEL PIERO E I DUALISMI INFINITI



In principio c'era Roberto Baggio, alias "Coniglio bagnato", poi rinominato "Raffaello". Del Piero prese lo scettro del "Divin Codino" e si trasformò in Pinturicchio e Godot entrando nella storia della Juventus più del mito Boniperti. Tuttavia in questi anni di Juventus ha sempre dovuto subire il trattamento del dualismo, sia in casa bianconera che in nazionale. Tanti, forse troppi i giocatori che hanno provato a spodestarlo, almeno agli occhi della stampa e che per un motivo o per l'altro hanno dovuto alla fine issare bandiera bianca, vale a dire essere ceduti.
Oltre a Baggio, passato al Milan, la stessa strada fece anceh Pippo Inzaghi, sempre in direzione Milano. Come non citare poi altri due giocatori come Di Vaio, esploso al Parma e poi spedito al Valencia e infine Miccoli, passato alla Fiorentina e poi al Benfica, dopo un anno come concorrente del "mito bianconero".
Negli ultimi anni ricordiamo, il potenziale dualismo con Mutu, finito poi a Firenze e un "finto" dualismo con Giovinco, che avrebbe dovuto prendere lo scettro del capitano e infine ai giorni nostri con Diego.
Detto questo bisogna dire che Alessandro Del Piero si è sempre comportato nel miglior modo possibile e forse sono stati gli altri a non sopportare la pressione creata ad hoc forse dai media.
Lo stesso dicasi in nazionale. Prima Baggio/Del Piero, sia dal 1998, al 2002, poi nel 2006 con Totti, senza parlare degli Europei e di quello potenziale con Cassano.
Insomma, un gioco della Torre a volte fastidioso, ma che ha quasi sempre visto Del Piero rimanere in piedi e gli altri cadere ad uno ad uno.
Oggi come oggi, per il bene della Juventus vogliamo seguire le parole di Del Neri.
Dobbiamo chiudere con il passato, stiamo crescendo come squadra unita. C'è sana competitizione tra i giocatori in molti ruoli, a partire da Diego e Del Piero. Questo è positivo per il gruppo, poichè garantisce il massimo impegno da parte di tutti.
Anche noi vogliamo considerarla una sana competizione. Del Piero è storia ed è la Juventus, ma non potrà essere sempre in campo per 36 partite per 90 minuti ai livelli del Del Piero "monstre", Per chi gli vuole bene e penso che anche lui se ne renda conto ci vuole un centellinamento costante per essere sempre decisivo come lo è stato giovedì. Per questo servono un Del Piero e un giocatore più giovane che possa diventare non il "Del Piero", ma il giocatore campione del futuro per guidare la squadra verso nuove vittorie. Ci vogliono campioni e sana competizione, solo così si potrà tornare a vedere una Juventus vincente.

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