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giovedì 20 maggio 2010

PAROLE "SANTE"

Pacate,oculate, moderate... ecco le parole con cui si è presentato oggi Marotta.
Marotta parte insieme a Delneri per una nuova avventura, un'avventura difficile, ma non impossibile. Un'avventura che quasi tutti i dirigenti e allenatori italiani vorrebbero vivere.
Un'avventura che va vissuta nel giusto contesto e con le giuste aspettative.
Dopo che negli ultimi tre anni si sono forse avute più aspettative che altro, ora è il momento per la società di specchiarsi con la realtà e prendere consapevolezza della propria dimensione attuale e di attrezzarsi per essere competitiva in campo, ma anche a livello societario.
Non sarà facile portare un modello vincente, come quello Sampdoriano a Torino.
Torino non è Genova, e non solo perchè non c'è il mare... i tifosi sono esigenti e la rivalità e il confronto con una certa piazza a volte brucia le tappe.
Nel calcio non c'è riconoscenza, ci sono grazie che il giorno dopo sono dimenticati.
Tempus fugit... e già da domani si cominceranno a fare i primi bilanci su acquisti e cessioni e ci saranno i primi mugugni tra i tifosi.
Tuttavia, il modo di presentarsi di Marotta è qualcosa che dovrebbe dare fiducia ai tifosi.
Abnegazione, voglia di lavorare, competenza sono tre elementi che hanno pagato a Bergamo e Genova.
Infine due parole su Andrea Agnelli, giusto emblema dello spirito bianconero.
Quello spirito deve sempre essere vivo e la fiamma mai spegnersi.
La rivalità con l'Inter e con le altre squadre deve essere viva, ma portata nei canoni dello sport.
Tutti i tifosi sanno com'è andata e rimangono confidenti che anche Andrea Agnelli lo sappia.
I tifosi devono avere pazienza, se possibile e fiducia... se l'avranno potranno tornare anche loro a sorridere.
In caso contrario, possibile un altro fallimento, come i precedenti.

La Juventus si deve evolvere e non rivoluzionare, vedremo a giugno che tipo di evoluzione sarà, se darwiniana o meno.

Ecco le parole di Marotta
"....da oggi inizio una nuova avventura. Un'avventura a cui dedicherò la massima passione, la mia massima competenza e la massima professionalità. Professionalità che è sorta nell'ambito di questo mondo, un mondo che brucia un po' tutto velocemente, ma che è sorta partendo da ragazzo, quindi cercando di carpire quelle che sono state le nozioni di questa professione, accanto a professionisti più famosi di me che hanno sicuramente segnato la storia del calcio italiano. Mi appresto con molta umiltà a iniziare questo lavoro. Sicuramente ci sarà molto da fare, come ha detto poco fa il presidente e Jean Claude. La Juventus deve riposizionarsi su quello che è il blasone storico di una società tra le più importanti al mondo. Da parte mia sicuramente il contributo ci sarà e credo proprio che questa squadra - che non è la squadra che scende in campo e viene definita da tanti squadra invisibile - sia un elemento fondamentale, perchè si diceva e si dice ancora oggi nel calcio che la squadra che scende in campo è lo specchio della società, quindi più forte è la società, più forte è la squadra che scende in campo".


Ecco le parole di Del Neri
LUIGI DEL NERI: "Mi associo al Direttore. Buongiorno. Ringrazio appunto di questa opportunità che mi è stata data dalla società, a partire dal presidente Agnelli e dal dottor Blanc. E' chiaro che il mio impegno - con i miei collaboratori - sarà quello di dare una fisionomia giusta a questa squadra, che torni ad essere una squadra compatta, vogliosa di riuscire a ottenere risultati importanti. E' chiaro che ci attende un compito difficile e questo mi sembra abbastanza logico, però abbiamo tutte la voglia e tutte le energie giuste per poter dare il nostro contributo. E direi che questa è la base iniziale importante. Il massimo del nostro impegno, il massimo della nostra professionalità, la voglia di riuscire ad ottenere risultati importanti, se non tanto immediati, però di riuscire a creare una squadra che possa dare soddisfazioni ai tifosi. E soprattutto a far sì che questa chiamata sia quella giusta, nel senso che la società abbia direttamente puntato su un allenatore ed uno staff che hanno fatto bene quest'anno, l'anno scorso e nel passato, quindi noi speriamo di poter contribuire a far sì che loro ottengano quello che si aspettano da noi, cioè una Juventus vincente, non solamente sul campo, ma anche in altre situazioni".

Guarda il servizio di Studio Sport di oggi

1 commento:

  1. Molto lucida la sua analisi, la condivido appieno..infatti è sbagliato a priori ritenere che un modello di organizzazione che ha ottenuto risultati apprezzabili a Genova, possa essere determinante anche a Torino (sponda Juve). I fattori in gioco sono molteplici e anche la tifoseria ormai non ha più la pazienza di prima. Da tifoso, e da osservatore del mondo del calcio, dico che è sbagliato essere prevenuti verso Marotta e Del Neri, lasciamoli lavorare..anche se molto dipenderà dai giocatori che faranno parte della nuova Juventus. Quando sento i nomi di Padoin e Floccari, con tutto il rispetto, non vorrei che si avesse in mente di attrezzare una squadra per la salvezza..Cordiali saluti e complimenti Pavan per il suo blog. Salvo

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