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mercoledì 21 aprile 2010

Paolo Ziliani suo articolo post Inter-Barcellona

tratto dal blog di Paolo Ziliani
Se è vero che le fortune del Milan berlusconiano iniziarono grazie a un incredibile colpo di buona sorte (la famosa nebbia di Belgrado che il 9 novembre dell'88, col Milan sotto di un gol e avviato all'eliminazione, calò sul campo della Stella Rossa costringendo l'arbitro a sospendere la partita: che rigiocata il giorno dopo, vide i rossoneri imporsi 4-2 ai rigori, dopo l'1-1 al 90' che pareggiava l'1-1 di San Siro), sarebbe bello dire un giorno che le fortune dell'Inter di Moratti figlio, e di Mourinho nuovo Herrera, sono iniziate grazie a un colpo di buona sorte, il 4 novembre del 2009, quando all'ultimo minuto di Dinamo Kiev-Inter, sul risultato di 1-1 che eliminava i nerazzurri dalla Champions, l'arbitro francese Layec convalidò il gol del 2-1 di Sneijder viziato da un fuorigioco di Milito. Grazie a quel gol, che avrebbe dovuto essere annullato, l'Inter continuò il suo cammino europeo: che da balbettante si è fatto via via sempre più autorevole e sfrontato, audace al punto da regalare una serata da sogno come quella del 20 aprile 2010, semifinale d'andata di Champions League, Inter batte Barcellona 3-1, gol di Sneijder, Maicon e Milito a rimontare lo 0-1 di Pedro, dopo una partita bellissima, giocata all'attacco e vinta nettamente, meritatamente.


E però, se è vero che la fortuna – come dice il proverbio - aiuta gli audaci, una certa audacia, per l'appunto, è necessario mostrarla. Quell'audacia che mancava completamente all'Inter europea di Mancini, un'Inter che al primo impegno serio si faceva sbattere fuori da avversari modesti come Valencia o Villareal dopo prove senz'anima; quell'audacia che per un anno e mezzo nemmeno Mourinho era sembrato in grado di trasmettere alla squadra. L'eliminazione contro il Manchester di un anno fa – ma più ancora il paurosissimo match d'andata giocato a San Siro – e la doppia, deludentissima sfida col Barcellona nel girone eliminatorio di quest'anno, sembravano dire che da Mancini a Mourinho, l'Inter era rimasta la stessa insipida minestra: una squadra prepotente in campionato, ma abulica e spenta in Europa. Una delusione, insomma.


Invece, dopo il rocambolesco gol del 2-1 di Kiev, con l'Inter che dall'inferno restava aggrappata al paradiso, di colpo qualcosa è cambiato. E poiché si vive una volta sola, e le emozioni vanno provate fino in fondo, Mourinho ha rotto gli indugi e ha chiesto all'Inter di liberarsi dalle sue paure e di (provare a) diventare spavalda. Si è inventato un modulo all'apparenza scriteriato, con tre attaccanti fissi come Pandev, Milito ed Eto'o, e alle loro spalle un funambolo come Sneijder: e fra lo stupore dei più, e lo sbigottimento degli antipatizzanti, l'Inter che in Europa faticava con tutti, persino con Olympiakos e Anorthosis di Cipro, ha incominciato a vincere e non ha più smesso. Due vittorie col Chelsea di Ancelotti, due vittorie col Cska Mosca e adesso una vittoria col Barcellona (campione d'Europa e del mondo in carica) che vale mezzo biglietto per la finale del Bernabeu.


Ebbene: raggiungere la finale di Champions resistendo agli assalti del Barcellona al Camp Nou, nella semifinale di ritorno, non sarà facile. Detto questo, dopo la straordinaria sfida giocata e vinta contro i blaugrana, più convincente ed esaltante dei due successi sul Chelsea, va dato atto a Mourinho di aver centrato l'obbiettivo che Moratti gli aveva chiesto portandolo sulla panchina di Mancini: dare all'Inter una statura europea che nessuno, dopo Herrera, era più riuscito a darle. E anche se i nerazzurri, dopo il 3-1 a Messi e Guardiola, sono pericolosamente vicini ad accarezzare sogni di trionfo, è giusto dire che il tanto atteso salto di qualità – a livello internazionale – c'è già stato, e convincente, indipendentemente da quello che sarà l'esito finale della Champions 2009-2010.


Questa è finalmente una grande Inter: un'Inter che in Europa non si mostrava tanto bella da mezzo secolo. E insomma, una Champions si può vincere e si può perdere, ma una cosa è certa: i tifosi nerazzurri, con una squadra così, possono ricominciare a sognare. E a mettere nell'album dei ricordi ritagli di partite davvero degne di essere raccontate ai nipotini.


Alleluia alleluia! I tempi di Recoba e dei dvd rievocativi di Inter-Sampdoria 3-2 sono finiti!

7 commenti:

  1. provi a chiedere sig ziliani agli amici catalani chi la vinta la partita martedi se l arbitro amico e socio di maurigno o l eterna barzelletta inter? p,s il milan vinse voi per ora ancora no

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  2. Ma i tempi del Passaporto finto di Recoba quando sono INIZIATI...???
    VERGOGNA!!!

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  3. Inter spero Che tu possa perderé tutto! Lo spero con tutto il cuore... In ogni caso... Che vinca il bel calcio e lo sport... Uno juventino da sempre

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  4. inter in b!!! questo sarebbe un sogno dal quale non vorrei più svegliarmi.

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  5. ma la partita la davano su rai 1, non su un canale di guerre stellari ragazzi, ma aleggere bene la partita c'erano un fuori gioco fischiato a milito, dani alves doveva essereammonito molto prima, messi che fa il cascatore, poi ovviamente il gol irregolare di milito, la spallata di messi non tanto involontaria, e il rigore se andate a vedrvi bene c'e qualche dubbio che non lo tocca, comunque forza inter,non rosicate e tifate inter almeno se risalite in campionato con il ranking rientrate anche voi, su su dai

    PS. SAREBBE RIVEDERE INTER JUVE DEI BEI TEMPI SENZA MOGGI OVVIAMENTE, QUEI BEI JUVE INTER DI UNA VOLTA CHE NE PENSATE

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  6. Caro Matmos,
    ho scritto un articolo gufi o imparziali pre Inter-Barcellona sul tema del tifo bianconero.
    In ogni caso l'Inter ha meritato, ma il risultato giusto sarebbe stato 3-2 a mio parere.
    Cordialmente,

    mp

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